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newsportsBUENOS AIRES – L´Italia si è qualificata per i quarti di finale di coppa Davis battendo 3-2 l´Argentina campione in carica. Il punto della vittoria è stato conquistato da Fabio Fognini che ha battuto in cinque set Guido Pella con il punteggio di 2-6, 4-6, 6-3, 6-4, 6-2. Sventato quindi il pericolo di una rimonta sudamericana proprio nella gara decisiva: grazie al doppio e alla vittoria di Berlocq su Lorenzi, i campioni del 2016 si erano portati da uno svantaggio di 0-2 al 2-2. Il ligure, però, è riuscito a mantenere i favori del pronostico superando in una gara tutt´altro che facile un Pella trascinato dal pubblico del Parque Sarmiento di Buenos Aires. Nei quarti l´Italia affronterà il Belgio.

La partita non è iniziata sotto il miglior auspicio, con Fognini costretto in pochi minuti a rincorrere sullo 0-4. Il primo set è appannaggio dell´argentino, apparso rinvigorito rispetto alla brutta prova del venerdì che lo ha visto soccombere sotto i colpi di Lorenzi. Il linguaggio del corpo dell´azzurro è preoccupante, gli sguardi verso un terreno di gioco sgradito evidenti. Non basta il 6-2 subito a risvegliare l´italiano. Nonostante riesca a portarsi sul 3-1 rubando un servizio a Pella, il n.45 al mondo è particolarmente falloso.Tanti errori non forzati (110 a fine partita) e qualche buona soluzione nello scambio da fondo permettono all´argentino di ribaltare rapidamente la situazione, portando anche il secondo set in dote ai sudamericani.

Dopo qualche sguardo cupo tra Fognini e la panchina italiana, arriva la scossa, favorita dal livello di gioco non eccelso di Pella. Fognini comincia a mettere a segno vincenti – anche spettacolari – forzando l´argentino a sbagliare. Il servizio di entrambi si equivale e a fare la differenza è il bagaglio tecnico superiore del nuovo numero uno italiano, in grado di fare tanti punti pesanti grazie alle palle corte. Sul 3-4 – Pella in battuta – arriva l´agognato break, dopo un game titanico nel quale Fognini ha ben 6 palle break. E´ il primo punto della rimonta. Il quarto set è quello della sofferenza. L´azzurro allunga in apertura, e poi deve sventare in più occasioni i potenziali controbreak di Pella.

In più occasioni il match sarebbe potuto tornare in mano Argentina, ma Fognini è sempre riuscito a mettere in difficoltà un Pella a secco di vincenti (solo 21 contro i 46 del rivale). E´ il 2-2 e l´inerzia è per l´Italia, nonostante i cori da ultras alzati da Maradona – richiamato da Berlocq negli scorsi giorni per l´atteggiamento poco tennistico – l´Argentina può solo sprofondare sotto i colpi. Le difficoltà di Pella al servizio diventano una zavorra, solo il 58% di prima in campo al quinto, ma ancor più grave il 47% di punti vinti col ´servizio buono´. Fognini si porta agilmente sul 3-2, salva un possibile controbreak allungando sul 4-2, togliendo l´ultimo bricioli di fiducia all´avversario, che non riuscirà più a vincere un game. Subito dopo la gara è capannello attorno al maratoneta Fognini, che dopo 4 ore e 15´ di gioco riesce dare il colpo da ko ai campioni in carica, meritato dopo due gare perse proprio al quinto e ultimo set. Un successo importantissimo per l´Italia, che adesso può sognare la semifinale. Il Belgio è un avversario ostico ma non imbattibile. Appuntamento dal 7 al 9 aprile. Pioggia permettendo.

