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La Fiorentina piazza il colpo a centrocampo: i viola hanno acquistato Marco Benassi dal Torino. Il centrocampista classe 1994, 29 presenze e 5 reti nell´ultima stagione in granata, arriva a titolo definitivo. Benassi sarà a Firenze in giornata e svolgerà le visite mediche domani mattina, per poi firmare un contratto che lo legherà al club viola per i prossimi 5 anni. Sul sito del Torino, in una nota il presidente granata Urbano Cairo ringrazia “con affetto Marco per la dedizione, l´impegno e la professionalità dimostrati in questi anni e a nome di tutto il Torino Fc gli augura le migliori soddisfazioni nel proseguimento della sua carriera”.

Fonte: gazzetta.it

 

 

Juventus in campo, a Vinovo, per preparare la Supercoppa. “Iniziamo a scaldarci?”, twitta il club postando sui social le foto del terzo giorno di allenamenti in vista della sfida dell´Olimpico. La sessione agli ordini di mister Allegri è proseguita con il torello e con una partita di calcio-tennis che ha visto Mandzukic autore di alcune prodezze.
Nessun problema per Cuadrado, regolarmente in gruppo dopo il fastidio al polpaccio accusato ieri.

Fonte: ansa.it

 

 

«Il letrozolo non ha un effetto dopante: contro di me sono state sparate tante falsità, ho letto cose che vanno dal ridicolo all´assurdo»: Sara Errani va all´attacco, dopo la squalifica di 2 mesi, per la positività al letrozolo. «Non ho mai assunto sostanza dopanti – ha detto in una conferenza a Milano la tennista azzurra – La sentenza ITF dice che non c´è evidenza che questa sostanza migliori le prestazioni di tenniste di elite. E invece su questa vicenda si è giocato sulla mia reputazione».

«Ho deciso di continuare a giocare perché so che non ho fatto nulla di male». Così la tennista Sara Errani spiega la sua positività allo letrozolo e la squalifica di due mesi decisa dal tribunale indipendente della Federazione internazionale di tennis (Ift). La sostanza sarebbe stata assunta in modo accidentale: una pillola del farmaco che la madre Fulvia assume per scongiurare recidive tumorali sarebbe finita nell´impasto dei tortellini. Quando lo scorso 18 aprile ha avuto la comunicazione di essere positiva al test, la 30enne bolognese ha deciso di continuare a calcare i campi fino alla sentenza che ha reso pubblico il caso. Ora, la sentenza la costringe allo stop fino al 2 ottobre prossimo. «Mi allenerò al massimo per tornate più forte di prima. Ho sperato di essere assolta completamente perché non ho violato il codice Wada. La mia sanzione è dovuta all´aver ingerito involontariamente del cibo contaminato che non produce effetti migliorativi sulle prestazioni». La Errani paga «non un mio comportamento», ma il gesto involontario della madre «ricade su di me», dice la tennista commossa.

«Noi non sappiamo esattamente come sia successo. Quella del tortellino è l´unica opzione possibile perché abbiamo eliminato tutte le altre». È quanto ha detto Sara Errani nella conferenza stampa da lei tenuta a Milano dopo la squalifica di due mesi per la positività al letrozolo. «Abbiamo eliminato l´opzione di una pastiglia presa per errore, abbiamo eliminato l´opzione di una contaminazione da contatto. L´unica opzione è quella del cibo contaminato», ha aggiunto la tennista romagnola.

«Continuo ad essere per la squalifica a vita per dopati. Ma solo per quei casi volontari e con scopo di alterare e migliorare proprie prestazioni. Ma questo non è il mio caso». Così Sara Errani, durante la sua conferenza stampa organizzata a Milano a seguito della sua positività al letrozolo e alla squalifica di due mesi. «Non sta a me giudicare la sentenza del tribunale – aggiunge la tennista -. Speravo ed ero quasi convinta che sarei stata assolta perché io non ho violato il codice Wada. Sono stata squalificata per l´ingestione completamente involontaria di cibo contaminato da una sostanza che non produce effetti migliorativi».

Fonte: sport.ilmessaggero.it

 

 

Da quando allena, Zinedine Zidane ha corso col Real Madrid per 8 trofei: ne ha vinti 6 (tra cui un paio di Champions, così, per gradire). José Mourinho, invece, ha aggiunto alla lista dei suoi record anche un primato negativo: da ieri sera è il primo tecnico ad aver perso 3 Supercoppe europee. Dopo quelle con Porto (2003) e Chelsea (2013), è stata la volta del Manchester Utd. Il dato riguardante Mou di per sé è poco significativo, ma è il segno dei tempi: il calcio dello Special One zoppica, soffre parecchio, e a Skopje lo si è notato ben più di quanto dica il 2-1 finale.

