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newsportsPisa cambia il calcio
La “liberazione” del Pisa è una storia a parte, folle, drammatica, tragicomica, paradossale, spesso inspiegabile, di sentimenti e paura, e infine gioia; una storia di amore e calcio, rabbia e acredine, civiltà e spiazzamenti, con tanti protagonisti non tutti volontari. Una storia in cui è il tifoso a vincere, e insieme a lui l´istituzione che finalmente si è data da fare. Una storia talmente comune ma al tempo stesso anomala da risultare di svolta.

Una storia scritta in sei mesi, dall´entusiasmo per la promozione in B allo shock per l´arresto del presidente, il tutto in poche ore. Da quel momento decine di migliaia di appassionati hanno camminato lungo un incubo e soltanto nella notte tra il 22 e il 23 dicembre ne sono usciti.

L´aspetto più importante di questa storia è, appunto, la vittoria della protesta civile sul calcio marcio e violento e inutile, ed è la consapevolezza che se un presidente di Lega decide di impegnarsi per tutelare una società, un popolo e soprattutto il campionato che governa, e quindi una certa idea di calcio, il calcio può cambiare. In meglio.

Pisa ha trovato il filo che può legare figure all´apparenza distanti.

Ho avuto un piccolo ruolo, nella storia: ho fatto semplicemente un po´ da megafono e un po´ da detonatore, con tutti i mezzi di cui ho la fortuna di disporre (tv, radio, web): ora dopo ora, giorno dopo giorno, mese dopo mese. Tanti i momenti in cui ho desiderato di mollare poiché non riuscivo a trovare un filo logico nel comportamento del proprietario di un club ormai pieno di debiti e vuoti: stipendi non pagati, dipendenti costretti a tirar fuori i soldi per garantire un minimo di gestione ordinaria, un allenatore costretto a lavorare in condizioni assurde.

Ha vinto il tifoso e poterlo dire oggi, nel 2016 degli interessi diffusi e così lontani dalla gente, ha dell´incredibile. Ripartendo proprio da Pisa il calcio italiano può e deve trovare l´antidoto per riconoscere prima che sia troppo tardi chi “spaccia monete non solo false, ma addirittura pericolose”.

Grazie, Rino; grazie, Andrea. Grazie, Pisa. (E grazie anche a tutti i livornesi che hanno capito il senso della partita).

Fonte: corrieredellosport.it

Gol, assist, magie: Firenze pazza di Bernardeschi

E´ stata tutta salita, non solo metaforica. Da una stagione vissuta quasi da terzino – facciamo esterno di centrocampo a voler essere generosi – passando per le polemiche e le esclusioni di inizio campionato, fino all´esplosione di oggi. Nel suo ruolo, ovviamente. Federico Bernardeschi, 9 gol e 2 assist in 18 partite (ma tre cominciate dalla panchina), è la vera, grande rivelazione di questo campionato. Non solo della Fiorentina, che ora se lo coccola giustamente e pensa a blindarlo. Ma di tutto il campionato. Il perché è quasi banale dirlo e per capirlo basta scorrere la classifica marcatori della Serie A: primo Icardi, poi Dzeko e Belotti, quindi Mertens e Higuain, infine lui. Un non attaccante che fa meglio degli attaccanti. Di Kalinic, ad esempio, per restare in casa sua.

Non basta: quando segna lui, la Fiorentina fa sempre punti, punti importanti come ieri. Non fosse stato per la follia di Salcedo – scrivono giustamente i giornali -, la sua doppietta con assist avrebbe regalato alla Viola un successo insperato. Logico, quindi, che Ventura punti su di lui per la Nazionale di oggi e per quella che verrà e logico, altrettanto logico, che la Fiorentina cominci a preoccuparsi di come fare a trattenerlo.

Perché questo, va detto, è stato un punto critico della stagione di Bernardeschi. Il tappo l´ha fatto saltare Paulo Sousa tempo fa e a più riprese: “Non sono un ipocrita – aveva detto il portoghese -. Mi spiace, ma il suo talento lo porterà in squadre più ambiziose della Fiorentina”. E d´altronde, visto che in questi giorni si sprecano paragoni eccellenti – da Antognoni e Baggio, manco a dirlo – e visto che dietro il brindisi di capodanno c´è il mercato invernale, non è difficile immaginarsi per lui offerte significative e allettanti. Bernardeschi piace all´Inter, questo si sa. Ma su di lui ci sono occhi ancora più grandi di quelli del club nerazzurro. “Il ds Freitas ha detto che sei in cassaforte”, gli hanno riportato a margine del match contro il Napoli. Risposta: “Ne riparleremo”. Già, ne riparleremo. E presto. Intanto il nuovo dieci che fa impazzire Firenze se ne fila dritto per la sua strada. Tra gol, assist e qualche piccola magia.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Simeone, potrei rinnovare con l´Atletico

“Ho un contratto con l´Atletico fino al 2018 e da quando ho detto con naturalezza che un giorno guiderò l´Inter, tutti mi vedono via da Madrid. Ma il mio contratto può essere rinnovato”: lo dice Diego Simeone in un´intervista a Marca. “Sarà difficile – aggiunge il tecnico dei ´colchoneros´ – trovare una squadra migliore nel mio futuro di allenatore. Quindi perche´ non dovrei continuare a legarmi ad un luogo che mi piace e dove mi vogliono?”. Simeone spiega anche le motivazioni che hanno portato ad inizio stagione a rinegoziare il suo contratto che scadrà nel 2018 e non del 2020 come da accordi precedenti: “Penso sia stata la decisione migliore che potessimo prendere pensando al bene dell´Atletico. Mi devo impegnare per il rinnovo e se il club vorrà contare ancora su me e il mio staff potremo continuare insieme”.