FOGNINI: “SIAMO UN GRANDE GRUPPO” – Non nasconde la gioia, e ammette le difficoltà, Fabio Fognini: “Che dire, all´inizio giocavo male – ha dichiarato a fine partita il ligure – ma ho continuato a lottare ed è andata bene. Sono contento perché siamo un grande gruppo”. Un match insidioso, nonostante Pella non sia nel momento migliore della propria carriera: “Sapevo che sarebbe stata una partita difficile – spiega il 29enne – perché all´inizio lui giocava bene, io meno. Poi sono riuscito ad essere più incisivo, la partita è girata e sono felice di averla vinta”. Provato da quattro giorni di partite, e tre gare finite al quinto set, il capitano Corrado Barazzutti: “Siamo felicissimi, è stata una partita davvero dura. Sono stati quattro giorni difficili: prima siamo stati avanti 2-0, poi il match-point mancato nel doppio, il 2-2, quindi lo svantaggio di due set nel singolare decisivo. Non ci siamo fatti mancare niente. Fabio è stato eccezionale soprattutto perché aveva iniziato contratto e teso dopo che avevamo perso due match in maniera rocambolesca, a cominciare dal doppio. Ed è stato bravo anche perché dal pubblico è arrivato qualche insulto di troppo”, ha concluso il campione di Davis del 1976.

Fonte: repubblica.it/sport

NAPOLI – E´ stato un Aurelio De Laurentiis a tutto campo quello intervistato dal network ´BeIN Sports´ in vista della suggestiva doppia sfida del suo Napoli contro il Real Madrid negli ottavi di Champions League. Nell´intervista fiume il patron dei partenopei ha parlato anche di Juventus e di Higuain iniziando con un rimpianto: «Lo scorso anno i bianconeri ci avevano dato una grande occasione per lo Scudetto, visto come erano partiti male… E´ inutile parlarne, comunque, ha il fatturato più alto in Italia e si identifica con la volontà di Agnelli di vincere a tutti i costi. In gioco è anche la sua carriera all´interno della famiglia, con ruoli in via di definizione: bisogna vedere dopo l´addio alla Juventus, cosa accadrà all´interno del club».

CAPITOLO HIGUAIN – Poi si passa al suo vecchio ´pupillo´, quel ´Pipita´ portatogli via proprio dalla Juventus che in estate ha versato la clausola rescissoria di 90 milioni: «Higuain ha una famiglia straordinaria, divisa in due parti: una più sentimentale, rappresentata dallo stesso Gonzalo e dal padre, e una più commerciale col fratello Nicolas e dalla madre. Ci incontrammo all´aeroporto di Venezia, dove firmammo il primo contratto, con il padre e con Nicolas e proposi di aumentare uno stipendio già alto, tanto che davanti alla mia offerta i due si ritenevano soddisfatti». Il rinnovo sembrava dunque cosa fatta prima dell´inserimento juventino: «Rimandammo la definizione alle settimane successive, alla fine del contratto mancavano due anni. Naturalmente Higuain non era e non poteva essere la mia unica priorità tra centinaia, io e i miei collaboratori contattammo a più riprese Nicolas che verso gennaio iniziò a sostenere che non avessimo una squadra forte, che Gonzalo non voleva lavorare con tizio, un giocatore straniero che ora sta facendo benissimo. E poi che non voleva lavorare con Caio… Alla fine Higuain, nonostante avessi fatto un´offerta superiore a quello che prende alla Juventus, è andato a Torino. Forse avrà considerato l´invecchiamento, una squadra dove sarà la primadonna in caso di Scudetto e la Champions, gli auguro di vincerla dopo che lui lo ha augurato a me».

Fonte: tuttosport.com

Roberto Piazza non è più l´allenatore del Modena Volley: la società campione d´Italia e il tecnico hanno infatti deciso una risoluzione consensuale del rapporto al termine di un incontro con la presidente Catia Pedrini e il dg Andrea Sartoretti.
La squadra ora è affidata al vice di Piazza, Lorenzo Tubertini.

Fonte: ansa.it

La 23esima giornata si chiude con un match di lusso tra Roma e Fiorentina stasera alle 20.45 allo stadio Olimpico. La gara, posticipata per l´impegno dell´Italia nel Sei Nazioni di rugby, vede di fronte i giallorossi di Spalletti, reduci dal ko contro la Sampdoria ma intenti a mantenere l´imbattibilità casalinga, e i viola di Paulo Sousa, a caccia di un altro successo dopo il 2-1 di Pescara per restare in corsa per l´Europa.