REAL MADRID — Il Madrid esce dalla Supercoppa con ulteriori certezze, semmai ce ne fosse bisogno. Dopo la sbornia di Cardiff ha sonnecchiato comprensibilmente nelle amichevoli estive, ma appena si è fatto sul serio ha accelerato alla grande. In Spagna il “sextete” non è considerato un miraggio: dovessero conquistare la seconda Supercoppa (quella spagnola, doppio Clasico il 13 e il 16 agosto), poi sarebbe caccia alla conferma in Liga, Champions League e Mondiale per club, oltre che alla Coppa del Re. La rosa per sognare l´impresa c´è, se è vero che uno come Bale deve lottare per ritagliarsi uno spazio, visto che un Isco così è intoccabile. Intanto, Zizou ieri ha dato un segnale da non sottovalutare: il Real Madrid sa dominare anche senza Cristiano Ronaldo. Già nella scorsa stagione CR7 era stato fatto riposare in alcune gare, per averlo fresco nei momenti clou. E la squadra aveva risposto presente. Il portoghese resta il simbolo, il mito, il fuoriclasse principe della Casa Blanca, ma ha 32 anni e non potrà giocare in eterno. Meglio attrezzarsi in vista del futuro.

MANCHESTER UTD — A proposito di CR7: Mourinho l´ha criticato (“nel finale non si giocava più, ogni volta che chiede un fallo gli regalano una punizione”). E lo Special One ne ha avute anche per l´arbitro: “Con la VAR il gol di Casemiro sarebbe stato annullato e saremmo andati ai supplementari”. Ora, detto che il brasiliano era effettivamente in millimetrico fuorigioco sull´1-0 e che Rashford, quando il Madrid è calato fisicamente, ha avuto sul piede il pallone del 2-2, le parole di Mou vanno interpretate essenzialmente come un tentativo di infondere fiducia ai suoi giocatori, evitando che si deprimano per la differenza emersa ieri all´Arena Philip II. La facilità con cui il Madrid ha preso possesso del centrocampo è stata disarmante, così come la combinazione che ha portato al 2-0 di Isco. L´arma migliore dello United è ancora il misero “dentro Fellaini al posto del più cotto e facciamo a sportellate alla ricerca di qualcosa”. Troppo poco per una rosa strapagata e infarcita di grandi nomi. Uno su tutti: Paul Pogba. Nemmeno coi due uomini a supporto (Herrera e Matic) il francese ha dato l´impressione di avere leadership e di potersi prendere il Man Utd sulle spalle. Ha corso, ha lottato, ha difeso, non si è certo risparmiato. Ma è sembrato ordinario, come tutti i Diavoli Rossi al cospetto di un avversario di un altro pianeta.

Fonte: gazzetta.it

 

 

 

L´atleta del Botswana Isaac Makwala, al quale era stato imposto di non correre la finale dei 400 dei Mondiali, per via del virus intestinale che lo aveva colpito, ha tentato ugualmente di entrare allo stadio Olimpico di Londra.
Gli è stato però impedito di entrare, evento che lo ha fatto gridare al complotto, a suo dire ordito dal Governo britannico.
Sembra comunque che a bloccarlo sia stato un funzionario del ministero della Salute, e non qualcuno della Iaaf. “Non mi ha visitato nessun medico – ha scritto l´atleta, uno dei favoriti per il podio del giro di pista, sulla propria pagina Facebook – e con il cuore che mi sanguina devo dire che non ho corso la finale. Volevo farlo, sono arrivato allo stadio, però mi hanno bloccato. Io non sto male, tengo a dirlo, e tornerò in alto”. La finale mondiale dei 400 è stata vinta dal campione olimpico, il fuoriclasse sudafricano Wayde Van Niekerk in 43´´98, davanti al rappresentante delle Bahamas Steven Gardiner e al qatarino Abdalelah Haroun.

Fonte: ansa.it

 

 

«Far girare la squadra mi piace tantissimo», spiegava Paulo Dybala parlando del ruolo quasi da regista che Allegri gli aveva affidato nel 4-2-3-1. Lo spiegava il 9 aprile, due giorni prima dell´andata dei quarti di Champions League contro il Barcellona, la partita più entusiasmante della sua carriera e di tutta la scorsa stagione bianconera. Partita in cui la Joya oltre a far girare la Juve fece girare anche la testa ai difensori blaugrana, sorprendendoli due volte e segnando i primi due gol del 3-0 con cui si chiuse la gara.

ANCORA PIU´ REGISTA – Quella doppia veste di regista aggiunto e attaccante Dybala la vestirà anche nella stagione che sta iniziando. E la sfida sarà calarsi ancora meglio in entrambi i ruoli.

