La partita non è iniziata sotto il miglior auspicio, con Fognini costretto in pochi minuti a rincorrere sullo 0-4. Il primo set è appannaggio dell´argentino, apparso rinvigorito rispetto alla brutta prova del venerdì che lo ha visto soccombere sotto i colpi di Lorenzi. Il linguaggio del corpo dell´azzurro è preoccupante, gli sguardi verso un terreno di gioco sgradito evidenti. Non basta il 6-2 subito a risvegliare l´italiano. Nonostante riesca a portarsi sul 3-1 rubando un servizio a Pella, il n.45 al mondo è particolarmente falloso.Tanti errori non forzati (110 a fine partita) e qualche buona soluzione nello scambio da fondo permettono all´argentino di ribaltare rapidamente la situazione, portando anche il secondo set in dote ai sudamericani.
Dopo qualche sguardo cupo tra Fognini e la panchina italiana, arriva la scossa, favorita dal livello di gioco non eccelso di Pella. Fognini comincia a mettere a segno vincenti – anche spettacolari – forzando l´argentino a sbagliare. Il servizio di entrambi si equivale e a fare la differenza è il bagaglio tecnico superiore del nuovo numero uno italiano, in grado di fare tanti punti pesanti grazie alle palle corte. Sul 3-4 – Pella in battuta – arriva l´agognato break, dopo un game titanico nel quale Fognini ha ben 6 palle break. E´ il primo punto della rimonta. Il quarto set è quello della sofferenza. L´azzurro allunga in apertura, e poi deve sventare in più occasioni i potenziali controbreak di Pella.
In più occasioni il match sarebbe potuto tornare in mano Argentina, ma Fognini è sempre riuscito a mettere in difficoltà un Pella a secco di vincenti (solo 21 contro i 46 del rivale). E´ il 2-2 e l´inerzia è per l´Italia, nonostante i cori da ultras alzati da Maradona – richiamato da Berlocq negli scorsi giorni per l´atteggiamento poco tennistico – l´Argentina può solo sprofondare sotto i colpi. Le difficoltà di Pella al servizio diventano una zavorra, solo il 58% di prima in campo al quinto, ma ancor più grave il 47% di punti vinti col ´servizio buono´. Fognini si porta agilmente sul 3-2, salva un possibile controbreak allungando sul 4-2, togliendo l´ultimo bricioli di fiducia all´avversario, che non riuscirà più a vincere un game. Subito dopo la gara è capannello attorno al maratoneta Fognini, che dopo 4 ore e 15´ di gioco riesce dare il colpo da ko ai campioni in carica, meritato dopo due gare perse proprio al quinto e ultimo set. Un successo importantissimo per l´Italia, che adesso può sognare la semifinale. Il Belgio è un avversario ostico ma non imbattibile. Appuntamento dal 7 al 9 aprile. Pioggia permettendo.
FOGNINI: “SIAMO UN GRANDE GRUPPO” – Non nasconde la gioia, e ammette le difficoltà, Fabio Fognini: “Che dire, all´inizio giocavo male – ha dichiarato a fine partita il ligure – ma ho continuato a lottare ed è andata bene. Sono contento perché siamo un grande gruppo”. Un match insidioso, nonostante Pella non sia nel momento migliore della propria carriera: “Sapevo che sarebbe stata una partita difficile – spiega il 29enne – perché all´inizio lui giocava bene, io meno. Poi sono riuscito ad essere più incisivo, la partita è girata e sono felice di averla vinta”. Provato da quattro giorni di partite, e tre gare finite al quinto set, il capitano Corrado Barazzutti: “Siamo felicissimi, è stata una partita davvero dura. Sono stati quattro giorni difficili: prima siamo stati avanti 2-0, poi il match-point mancato nel doppio, il 2-2, quindi lo svantaggio di due set nel singolare decisivo. Non ci siamo fatti mancare niente. Fabio è stato eccezionale soprattutto perché aveva iniziato contratto e teso dopo che avevamo perso due match in maniera rocambolesca, a cominciare dal doppio. Ed è stato bravo anche perché dal pubblico è arrivato qualche insulto di troppo”, ha concluso il campione di Davis del 1976.
Fonte: repubblica.it/sport
CAPITOLO HIGUAIN – Poi si passa al suo vecchio ´pupillo´, quel ´Pipita´ portatogli via proprio dalla Juventus che in estate ha versato la clausola rescissoria di 90 milioni: «Higuain ha una famiglia straordinaria, divisa in due parti: una più sentimentale, rappresentata dallo stesso Gonzalo e dal padre, e una più commerciale col fratello Nicolas e dalla madre. Ci incontrammo all´aeroporto di Venezia, dove firmammo il primo contratto, con il padre e con Nicolas e proposi di aumentare uno stipendio già alto, tanto che davanti alla mia offerta i due si ritenevano soddisfatti». Il rinnovo sembrava dunque cosa fatta prima dell´inserimento juventino: «Rimandammo la definizione alle settimane successive, alla fine del contratto mancavano due anni. Naturalmente Higuain non era e non poteva essere la mia unica priorità tra centinaia, io e i miei collaboratori contattammo a più riprese Nicolas che verso gennaio iniziò a sostenere che non avessimo una squadra forte, che Gonzalo non voleva lavorare con tizio, un giocatore straniero che ora sta facendo benissimo. E poi che non voleva lavorare con Caio… Alla fine Higuain, nonostante avessi fatto un´offerta superiore a quello che prende alla Juventus, è andato a Torino. Forse avrà considerato l´invecchiamento, una squadra dove sarà la primadonna in caso di Scudetto e la Champions, gli auguro di vincerla dopo che lui lo ha augurato a me».
