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newsportsTre gol fatti, nessuno subito e gli applausi a scena aperta del “Bernabeu” per Ronaldo. Serata da incorniciare per il Real di Zizou, che ipoteca il passaggio in finale di Champions con una tripletta del fuoriclasse portoghese contro un Atletico quasi irriconoscibile. Serata da dimenticare per Griezmann, surclassato nel confronto a distanza con CR7. Per i Blancos, oltre all´enorme vantaggio in vista della semifinale di ritorno, mercoledì prossimo al Calderon, anche la soddisfazione di aver spezzare la striscia positiva dei Colchoneros al “Bernabeu” che durava da quattro sfide.

STRATEGIE — Leggera variante al solito 4-3-3 per Zidane, che per sopperire all´assenza di Bale (fuori anche per il ritorno al Calderon) ha puntato su Isco in posizione di trequartista dietro al tandem Ronaldo-Benzema. Consueto 4-4-2 invece per Simeone, obbligato a piazzare sulla destra Lucas Hernandez a causa della contemporanea assenza di Juanfran, Vrsaljko e Gimenez, oltre a quella di Augusto Fernandez. Nonostante l´emergenza a destra, è stato il versante opposto a creare i maggiori problemi a un Atletico che ha da subito sofferto la spinta di Carvajal e il costante movimento tra le linee di Isco, bravo a creare spazi anche tra le strette linee avversarie.

TURBO REAL — Il primo brivido è arrivato proprio grazie a una rapida triangolazione tra Isco e Carvajal al 7´, con tiro del terzino respinto da Oblak e carambola sul corpo di Benzema di poco a lato. Un chiaro segnale da parte dei Blancos, bravi a creare crepe nel fortino colchonero con un rapido giro palla ma anche fortunati al 10´ sullo sbilenco tiro cross di Casemiro che ha sorpreso la difesa rojiblanca, Savic in primis: stacco di Ronaldo da pochi passi e vantaggio merengue che ha messo le ali ai Blancos. Dura invece la botta per l´Atletico, ritrovatosi schiacciato a ridosso della propria area, con Oblak impegnato a tenere in piedi la baracca su un colpo di testa di Varane (16´), un destro di Isco (17´) e una girata di Benzema (20´). Per non parlare del diagonale di Modric a lato di un soffio (24´) e dell´acrobatica rovesciata di Benzema di poco alta (29´) a dispetto dell´unica occasione creata dai Colchoneros nei primi 45´, sventata da una perfetta uscita bassa di Navas su Gameiro.

URAGANO CR7 — Visibilmente contrariato, il Cholo ha provato anche il doppio cambio al 58´, inserendo Torres e Gaitan per Gameiro e Saul. Una mossa azzeccata, perché ha permesso quantomeno all´Atletico di mettere finalmente sotto pressione la difesa avversaria rimasta nel frattempo orfana di Carvajal (out per un sospetto problema muscolare). Ma per il Real si sono improvvisamente aperti spazi su cui Ronaldo è andato a nozze al 73´, firmando il raddoppio con un potente destro incrociato dal limite dell´area. Per nulla sazio, Ronaldo ha poi infierito al´86´ contro un Atletico evidentemente scosso, che ha incassato il terzo gol dopo un affondo di Vazquez e un assist arretrato per Ronaldo, preciso nel superare Oblak per suggellare un´altra serata da protagonista assoluto.

RONALDO VS GRIEZMANN — Per Ronaldo tre gol, 13° in semifinale e 52° nelle fasi a eliminazione diretta (un record), e una prestazione di grande sostanza che i tifosi del Bernabeu hanno sottolineato spesso e volentieri con applausi e cori. Più che in zona gol, dov´è comunque stato letale dopo la cinquina rifilata nei quarti al Bayern, una volta tanto il fuoriclasse portoghese si è speso soprattutto in fase di manovra, dando un grande contributo in copertura e creando spazi per Benzema e per gli inserimenti dei centrocampisti. Diverso discorso per Griezmann, mai pericoloso, estraneo alla manovra e incapace di dare la scossa a un Atletico che ha finito per crollare rovinosamente.