La Roma, ancora senza Salah, battuto in finale di Coppa d´Africa col suo Egitto dal Camerun, vuole dimenticare in fretta lo scivolone di Genova contro la Sampdoria e riprendersi il secondo posto davanti al Napoli. La squadra di Spalletti confida sull´ottimo rendimento interno visto che all´Olimpico sono arrivate 10 vittorie in altrettante partite. Viceversa la Fiorentina, senza Kalinic ma col rientro di Gonzalo Rodriguez e di Bernardeschi, viene da 5 risultati positivi, è reduce dal successo per 2-1 in volata sul Pescara e ha tutte le caratteristiche per fare uno scherzetto ai giallorossi: l´obiettivo è portarsi a -2 dall´Inter.

I precedenti tra le due squadre all´Olimpico sono 78 con 37 successi della Roma, l´ultimo lo scorso anno per 4-1 con doppietta di Salah, 27 pareggi e 14 vittoria della Fiorentina. I viola non conquistano i tre punti all´Olimpico dalla stagione 2011-12 quando si imposero per 2-1 con reti di Jovetic e Lazzari.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Denver vince sul parquet di casa anche senza l´apporto dell´infortunato Danilo Gallinari. I Nuggets si sono imposti per 110-87 sui Dallas Mavericks con 31 punti in 36 minuti di impiego di Will Burton, top-scorer dell´incontro e autore anche di 8 rimbalzi e 5 assist. Ma l´eroe della notte italiana della regular-season dell´Nba è LeBron James, che prende per mano i Cleveland Cavaliers, portandoli al supplementare e al successo esterno, per 140-135, sui Washington Wizards. Per lui, alla fine, 32 punti (ma Kevin Lowe fa meglio è arriva a quota 39). Gli altri risultati: Indiana Pacers-Oklahoma City Thunder 93-90; New York Knicks-Los Angeles Lakers 102-121; Atlanta Hawks-Utah Jazz 95-120; Detroit Pistons-Philadelphia 76ers 113-96; Toronto Raptors-Los Angels Clippers 118-109; New Orleans Pelicans-Phoenix Suns 111-106; Minnesota Timberwolves-Miami Heat 113-115; Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs 89-74; Sacramento Kings-Chicago Bulls 107-112.

Fonte: italpress.com

Si è detto indignato e amareggiato, ribadendo la volontà di poter lasciare la società a fine stagione, il presidente del Pescara Daniele Sebastiani, a poche ore dall´incendio doloso che ha distrutto due sue autovetture (e non una come detto in precedenza) parcheggiate nel cortile della sua abitazione sulla Riviera Nord.
Gli agenti della Digos stanno ricostruendo, anche grazie alle telecamere interne presenti nello stabile, l´accaduto. Chi ha agito potrebbe aver lanciato dall´esterno qualcosa che avrebbe poi fatto divampare le fiamme oppure essere penetrato all´interno del recinto per cospargere di liquido infiammabile le due vetture. Il presidente del Pescara si è recato in Questura per formalizzare la denuncia contro ignoti. I danni ammontano ad alcune decine di migliaia di euro.

Fonte: ansa.it

A 35 chilometri a nord-ovest di Londra, in questa piccola cittadina di circa 80.000 abitanti, si respira un bel po´ di Italia. Perché, oltre agli immancabili ristoranti e a qualche turista chissà come finito qui giù, a Watford c´è anche il calcio a portare il vessillo tricolore.

ITALIAN JOB — Era il 29 giugno 2012 quando Giampaolo Pozzo, già proprietario dell´Udinese e del Granada (che poi verrà ceduto al colosso cinese Desport nel maggio del 2016) acquistò il club. Gli Hornets stavano attraversando una grave crisi finanziaria e l´intervento dell´imprenditore italiano fu decisivo per evitare il fallimento. Alla terza stagione arrivò anche la promozione in Premier League.