Fonte: tuttosport.com

 

 

Sarà scoppiettante l´ultima parte di mercato, come spiega G.B. Olivero sulla Gazzetta di oggi. Le cinque squadre che lotteranno per lo scudetto aspettano ancora almeno un pezzo importante: la tessera mancante che può dare un senso a tutto il disegno

I COLPI IN DETTAGLIO — I campioni d´Italia della Juve stanno seguendo un mazzo di centrocampisti ed è ormai vicino il momento della scelta. Il sogno costosissimo è Milinkovic Savic, il candidato numero uno è Emre Can, il tedesco del Liverpool. Kovacic, Matuidi, N´Zonzi e Andre Gomes le alternative. La Roma sta cercando l´esterno da schierare a destra che tanto vuole Di Francesco. Per Riyad Mahrez la Roma ha presentato tre offerte decisamente interessanti (l´ultima da 35 milioni), ma il Leicester finora ha sempre detto no. E Monchi lavora su altre piste. Il Napoli ha trovato il vice-Callejon con Ounas, la nuova opzione riguarda Oleksandr Zinchenko: 20 anni, cresciuto nello Shakhtar, è di proprietà del Manchester City. Al Milan manca il centravanti che trasformi tutto (i sogni, le ambizioni, le aspirazioni) in gol. Aubameyang e Belotti sono stati a lungo i due obiettivi principali. Però il Borussia Dortmund e il Torino continuano a fare muro e allora il nome più gettonato è quello di Nikola Kalinic. L´Inter attende le visite mediche di Schick per lanciarsi nell´operazione. Spalletti, poi, aspetta altri rinforzi. In difesa serve almeno un centrale veloce. A centrocampo le idee erano e sono chiarissime: il tecnico ha chiesto un giocatore in grado di fare la differenza nelle due fasi eil profilo resta altissimo: Arturo Vidal.

Fonte: gazzetta.it

 

 

ROMA – «Bello tornare in Italia dopo l´oro di Budapest, sono molto contenta. Sono contenta anche molto del tempo, era da un po´ che non tornavo in Italia, mi mancava». Così Federica Pellegrini, al termine della gara-esibizione nei 200 stile libero all´Energy for Swim in scena al Foro Italico. Un remake della finale mondiale di Budapest che aveva visto l´azzurra prevalere sulla svedese Sarah Sjostroem, che invece oggi ha vinto con il tempo di 1.55.51, soltanto 21 centesimi meglio dell´olimpionica azzurra giunta seconda con il tempo di 1.55.72.

«Adesso mi aspetta l´ultima tappa di Coppa del Mondo a Eindhoven e poi mi farò un mese di vacanza. Energy for Swim? Bella manifestazione, credo che per il nuoto sia una bella cosa», ha aggiunto Pellegrini, ribadendo la sua volontà di chiudere definitivamente con i 200 stile libero: «Ripeto, gli ultimi sono stati quelli di Budapest, questo è solo uno show». Ultima considerazione, dedicata a Mattia Dall´Aglio, il giovane nuotatore di Montecchio morto a 24 anni mentre si stava allenando con i pesi: «Non lo conoscevo onestamente – le parole della nuotatrice veneta -, ma sono cose che, soprattutto a ragazzi così giovani, non dovrebbero succedere. Ora valuteranno bene cosa è successo ma io personalmente non lo conoscevo».

Fonte: corrieredellosport.it

 

 

Ultimo impegno senza la pressione di dover vincere a tutti i costi per il Milan di Vincenzo Montella. Stasera i rossoneri sfidano allo stadio ´´Massimino´´ di Catania il Betis Siviglia. Sono le prove generali della stagione prima di un tour de force da quattro partite in 10 giorni: giovedì 17 il Milan giocherà a San Siro la gara di andata del playoff di Europa League contro lo Shkendija; domenica 20 esordio in campionato a Crotone; giovedì 24 trasferta a Skopje per il ritorno di EL, poi debutto casalingo contro il Cagliari in Serie A. Un calendario intenso che costringerà Montella a centellinare le energie della squadra, già a partire da stasera (ore 20.30, diretta Rete 4). Se il tecnico ha intenzione di utilizzare per la prima volta dal primo minuto Bonucci (a cui verrà affidata la fascia da capitano), ha altresì deciso di lasciare a casa Biglia e i gia rodati Donnarumma, Musacchio, Conti, Bonaventura e Niang. Ma ci sarà spazio anche per André Silva, Calhanoglu e Suso, finora poco utilizzati per via di qualche acciacco fisico.
Lucas Biglia non è stato convocato dal Milan per l´amichevole di stasera a Catania contro il Betis Siviglia perché nell´allenamento di ieri ha accusato un problema muscolare. Nelle prossime ore Biglia verrà sottoposto ad accertamenti clinici: per il regista argentino si teme uno stiramento.