Fonte: gazzetta.it

«Sarà durissima rimontare, ma ci dobbiamo provare. Non è impossibile». Diego Simeone non getta la spugna dopo la netta sconfitta in casa del Real Madrid nella semifinale di andata di Champions League: l´Atletico dovrà rimontare uno 0-3 che brucia.
«Il primo tempo sarebbe finito in pareggio se Gameiro non fosse stato fermato da Navas. Nel secondo il Real è stato superiore, ma la mia squadra nel primo tempo mi è piaciuta. Il ritorno? Il calcio è meraviglioso perché possono accadere cose incredibili», ha detto il Cholo. Simeone non è tenero con l´arbitro Martin Atkinson: «Ha deciso quello che voleva».

Fonte: corrieredellosport.it

Ha già vinto le tre grandi corse a tappe, e questo gli dà un biglietto da visita per l´ingresso nella storia del ciclismo. Se però vincesse il Giro d´Italia per la terza volta, allora avrebbe accesso ad un club che tra gli altri conta miti come Felice Gimondi, Gino Bartali, Fiorenzo Magni e Bernard Hinault. Dopo i successi di 2013 e 2016, Vincenzo Nibali cercherà il tris anche per fare una dedica commovente: “E´ stata una cosa troppo dolorosa, io Michele lo ricorderò per sempre”. Il ricordo di Scarponi accompagnerà ovviamente la carovana: “Il Giro d´Italia non può dimenticare un grande campione, un grande amico e un grande uomo che avrebbe corso quest´anno la sua dodicesima Corsa Rosa”. E´ l´annuncio dell´organizzazione, che ha pensato di omaggiarlo dedicandogli in questa edizione una delle salite simbolo della corsa: il Mortirolo.

L´appuntamento che Nibali attende con ansia è il 10 maggio, giorno dell´arrivo nella sua Messina. “Questo è uno dei valori aggiunti del Giro di quest´anno – le parole di Nibali -. Sono molto contento, spero sia una bella festa per il ciclismo e per i miei concittadini. In Sicilia il grande ciclismo ormai si vede raramente ed è un peccato, perché ci sono tanti giovani appassionati. A Messina abbiamo creato la Asd Nibali, proprio per dare a tanti ragazzi una possibilità per emergere o semplicemente svolgere una sana attività sportiva”.

Prima di Messina, c´è l´Etna. “Si tratta di un percorso molto insidioso – spiega Nibali – perché è una salita vera, che arriva dopo sole tre tappe. Conquistare la maglia rosa quel giorno, e poi portarla a Messina, sarebbe fantastico. Anche se poi, il peso della corsa ricadrebbe sull´intera squadra solo dopo poche tappe”. Lo Squalo dovrà guardarsi da quello che in molti indicano come il favorito numero uno, il colombiano Nairo Quintana: “Comunque, non ci siamo solo noi due -amminisce Nibali-: la lista dei possibili vincitori è davvero lunga. Il Quintana visto in questa prima parte della stagione è molto forte, ma il Giro è una corsa particolare, non escludo che altri atleti possano dire la loro”.

Alpi e Dolomiti, ma anche tanto altro: “Penso alle crono, in particolare a quella di Foligno. Ma ci sono anche il Blockhaus e l´Etna. Ogni giorno sarà una battaglia. Ci aspetta un percorso tra i più duri della storia, che ti obbliga a essere già al 100% nella prima settimana. Per questo la preparazione dev´essere mirata. Bisogna essere competitivi fin da subito perché, se sbagli una tappa delle prime, rischi presto di finire fuorigioco. Sono convinto che, con la mia nuova squadra, potremo toglierci tante soddisfazioni”.

Nell´era del ciclismo tecnologico, Nibali lo scorso anno vinse con una azione inventata in discesa: “La corsa rosa si vive giorno per giorno. Non sono tipo da studiare il percorso a memoria, mi affido alle sensazioni personali. Mi piacerebbe fare bene nella ´mia´ Sicilia, ma anche nella tappa con lo Stelvio: vedrò strada facendo. Se preferisco un´impresa alla vittoria finale? Preferisco la maglia rosa a Milano, magari dopo una bella impresa”.

