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(ANSA) -Impresa di Vincenzo Nibali che ha vinto per distacco la 111/a edizione del Giro di Lombardia partita da Bergamo e conclusa a Como dopo 247 chilometri. Per il messinese della Bahrain-Merida si tratta del secondo trionfo nella classica delle foglie morte, dopo quello del 2015. Secondo posto per il francese Julien Alaphilippe, terzo Gianni Moscon.
Decisivo l’attacco di Nibali sul Civiglio: in salita, il messinese ha ripreso il fuggitivo Thibaut Pinot, che ha poi staccato in discesa, e si è involato verso il trionfo. Il francese, a sua volta, ha dovuto subire il ritorno del gruppo, crollando nel finale.

 

(ANSA) – Di nuovo fra i pali per un tempo intero: a cinque mesi dalla ricostruzione del legamento del ginocchio sinistro, Emiliano Viviano è tornato a difendere la porta della Sampdoria. Lo ha fatto nell’amichevole disputata questa mattina al Mugnaini di Bogliasco con la Carrarese, formazione che milita nel girone A di Serie C. Sfida terminata 0-0 e utile al tecnico Giampaolo per provare varie soluzioni, come i molti cambi hanno dimostrato.
Quagliarella e compagni hanno tentato in tutti i modi di trafiggere i toscani, ma né l’attaccante napoletano in tre occasioni, né Caprari e Alvarez sono riusciti a superare il portiere ospite.
Nota negativa l’infortunio occorso al centrocampista Capezzi, costretto ad uscire al 27′ pt per un trauma contusivo alla caviglia destra.

 

 

(ANSA) – “La Champions non è un obiettivo, ma un sogno per cui bisogna lavorare nel tempo”. Massimiliano Allegri torna a parlare della coppa sfumata per ben due volte negli ultimi tre anni. E, ai microfoni di Mediaset Premium, fissa l’obiettivo della Juventus, che è quello di “essere stabile ai vertici d’Europa.
“La società – sottolinea il tecnico bianconero – sta facendo un gran lavoro, a cui vanno aggiunte le motivazioni, che fanno sempre la differenza. Il girone quest’anno è più equilibrato di quello che sembra”.
Allegri celebra poi capitan Buffon, ieri sera in campo con l’Italia indossando una maglia azzurra (come mai accaduto prima ai portieri della Nazionale) per celebrare vent’anni di carriera al top. “È il migliore al mondo – assicura Allegri – È speciale: arrivare a 39 anni ed essere riconosciuto come il miglior portiere della Champions è qualcosa di particolare. Secondo me, il suo segreto è vivere le cose come un ragazzino, con un po’ di sana follia e incoscienza”.

 

 

(ANSA) – Paura per Mario Mandzukic, uscito anzitempo per un problema alla caviglia sinistra durante la partita tra la Croazia e la Finlandia, conclusasi 1-1 grazie al gol dell’attaccante della Juventus. In una nota pubblicata dalla Federcalcio croata si apprende che il centravanti seguirà un programma di allenamento stilato appositamente per recuperarlo in vista della sfida di lunedì a Kiev con l’Ucraina, decisiva per la qualificazione al Mondiale di Russia 2018.

 

(ANSA) – “Scudetto? E’ una parola che si può pronunciare, ma essere primi oggi non significa nulla, conta stare in testa a marzo”. Aurelio De Laurentiis racconta le proprie sensazioni sull’inizio stagione del Napoli e parla anche del futuro. “Fortunatamente – dice – quest’anno si sa che Mertens è un ‘falso nueve’ e non c’è stato un immeditato problema con l’infortunio di Milik. A gennaio c’è il mercato di riparazione, poi circa 15 giorni di stop dopo la Befana nel periodo di mercato e vedremo cosa si potrà fare. Inglese è un grandissimo giocatore, è maturo e gioca nella squadra di Campedelli che io stimo molto”.

 

 

ANSA-Germania e Inghilterra si qualificano per la fase finale dei Mondiali 2018, in Russia. I tedeschi, ai quali bastava un solo punto, hanno vinto per 3-1 sul campo dell’Irlanda del Nord, aggiudicandosi definitivamente la leadership nel Gruppo C; gli inglesi, a Londra, hanno piegato per 1-0 nel finale la Slovenia e volano nel Gruppo F. L’unica a qualificarsi, fra le Nazionali europee, finora era stato il Belgio.

 

 

ANSA-Finisce 0-0 tra Venezuela e Uruguay nel match di qualificazioni ai Mondiali giocato ieri sera a San Cristobal. La nazionale di Oscar Tabarez viene così fermata dai padroni di casa, ultimi nel girone sudamericano, e fallisce la qualificazione anticipata.