Fonte: corrieredellosport.it

 

 

Venerdì ricomincia la Premier League, il campionato più ricco e affascinante al mondo. Oltre ai volti nuovi sono attese anche le vecchie stelle del campionato inglese, chi in cerca di consacrazione e chi in cerca di rilancio.

ROMELU LUKAKU
A oggi quello che ha coinvolto il centravanti belga è il trasferimento più caro della Premier League 2017-18. Soffiato al Chelsea che sembrava averlo in pugno, Lukaku si gioca la sua seconda chance in una big. Ritrovando quel José Mourinho che ai tempi dei blues lo aveva bocciato. Con qualche anno in più, maggiore maturità e consapevolezza dei propri mezzi, Lukaku è pronto a prendersi la sua rivincita.

WAYNE ROONEY
Il figliol prodigo è tornato a casa. Lo fa dopo 13 anni in cui ha vinto tutto il possibile col Manchester United e diventando il miglior marcatore di tutti i tempi dei Red Devils. Accantonato da Josè Mourinho, a 31 anni vuole ancora dimostrare di avere ancora molto da dire. “Voglio vincere titoli” ha dichiarato. Per la cronaca il digiuno dei Toffees da trofei dura 22 anni.

HARRY KANE
Per il secondo anno consecutivo si è laureato capocannoniere della Premier League e parliamo di un ragazzo di soli 23 anni. Una carriera davanti per battere il record di Alan Shearer. Quello che attualmente è ancora il miglior marcatore di tutti i tempi in Premier League è l´unico ad aver vinto per tre anni il titolo di miglior marcatore. E quest´anno ha uno stimolo in più per dare il massimo, visti i Mondiali che sono alle porte.

PAUL POGBA
Ha rischiato di rimanere schiacciato dal peso dei 105 milioni per lui spesi dal Manchester United. Poteva fare di più, certo, ma a fine stagione ha chiuso con tre trofei vinti. E se vincere aiuta a vincere per il francese, una volta rotto il ghiaccio, ci si attende una stagione esplosiva.

LEROY SANE
Dopo una prima parte di stagione condizionata dagli infortuni, il tedesco ha finito in crescendo il suo primo anno in Premier League. Guardiola stravede per lui, può diventare l´uomo della riscossa dei citizens.

Fonte: tuttomercatoweb.com

 

 

 

Il Real Madrid ha vinto la Supercoppa Europea del 2017 battendo per 2-1 il Manchester United (FOTO) nella finale giocata a Skopje. Queste le reti: nel 24′ Casemiro, nel st 7′ Isco, 17′ Lukaku. Per Zinedine Zidane è il sesto titolo conquistato da quando è l’allenatore delle ‘merengues’.

L’anno d’oro del Real Madrid continua, e rischia di essere uguale, se non migliore del 2016. Dodici mesi fa le ‘merengues’ vinsero, come adesso, Champions League e Supercoppa europea (a Trondheim contro il Siviglia), ora manca solo il Mondiale per club a dicembre e anche questa volta sarà tris, per la gioia di Zinedine Zidane, che nel frattempo un paio di mesi fa ha vinto anche la Liga. Con il 2-1 di oggi a Skopje a spese del Manchester United di Mourinho, ‘Zizou’ ha conquistato il sesto trofeo da quando è alla guida del Real, e basta questo a spiegare quanto sia forte la squadra oggi in maglia nera ma sempre fortissima, come quando veste il bianco tradizionale oppure il viola con cui ha servito il poker di gol alla Juventus nella finale di Cardiff. Nella sfida di oggi contro lo United, campione dell’Europa League, in campo per un’ora si è vista la chiara superiorità di Sergio Ramos e compagni, per nulla condizionati dalla scelta di Zidane di far rimanere Cristiano Ronaldo in panchina, visto le non perfette condizioni del portoghese. Quella del Real è stata un’autentica lezione di calcio, concretizzatasi con le reti dell’ottimo Casemiro, in sospetto offside, e di Isco, sul quale la difesa dei rossi di Manchester ha dormito. Il punteggio avrebbe potuto assumere dimensioni più ampie, ma il Madrid, mirabilmente orchestrato dall’impeccabile Kroos, ha sprecato troppo (alla fine metterà nel conto anche un paio di traverse, con Casemiro e Bale). Così il gol di Lukaku al 62′, un tap-in dopo una respinta dell’incerto Keylor Navas, ha riaperto la partita facendo correre brividi imprevisti sulla schiena dei tifosi ‘blancos’ arrivati fino in Macedonia. Ma Rashford aveva le polveri bagnate, Pogba non riusciva a incidere, poi dall’altra parte gli ingressi dei giovani talenti Lucas Vazquez ed Asensio ravvivavano la manovra e consentivano al Real di serrare le file e portare a casa la vittoria, con la collaborazione anche di Cristiano Ronaldo, entrato nel finale per la gioia del pubblico.

ANSA

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.