Fonte: tuttosport.com
La squadra ora è affidata al vice di Piazza, Lorenzo Tubertini.
Fonte: ansa.it
La Roma, ancora senza Salah, battuto in finale di Coppa d´Africa col suo Egitto dal Camerun, vuole dimenticare in fretta lo scivolone di Genova contro la Sampdoria e riprendersi il secondo posto davanti al Napoli. La squadra di Spalletti confida sull´ottimo rendimento interno visto che all´Olimpico sono arrivate 10 vittorie in altrettante partite. Viceversa la Fiorentina, senza Kalinic ma col rientro di Gonzalo Rodriguez e di Bernardeschi, viene da 5 risultati positivi, è reduce dal successo per 2-1 in volata sul Pescara e ha tutte le caratteristiche per fare uno scherzetto ai giallorossi: l´obiettivo è portarsi a -2 dall´Inter.
I precedenti tra le due squadre all´Olimpico sono 78 con 37 successi della Roma, l´ultimo lo scorso anno per 4-1 con doppietta di Salah, 27 pareggi e 14 vittoria della Fiorentina. I viola non conquistano i tre punti all´Olimpico dalla stagione 2011-12 quando si imposero per 2-1 con reti di Jovetic e Lazzari.
Fonte: sportmediaset.mediaset.it
Fonte: italpress.com
Gli agenti della Digos stanno ricostruendo, anche grazie alle telecamere interne presenti nello stabile, l´accaduto. Chi ha agito potrebbe aver lanciato dall´esterno qualcosa che avrebbe poi fatto divampare le fiamme oppure essere penetrato all´interno del recinto per cospargere di liquido infiammabile le due vetture. Il presidente del Pescara si è recato in Questura per formalizzare la denuncia contro ignoti. I danni ammontano ad alcune decine di migliaia di euro.
Fonte: ansa.it
ITALIAN JOB — Era il 29 giugno 2012 quando Giampaolo Pozzo, già proprietario dell´Udinese e del Granada (che poi verrà ceduto al colosso cinese Desport nel maggio del 2016) acquistò il club. Gli Hornets stavano attraversando una grave crisi finanziaria e l´intervento dell´imprenditore italiano fu decisivo per evitare il fallimento. Alla terza stagione arrivò anche la promozione in Premier League.
ON THE ROAD — I supporter del Watford, ascoltati, prima del match casalingo di sabato scorso contro il Burnley terminato 1-0, sono felici della gestione italiana. “Da quando ci sono loro le cose sono migliorate, e di molto” – dice un ragazzo intento a mangiare Fish & Chips a pochi passi dal Vicarage Road. “Rischiavamo di sparire, ora abbiamo una bella squadra e stiamo facendo un ottimo campionato” – aggiunge un altro tifoso. “Gli italiani si intendono molto di calcio e qui a Watford lo stanno dimostrando”, “Questa dirigenza, oltre a migliorare la squadra, è intervenuta anche sulle strutture. Un´ottima cosa per la crescita del nostro club” – sono altri due commenti significativi raccolti sabato.
WE LOVE MAZZARRI — Il tecnico italiano ha conquistato la piazza. Non solo per i risultati, ma anche per la passione e per il grande impegno che sta mettendo nel suo lavoro. “Ha grande carattere e la squadra lo segue. Qui sono tutti dalla sua parte” – dice un uomo fuori dal negozio ufficiale del club prima del match. “Sta facendo bene e ora è arrivato anche Niang, un bel giocatore”. – commenta un altro fan. E ieri Mazzarri ha incassato anche le belle parole di Zarate. “A Watford sto benissimo perché ho un tecnico che mi dà fiducia e crede in me”.
Fonte: gazzetta.it
E allora? Ranieri quanto rischia? E quando? Già alla prossima di Premier? Nossignori. Non rischia. E a dirlo è la dirigenza del Leicester, con una nota nella quale dice “basta alle speculazioni”. “I successi sono arrivati con l´unità di tutti, la determinazione, lo spirito di gruppo, valori che non sono negoziabili. Siamo e saremo sempre vicini al nostro manager”.
C´è la Champions alle porte, fra due settimane: dove il segno del Leicester si è già visto nelle fase a gironi. La classifica di Premier è quella che sappiamo: ma si rimedierà.
Fonte: sportmediaset.mediaset.it
Ecco le sue parole: «Il Crotone è una squadra che ha perso molti match nei tempi di recupero, ci vuole una partita con grande pazienza, abbiamo solamente un risultato, altrimenti i tre punti con l´Inter vanno buttati a mare. Chiellini riposa, torna Benatia, Barzagli sta meglio, problema alla schiena per Marchisio, non è convocato, così come Lemina e Mandragora. Domani non cambieremo modulo, solo alcuni uomini. Pjaca può giocare dall´inizio. Lichtsteiner dovrebbe riposare, al suo posto Dani Alves. Le alternative a Cuadrado a destra? Possono essere Dybala oppure Pjaca. Mandzukic è un giocatore generoso e in questo nuovo ruolo è tornato giovane. Ciò che conta comunque non è chi gioca ma come si gioca, la mentalità. Ci mancano ancora tante vittorie e non basteranno 86 punti per vincere il campionato».
LICHTSTEINER – Caso Lichtsteiner chiuso, dopo le protesta dello svizzero al momento del cambio durante Juve-Inter: «Tutto chiarito, c´è stato un malinteso, pensavo avesse chiamato il cambio».
PESCARA – Sul rogo alle due auto del presidente del Pescara, commenta: «Sono cose che nel calcio non dovrebbero succedere, vincere non è semplice, rimanere in Serie A neanche, anche se dovessero retrocedere, potrebbero tornare. Sono molto legato a Pescara».
Fonte: tuttosport.com