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Cattura.CORRIEREPNGSolo 10 giorni fa il centrocampista del Manchester United Bastian Schweinsteiger era tornato ad allenarsi in gruppo dopo tre mesi di “esilio”. Mourinho pareva aver cambiato idea sul campione del mondo. Ma ora, secondo alcuni media tedeschi, il club avrebbe offerto 11 milioni di euro al giocatore come indennizzo per una sua partenza anticipata rispetto alla data prevista, che sarebbe nel 2018. Il 32enne , viene spiegato, rinuncerebbe a 7 dei 18 milioni previsti dal contratto, in cambio della libertà di potersi trasferire immediatamente in un altro club.

ALLA RICERCA DELLA FORMA PERDUTA — A quanto sembra lo Special One avrebbe concesso a Schweinsteiger di allenarsi con la squadra solo affinché lui possa raggiungere uno stato di forma accettabile in vista di una sua partenza a gennaio. E non, come poteva sembrare, come scelta per fronteggiare i tanti infortuni che stanno affliggendo il gruppo.

Fonte: gazzetta.it

La Fiorentina ha già intenzioni chiare per il mercato di gennaio: con la probabile partenza di Badelj (direzione Milan) vuole tentare l´assalto a Stevan Jovetic.
Il montenegrino classe 1989 non ha mai trovato la continuità che desiderava nella squadra nerazzurra, e il club toscano aveva tentato di farlo tornare già nella sessione estiva. L´operazione era saltata all´ultimo, poiché l´Inter aveva rifiutato la formula del prestito, preferendo di gran lunga la vendita immediata del giocatore; la società nerazzurra lo aveva dovuto infatti riscattare a sua volta, sborsando circa 14,5 milioni di euro nelle casse del Manchester City.
La situazione potrebbe essere molto diversa a gennaio: infatti, con la cessione di Badelj al Milan, la Fiorentina avrebbe le risorse economiche per acquistare il calciatore a titolo definitivo e dunque riportarlo definitivamente a Firenze.
Questa sembra essere la strategia dei viola, pronti a cedere uno dei migliori centrocampisti (piegandosi alla volontà del giocatore che vuol cambiare aria), per poi acquistare l´attaccante 27enne. L´ingaggio di Jovetic sembra essere la scelta più logica per re-investire i soldi di Badelj, considerando l´affetto che la società e la piazza fiorentina hanno per il montenegrino, oltre l´ottimo livello tecnico dello stesso calciatore, messo in ombra a Milano per il poco spazio avuto finora.

Fonte: it.eurosport.com

Gara di alto livello sia tecnico che agonistico a Southampton tra due nazionali che si sono qualificate alla fase finale dell´Europeo in testa al proprio girone e che nel 2015, alla fase conclusiva del Campionato Europeo, si sono affrontate in una partita vinta dall´Italia 3-1. Stavolta ha la meglio l´Inghilterra, che si impone 3-2 realizzando il gol della vittoria in pieno recupero al termine di 90´ di spettacolo e bel gioco da entrambe le parti. Nonostante le numerose assenze legate in parte alla promozione in Nazionale maggiore e in parte agli infortuni, Di Biagio affidandosi al solito 4-3-3 mette in campo una squadra che lotta dall´inizio alla fine senza risparmiarsi con Gollini in porta, difesa con Conti, Biraschi, Caldara, Barreca, a centrocampo Benassi, Mazzitelli e Pellegrini, in attacco Ricci, Petagna e Di Francesco.

Dopo un minuto di silenzio (accompagnato dal lutto al braccio) osservato in memoria delle vittime della prima guerra mondiale, si parte con ritmi altissimi, con l´Inghilterra in particolare vicina al gol al 4´ con un colpo di testa che supera di poco la traversa e al 5´ con un destro ad incrociare che sfiora il palo. Un campanello d´allarme, preludio al vantaggio che i padroni di casa raggiungono al 6´, complice una disattenzione difensiva degli Azzurrini, con il velocissimo Gray.

Colpita a freddo, l´Under subisce l´iniziativa degli avversari per una decina di minuti prima di trovare la via del pareggio con una grande azione sulla fascia destra di Conti che avanza in velocità e lascia partite un cross intercettato e deviato in rete da Galloway. Non finisce qui, perché la giovane Italia, carica di orgoglio e personalità, pesca il jolly al 29´: sugli sviluppi di un calcio d´angolo, Petagna – per la prima volta titolare – allunga di testa per Di Francesco che realizza sul secondo palo la rete del 2-1. Bravo e sfortunato il giovane figlio d´arte, che al 43´ è costretto a lasciare il campo per infortunio, lasciando il posto a Parigini.
Nella ripresa Di Biagio cambia qualche pedina, ma l´Under mantiene ritmi alti. Due pericoli per la porta difesa da Gollini, al 10´ e al 14´ quando l´Inghilterra colpisce prima la traversa e poi il palo, antipasto al pareggio firmato al 15´ da Baker.