Fonte: ansa.it

Supercoppa Italiana 2016: 5-4 alla Juve, il Milan vince la Supercoppa ai rigori

Il Milan ha vinto ai rigori per 5-4 la finale della Supercoppa italiana, disputata a Doha.

Il primo trofeo nella carriera di Gigi Donnarumma è, parole sue, “un’emozione indescrivibile”. “Provo una gioia immensa – le sue parole alla Rai al termine della Supercoppa -. Ancora non ci posso credere”. “Abbiamo giocato alla pari con loro, è stata una vittoria cercata, voluta, frutto del duro lavoro. La dedichiamo al presidente”.

“E’ una vittoria che dedichiamo al presidente che fortemente la voleva”: sono le prime parole di Vincenzo Montella dopo la vittoria che ha portato la 7/a Supercoppa della storia nella bacheca rossonera. “Siamo partiti un po’ contratti – le sue parole alla Rai a fine match – abbiamo pagato l’inesperienza nel disputare certe partite, ma poi abbiamo preso la partita in mano e abbiamo meritato di vincere. Sono felice soprattutto per i ragazzi – aggiunge – dopo una vittoria del genere possiamo credere ancora di più nei nostri mezzi. Oggi, nonostante giocassimo contro una grande squadra, abbiamo meritato la vittoria. Sono contento anche per il presidente Berlusconi che puntava tantissimo a questa vittoria”.

“Abbiamo fatto di tutto per non arrivare ai rigori. Siamo partiti bene e poi ci siamo abbassati, quindi la partita ha preso una certa piega: alla fine potevano decidere solo gli episodi. Gli infortuni hanno avuto il loro peso, ho dovuto effettuare sostituzioni forzate, anche se chi è entrato non ha fatto male”. Così Massimiliano Allegri ha commentato, alla Rai, la sconfitta della Juve contro il Milan. “Noi dobbiamo sempre cercare di essere più bravi, a prescidente dall’arbitro che è stato comunque bravo – prosegue Allegri -. Suso? E’ stato pericoloso. Complimenti al Milan, che ha disputato una buona partita. Siamo venuti due volte a Doha e per due volte abbiamo perso ai rigori. Speriamo di giocarla altrove un’altra volta. Nei secondi sei mesi della stagione ci giocheremo grandi traguardi. Una sconfitta ci può stare”.

LA CRONACA DELLA PARTITA

Juventus e Milan prima ai supplementari poi ai nella finale della Supercoppa italiana. Le due squadre, infatti, hanno pareggiato 1-1 dopo il 90′: alla rete di Chiellini (18′ pt) ha risposto Bonaventura (38′ pt).

Juve-Milan 1-1 fine pt, 18′ Chiellini, 38′ Bonaventura. In avvio Donnarumma bene su Mandzukic, Sturaro; dopo l’1-0 meglio il Milan.

Juventus-Milan 1-1, al 38′ pt, cross a rientrare di Suso, Bonaventura anticipa due marcatori e di testa in torsione infila Buffon.

Juventus-Milan 1-0, al 18′ del pt, angolo di Pjanic, zampata vincente di Chiellini in mischia all’altezza del dischetto del rigore

ansa

Supercoppa: tweet Ibra “Forza Milan!”

“Grandeeee. Complimenti. Forza Milan!”.
Quattro parole per testimoniare un affetto ancora intatto per i rossoneri da parte di Zlatan Ibrahimovic, che ha inviato questo tweet ad Adriano Galliani dopo il successo nella Supercoppa italiana. L’attaccante svedese è stato al Milan dal 2010 al 2012, conquistando nel 2011 lo scudetto e la Supercoppa italiana, ultima vittoria conquistata dal club prima del trofeo di ieri a Doha. A quanto informa il sito ufficiale del Milan, con l’a.d. Galliani si è congratulato per la vittoria anche il presidente del Real Madrid.
Florentino Perez.
ansa

Allegri: sfogo e tweet alla camomilla

“Errori e stanchezza ci condannano.
Riposiamo per ripartire, la strada è ancora lunga”. E’ un Massimiliano Allegri tutt’altro che furente, anzi piuttosto riconciliante, quello che ha scritto sul proprio account di Twitter questo messaggio. L’allenatore dei bianconeri era apparso di tutt’altro umore dopo la sconfitta contro il Milan, che si è aggiudicato meritatamente la Supercoppa italiana, a Doha. In un video che gira nella rete, e che in pochissimo è divenuto virale, il tecnico toscano in campo si scaglia contro Marotta, cantandogliene quattro. Difficile stabilire l’oggetto dello sfogo, ma tutto fa pensare che l’allenatore ce l’avesse con qualche giocatore.
ansa

Barbara Berlusconi, grazie a Montella

(ANSA) – “Grazie a Montella e ai giocatori non solo per la qualità del gioco espresso in campo ma soprattutto perché dimostrano in ogni partita, col loro impegno, di tenere alla maglia e ai nostri colori rossoneri”: così l’amministratore delegato del Milan, Barbara Berlusconi, rende omaggio alla squadra all’indomani della conquista della Supercoppa italiana a Doha. “Stiamo già attrezzando la sala coppe del nostro museo a Casa Milan per fare spazio all’ennesima coppa vinta durante la gestione di Silvio Berlusconi – ha spiegato in una dichiarazione all’Ansa la figlia del presidente rossonero, appena rientrata dalla maternità -. Sono felice di questa vittoria per i nostri tifosi e per mio padre, so quanto ci tiene e quanto ama il Milan”.

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.