ON THE ROAD — I supporter del Watford, ascoltati, prima del match casalingo di sabato scorso contro il Burnley terminato 1-0, sono felici della gestione italiana. “Da quando ci sono loro le cose sono migliorate, e di molto” – dice un ragazzo intento a mangiare Fish & Chips a pochi passi dal Vicarage Road. “Rischiavamo di sparire, ora abbiamo una bella squadra e stiamo facendo un ottimo campionato” – aggiunge un altro tifoso. “Gli italiani si intendono molto di calcio e qui a Watford lo stanno dimostrando”, “Questa dirigenza, oltre a migliorare la squadra, è intervenuta anche sulle strutture. Un´ottima cosa per la crescita del nostro club” – sono altri due commenti significativi raccolti sabato.

WE LOVE MAZZARRI — Il tecnico italiano ha conquistato la piazza. Non solo per i risultati, ma anche per la passione e per il grande impegno che sta mettendo nel suo lavoro. “Ha grande carattere e la squadra lo segue. Qui sono tutti dalla sua parte” – dice un uomo fuori dal negozio ufficiale del club prima del match. “Sta facendo bene e ora è arrivato anche Niang, un bel giocatore”. – commenta un altro fan. E ieri Mazzarri ha incassato anche le belle parole di Zarate. “A Watford sto benissimo perché ho un tecnico che mi dà fiducia e crede in me”.

Fonte: gazzetta.it

La Premier è un brivido: si naviga in piena zona-retrocessione. La Champions è un sogno: il 22 febbraio c´è la trasferta a Siviglia, primo impatto con gli ottavi di finale. Fra gli estremi del Pallone, il Leicester di Ranieri si trova sospeso in un mondo di sensazioni che appagano ogni palato. Anche quello di chi, e non sono pochi, vorrebbe imminente l´esonero del tecnico che ha portato la squadra allo scudetto la scorsa primavera: la favola del calcio.

E allora? Ranieri quanto rischia? E quando? Già alla prossima di Premier? Nossignori. Non rischia. E a dirlo è la dirigenza del Leicester, con una nota nella quale dice “basta alle speculazioni”. “I successi sono arrivati con l´unità di tutti, la determinazione, lo spirito di gruppo, valori che non sono negoziabili. Siamo e saremo sempre vicini al nostro manager”.
C´è la Champions alle porte, fra due settimane: dove il segno del Leicester si è già visto nelle fase a gironi. La classifica di Premier è quella che sappiamo: ma si rimedierà.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

TORINO – Massimiliano Allegri lancia Marko Pjaca. Alla vigilia del recupero della 18ª giornata di Serie A con il Crotone, il tecnico della Juventus rivela dettagli importanti sulla formazione.

Ecco le sue parole: «Il Crotone è una squadra che ha perso molti match nei tempi di recupero, ci vuole una partita con grande pazienza, abbiamo solamente un risultato, altrimenti i tre punti con l´Inter vanno buttati a mare. Chiellini riposa, torna Benatia, Barzagli sta meglio, problema alla schiena per Marchisio, non è convocato, così come Lemina e Mandragora. Domani non cambieremo modulo, solo alcuni uomini. Pjaca può giocare dall´inizio. Lichtsteiner dovrebbe riposare, al suo posto Dani Alves. Le alternative a Cuadrado a destra? Possono essere Dybala oppure Pjaca. Mandzukic è un giocatore generoso e in questo nuovo ruolo è tornato giovane. Ciò che conta comunque non è chi gioca ma come si gioca, la mentalità. Ci mancano ancora tante vittorie e non basteranno 86 punti per vincere il campionato».

LICHTSTEINER – Caso Lichtsteiner chiuso, dopo le protesta dello svizzero al momento del cambio durante Juve-Inter: «Tutto chiarito, c´è stato un malinteso, pensavo avesse chiamato il cambio».

PESCARA – Sul rogo alle due auto del presidente del Pescara, commenta: «Sono cose che nel calcio non dovrebbero succedere, vincere non è semplice, rimanere in Serie A neanche, anche se dovessero retrocedere, potrebbero tornare. Sono molto legato a Pescara».

Fonte: tuttosport.com

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.