 

ANSA-Il Brasile d’alta quota non piace e pareggia 0-0, nel match di qualificazione mondiale disputato agli oltre 3.600 metri di La Paz contro la Bolivia. La Selecao, che è già qualificata per la fase finale dei Mondiali 2018 in Russia, avendo vinto con largo anticipo il Gruppo sudamericano, ha giocato al piccolo trotto, complice l’aria rarefatta della metropoli più alta del pianeta. Sceso in campo nello stadio Hernando Siles con il romanista Alisson fra i pali e lo juventino Alex Sandro sul fronte sinistro dello schieramento difensivo, la squadra guidata da Tite ha affidato i gradi di capitano per la prima volta al madridista Casemiro. Non ha funzionato il tridente formato da Coutinho, Gabriel Gesus e Neymar, per effetto anche di qualche parata miracolosa del portiere del casa Lampe. Al 27′ Thiago Silva ha dovuto lasciare il campo per infortunio, sostituito da Marquinhos. La Bolivia nel finale del primo tempo ha anche timbrato la traversa con Bejarano; nella ripresa Gabriel Gesus pareggia il conto.

 

 

ANSA-Uno 0-0 da far rabbrividire, che può costare caro all’Argentina. La ‘Seleccion’ di Lio Messi ha pareggiato a Buenos Aires con il Perù e, almeno per ora, è fuori dai mondiali in Russia, anche a causa della vittoria del Cile con l’Ecuador. Al termine del terzo pareggio di fila, l’Argentina è sesta, mancando solo una partita: proprio con l’Ecuador (è fuori dai mondiali), martedì nell’altitudine di Quito (2.850 metri). Di fatto, una finale per una squadra che può solo vincere e che per capire il suo destino dovrà attendere i risultati di Perù-Colombia e Cile-Brasile. A Buenos Aires s’implora ormai il miracolo: questa volta il rischio di dire ‘adios’ a Mosca è reale. A regalare tra l’altro agli argentini la possibilità di accedere ancora alla fase finale è stato il ko casalingo della Colombia con il Paraguay, 1-2. Per la nazionale di Messi quella di ieri notte è stato un ennesimo buco nell’acqua, la ripetizione di un copione già visto mille volte: un attacco super, ma uno schema complessivo fragile e confusionario, con la ‘Pulce’ che ce la mette tutta sempre al centro delle azioni, e spesso letteralmente accerchiato dai rivali (tre e anche cinque).

La ‘Seleccion’ non solo non riesce a segnare, ma perde. Oppure pareggia, come è andata ieri notte alla ‘Bombonera’, in mezzo a un tifo infernale per la squadra del ct Jorge Sampaoli. Non è bastato neppure quello. Ancora una volta gli argentini non sono riusciti ad agguantare i tre punti, sprecando, o fallendo per poco, più di una decina di azioni da gol. Ed hanno trovato d’altra parte il muro del Perù, con un portiere, Pedro Gallese, in grande giornata e una squadra che non si è solo difesa ma a tratti, per lunghi minuti, ha messo in difficoltà Lio e compagni. Senza alcun timore riverenziale, i peruviani guidati dal ct Ricardo Gareca sono quindi riusciti a portare a casa un punto d’oro. A provare di segnare almeno una rete, e di sbloccare quindi psicologicamente la squadra, sono stati i vari Messi (tra l’altro, anche con un palo), Benedetto (ha giocato al posto di Icardi ed ha sbagliato spesso), Di Maria, ma anche Banega, Biglia e Gomez, al suo esordio in nazionale. Ma tutto è stato inutile, e per di più gli ultimi minuti sono stati un incubo per gli argentini. A ‘rischiare’ di vincere è stato infatti il Perù, ma il portiere Romero ha parato un calcio insidioso di Guerrero: azione che ha chiuso la partita e che ha fatto disperare un intero paese.

 

 

(ANSA) – Sonori fischi da parte del pubblico dell’Olimpico di Torino al termine della partita che l’Italia ha pareggiato 1-1 con la Macedonia. “Per quello che abbiamo fatto nel secondo tempo ce li siamo meritati”, ha commentato il ct Gian Piero Ventura, “anche se in linea di principio la nazionale non andrebbe mai fischiata. Noi dovremmo aiutare il pubblico ad applaudirci, col gioco, e il pubblico dovrebbe sostenerci nei nomenti difficili”.

 

(ANSA) – L’Italia pareggia 1-1 con la Macedonia ed e’ matematicamente seconda nel gruppo G di qualificazione ai Mondiali 2018, ma non ha ancora la certezza di andare agli spareggi. Per raggiungerli serve un punto nell’ultima partita a Scutari, contro l’Albania.
Ai play off europei vanno infatti le otto migliori seconde dei nove gironi, e Bosnia e Galles al momento in coda possono ancora raggiungere sulla carta gli azzurri. I gol sono stati segnati al 39′ del primo tempo da Chiellini, al 32′ del secondo da Trajkovski

 

 

 

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.