Nonostante le energie spese, entrambe le nazionali – fedeli al ruolo di protagoniste nelle qualificazioni europee – continuano a macinare gioco e ad offrire spettacolo agli 11.000 presenti sugli spalti, decise a non mollare e a raccogliere il massimo da questa amichevole di lusso che precede un altro test di alto livello, quello in programma lunedì prossimo a Bergamo con la Danimarca. Ma in pieno recupero, dopo l´ingresso in campo dell´esordiente Capezzi, prevale la superiorità fisica degli inglesi che si impongono di prepotenza al 48´ con un gol di Stephens che firma il 3-2.

Sconfitta immeritata per gli Azzurrini, ma Di Biagio non si lamenta: “Il risultato – spiega – ci lascia un po´ di rammarico, ma questi test sono importanti per far capire ai ragazzi cosa significa giocare a questi livelli. Mi è piaciuta la voglia e la determinazione della squadra, anche se potevamo essere più cattivi in alcune occasioni negli ultimi 30 metri. Alla fine sono venuti fuori loro, hanno dimostrato di avere qualcosa in più rispetto a noi. Ma va bene così. Ho testato nuovi giocatori e ho provato qualche soluzione in più che potrebbe esserci utile in futuro”.

Fonte: coni.it

Brasile illuminato, Argentina al buio. Il superclasico delle Americhe finisce con netta superiorità dei verdeoro, che stravincono 3-0. Con Tite in panchina, la Seleçao viaggia al 100%: cinque vittorie alla quinta partita del c.t. che ha sostituito Dunga, sempre per le qualificazioni mondiali, in cui il Brasile continua al vertice del girone sudamericano, con 24 punti dopo 11 giornate. L´Argentina invece rimane fuori zona qualificazione, al sesto posto, a quota 16. E adesso deve fare molta attenzione, perché giocando così non andrà in Russia, anche se mancano ancora sette turni alla fine. Neymar vince nettamente la sfida con Messi, compagno al Barcellona: O Ney offre la palla per il magnifico gol di Philippe Coutinho, che sblocca il risultato, e poi sigla il 2-0. Nella ripresa Paulinho chiude i conti.

OMAGGIO — Riserva nella Roma, Alisson è il titolare del Brasile di Tite tra i pali. Sulla destra, Daniel Alves si prende la fascia di capitano in cui rende omaggio a Carlos Alberto Torres, scomparso recentemente, con la maglia numero 4, la stessa del terzino destro che alzò la Coppa del Mondo nel 1970, in onore al quale viene osservato un minuto di silenzio. È la 99ª presenza del laterale juventino col Brasile. Coppia centrale in difesa, l´ex romanista Marquinhos e l´interista Miranda con Marcelo sulla sinistra. Centrocampo più arretrato con Fernandinho e Paulinho; in appoggio all´attacco Renato Augusto, Coutinho e Neymar, mentre Gabriel Jesus è il più avanzato dei padroni di casa. Bauza schiera l´ex doriano Romero in porta. Retroguardia con Zabaleta, Otamendi, Funes Mori, Mas. Centrocampisti Mascherano, il laziale Biglia, Pérez e Di Maria. Messi e lo juventino Higuain all´attacco albiceleste.

SCINTILLE — Ci si dimentica la sportività e l´inno degli ospiti viene fischiato dai brasiliani. Fin dall´inizio della partita si riaccendono le scintille Fernandinho-Messi, già andate in scena durante City-Barcellona di Champions. Al 6´, il brasiliano aveva già commesso due falli sull´argentino e il secondo gli vale l´ammonizione. Al 16´, il terzo fallo del mediano del City su Messi, che chiede l´espulsione dell´avversario, però l´arbitro cileno Julio Bascuñán non ci sta.

COUTINHO FENOMENALE — La prima grande occasione della gara è degli argentini, che nella prima fase del match sembrano più organizzati dei padroni di casa: bomba di Biglia respinta da Alisson. Ma la rete di passaggi del Brasile al 24´ si rivela letale: Marcelo, Neymar Coutinho e l´ex nerazzurro salta Otamendi, avanza in diagonale e dal limite scarica un bolide di destro che si infila all´incrocio dei pali senza possibilità per Romero. Una doccia fredda per l´Argentina.

NEYMAR RADDOPPIA — Al 36´, Messi batte una punizione e il pallone carambola sul braccio di Neymar ma l´arbitro ritiene il tocco non volontario. Un minuto dopo, lo stesso brasiliano avanza sulla destra e colpisce il palo da posizione angolata. La squadra di Bauza cerca di reagire al 41´ con Mas, che manda fuori dalla sinistra. Ma Neymar fa valere il suo talento, segnando per la prima volta in uno scontro diretto con Messi. Al 45´ del primo tempo, Gabriel Jesus lo lancia magnificamente, Neymar entra in area e tocca alla sinistra di Romero per siglare la sua 50ª rete in nazionale.

SUPERSTITE — Bauza rischia: torna dagli spogliatoi con Aguero al posto di Pérez. L´Argentina pressa, cerca di rendersi pericolosa, ma chi manca il 3-0 è il Brasile al 9´: Mascherano salva sulla linea gol di Paulinho. Al 12´, Dani Alves batte una punizione respinta da Romero. Però al 13´ Paulinho non manca il bersaglio: cross di Marcelo dalla sinistra colto sulla destra da Renato Augusto, che effettua un traversone per il tiro vincente di Paulinho, uno dei superstiti del 7-1 contro la Germania al Mineirão nel Mondiale 2014, proprio lo stesso stadio di questo derby sudamericano con 53.490 spettatori. Funes Mori commette fallo su Gabriel Jesus in area al 33´, ma l´arbitro non concede rigore. I padroni di casa si rivelano irresistibili, sprecano varie occasioni, mentre l´Argentina è in ginocchio, complice anche la serata-no di Messi. “Ci manca ancora molto per raggiungere la qualificazione”, ha detto Coutinho dopo la partita senza lasciarsi prendere dall´entusiasmo. “Abbiamo saputo sfruttare i contropiede”.

Fonte: gazzetta.it

FIRENZE – “Dicono che valgo 100 milioni di euro? Credo che nessun giocatore dovrebbe valere tanto, è una cifra spropositata per tutti, figurarsi per me che sono partito dal nulla”. Marco Verratti frena a fatica stupore ed imbarazzo davanti a certe valutazioni, come quella che da qualche tempo riguarda anche lui. “Ripeto, si tratta di cifre spropositate, più che mai se accostate a chi di mestiere fa il calciaore – ha aggiunto il giovane centrocampista della Nazionale e del Psg – penso che sia brutto anche sapere che giochi in una squadra che ha versato 100 e passa milioni per te, penso a Pogba che con quella quotazione deve sempre dimostrare di risolvere le gare da solo. Non è una cosa normale, e io non mi sento di valere certe cifre”.

NAZIONALE GIOVANE – “Se mi guardo attorno, con i miei 24 anni mi sento quasi un vecchietto in mezzo a tanti giovani. È una Nazionale giovane, che esprime serenità, spensieratezza e voglia di divertirci. Io però sento di avere ancora più responsabilità”. Così Marco Verratti, il centrocampista azzurro del Psg che, parola di Ventura, ha tutto per diventare sempre più uno dei leader dell´Italia. “Io sono contento di quanto ho fatto nel mio club finora – ha dichiarato Verratti – mi sono tolto molte soddisfazioni, però so che in Nazionale potevo e posso fare di più. Non ho problemi a coprire più ruoli a centrocampo, sono a disposizione e dopo aver saltato l´Europeo per infortunio spero che questo sia un anno da ricordare, con le qualificazioni mondiali da conquistare”.

Fonte: tuttosport.com

La reazione emotiva al pugno duro di Repesa fa risorgere l´EA7 Milano in Eurolega dopo tre ko consecutivi. Contro l´Efes Istanbul (105-92) la squadra si ricompatta dopo le aspre critiche del proprio allenatore e trova una vittoria convincente soprattutto nello spirito: Milano non cancella soprattutto nel primo tempo (dove concede 49 punti) le amnesie difensive che hanno contraddistinto questo inizio di stagione ma almeno “piega le ginocchia”. Un miglioramento che non soddisfa a pieno Repesa: “L´impegno fisico c´è stato ma sono più arrabbiato ora che contro Torino. L´approccio mentale deve essere sempre uguale, la conferma arriverà nelle prossime partite. In attacco giochiamo di squadra, in difesa c´è qualcosa da migliorare: non possiamo concedere 19 rimbalzi offensivi”. Il simbolo della rinascita è Alessandro Gentile: i 17 punti (meglio di lui solo Sanders con 22) sono solo numeri, contano più gli sguardi, gli atteggiamenti, la voglia di sbucciarsi le ginocchia in difesa.

Fonte: ansa.it

Pace fatta tra Vettel e Whiting, almeno davanti alle telecamere, per il “vaffa” indirizzato dal ferrarista al FIA Delegate in Messico. Ma non tra la Scuderia Ferrari e i commissari di gara, che hanno penalizzato il tedesco a causa della manovra difensiva su Ricciardo nelle ultime battute di gara. Dieci secondi costati, lo ricordiamo, il terzo posto al quadricampione che già aveva stappato lo champagne sul podio.

Lo ufficializza lo stesso team di Maranello in seguito alla conferenza stampa che ha preceduto il GP del Brasile: Ferrari chiede ai commissari di rivedere la loro decisione. Nella nota si legge: “La Scuderia Ferrari ha presentato una richiesta ai Commissari di gara del GP Messico 2016, affinché rivedano la loro decisione di penalizzare Sebastian Vettel per infrazione all´articolo 27.5 del Regolamento Sportivo F1 2016, in conseguenza della sua condotta di gara alla curva 4 del 70esimo giro. Si tratta della prima volta in cui l´articolo 27.5 del Regolamento Sportivo F1 2016 viene applicato sulla base dell´interpretazione fornita dalle note del Direttore di Corsa sulle manovre difensive che sono entrate in vigore dal GP degli Stati Uniti. La Scuderia Ferrari ritiene che, dopo l´emissione della decisione, siano emersi numerosi nuovi elementi che la rendono rivedibile, in base all´articolo 14.1 del Codice Sportivo Internazionale”.

Per le Rosse non ci sono titoli mondiali in ballo e si tratta, evidentemente, di una questione di principio. Di una decisione vissuta come un´ingiustizia: “La Scuderia Ferrari è consapevole del fatto che, a prescindere dall´esito della richiesta, la classifica del campionato non cambierà. Ma alla luce della sua importanza come precedente per il futuro, e al fine di dare chiarezza nell´applicazione delle regole nei prossimi eventi, la Scuderia Ferrari ritiene che tale decisione dovrebbe essere rivista dai Commissari”.

Fonte: autosprint.corrieredellosport.it

VALENCIA – “Mi piacerebbe chiudere la stagione con una vittoria”, dice Valentino. Il pesarese giura che della prossima stagione con la nuova M1 in versione 2017 – una storia che comincerà lunedì mattina ai box di Valencia – in questo momento non gli importa un bel nulla. “Preferisco concentrarmi sulla gara di domenica. Un circuito dove non sono sempre andato bene, complicato. Ma siamo in crescita: nella seconda parte della stagione abbiamo corso bene, anche se ci siamo dovuti accontentare dei piazzamenti. E poi, vuoi mettere chiudere il campionato con un successo? Ti rimane un buon sapore in bocca per tutto l´inverno e fino al prossimo gran premio, che arriverà solo a marzo”.

“E da lunedì scopriamo la nuova M1”
Il Doc sta per salutare Jorge Lorenzo, per 7 anni suo compagno con il team di Iwata: fra 3 giorni il maiorchino salirà sulla Ducati. “Sono stati anni difficili, soprattutto fuori dalla pista. Perché non siamo mai andati molto d´accordo. Ma come pilota, devo riconoscere che avere a fianco un campione come Jorge è sempre stato di grande stimolo. Abbiamo vinto molte gare e diversi mondiali”. Lorenzo prova l´avventura con la Rossa così come aveva fatto Vale qualche anno fa, lasciando la Yamaha. Ora con i giapponesi ci resta lui, e sarà affiancato da Maverick Vinales. “Sono curioso di scoprire la nuova M1”, spiega Rossi. “Di solito cominci a sapere qualcosa già da settembre, ma questa volta sarà una vera sorpresa. Non mi aspetto modifiche incredibili, però so che gli ingegneri hanno lavorato molto”.

Lorenzo: “Ho imparato tanto, da Vale”
Anche Lorenzo vorrebbe regalarsi un successo. Lo scorso anno su questo tracciato aveva corso in maniera impeccabile, prendendosi un tribolato e polemico titolo. In questa stagione ha commesso molti errori. “Però sarebbe bello chiudere alla grande il rapporto con un´azienda che mi ha dato tanto. Il mio rapporto con Valentino? Abbiamo imparato molto, l´uno dall´altro. Continueremo a farlo, ma per fortuna su due moto diverse”.

E Dovizioso ci prova ancora
Il maiorchino il prossimo anno correrà con Andrea Dovizioso, fresco vincitore a Sepang. “Qui a Valencia non siamo altrettanto forti”, ammette il forlivese. “Ma la Rossa continua a fare progressi, se le gomme andranno bene potremo puntare al podio anche qui”. Anche Marquez si candida per un successo. “Le ultime due gare non sono state il modo migliore per festeggiare il titolo. Forse ho bisogno di più pressione per fare bene. Ce la metterò tutta: di sicuro, senza nulla da perdere sono certo che tutti i piloti daranno il massimo. Sarà una bellissima gara”.

Fonte: repubblica.it/sport

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.