Fonte: repubblica.it/sport

Il Lokomotiv Mosca ha vinto la Coppa di Russia, battendo 2-0 l´Ural Ekaterinburg nella finale disputata a Sochi. Si tratta del secondo successo in tre anni per la formazione moscovita, che ha rotto l´equilibrio della partita al 31´ della ripresa con Denivos e raddoppiato al 45´ con Miranchuk. Poco dopo, è scoppiata una rissa tra i giocatori delle due squadre e l´arbitro ha espulso due giocatori per parte. Il successo in coppa garantisce al Lokomotiv l´accesso all´Europa League.

Fonte: ansa.it

Tanta spesa, poca resa. L´Inter, a pari (de)merito con il Palermo, è ultima in classifica nel rapporto tra risultati della squadra e soldi spesi sul mercato per acquistare i giocatori della rosa. I nerazzurri sono settimi in Serie A, ma secondi per investimenti (301 milioni di euro) dietro solo alla Juve: la differenza fa -5 posizioni. In testa c´è l´Atalanta, quinta in classifica e 15esima per soldi spesi (34 milioni di euro). Lo evidenzia un´analisi dell´Osservatorio sul Calcio (CIES).

CLASSIFICA:
1. Atalanta 15esima per spese sul mercato (34 milioni di euro) e 5a in Serie A: +10 posizioni.
2. Chievo 17° (25 milioni) e 13° in A: +4.
Cagliari 16° (33 milioni) e 12° in A: +4.
4. Crotone 20° (meno di 10 milioni) e 18° in A: +2.
Lazio 6a (106 milioni) e 4a in A: +2.
Roma 4a (230 milioni) e 2a in A: +2.
Empoli 19° (19 milioni) e 17° in A: +2.
8. Fiorentina 9a (77 milioni) e 8a in A: +1.
9. Napoli 3° (256 milioni) e 3° in A: 0.
Udinese 11a (59 milioni) e 11a in A: 0.
Juventus 1a (411 milioni) e 1a in A: 0.
12. Milan 5° (153 milioni) e 6° in A: -1.
13. Torino 7° (89 milioni) e 9° in A: -2.
Pescara 18° (22 milioni) e 20° in A: -2.
Sampdoria 8a (79 milioni) e 10a in A: -2.
16. Genoa 13° (42 milioni) e 16° in A: -3.
Bologna 12° (52 milioni) e 15° in A: -3.
18. Sassuolo 10° (72 milioni) e 14° in A: -4.
19. Inter 2a (301 milioni) e 7a in A: -5.
Palermo 14° (41 milioni) e 19° in A: -5.

Fonte: calciomercato.com

Ai microfoni di Premium Sport, parla Flavio Briatore, tifoso vip della Vecchia Signora, in vista degli ultimi impegni della Juventus: “La Juve quest´anno penso che abbia la possibilità di fare il Triplete anche perché una squadra così forte non l´abbiamo mai avuta. Credo ci stia pensando, poi saranno problemi suoi e della società. Allegri è stato geniale, ha preso la squadra da un´eredità pesante, quella di Antonio Conte, e l´ha trasformata in una macchina da guerra. Ora è una squadra fortissima ma abbiamo avuto dei momenti difficili in Serie B e Buffon è sempre stato con noi, quindi per me rappresenta la Juve. La parata che ha fatto contro il Barcellona è incredibile e spettacolare. Poi ci sono ragazzi formidabili, come Dybala che è da pallone d´Oro, Higuain, i difensori e Mandzukic che come Eto´o va su e giù sulla fascia”.

MONACO – “La vigilia del Principe Alberto? L´unico ultras che abbiamo a Monaco è lui ed è anche giusto così. Negli ultimi 4 anni i dirigenti hanno trasformato la società, ora il settore giovanile è uno dei migliori del mondo. L´attesa per Monaco-Juventus? C´è una calma apparente qui, perché nessuno si aspettava che il Monaco arrivasse in semifinale di Champions: questa partita non era in programma per i monegaschi. Ci sono solo 27mila residenti, di solito si parla solo del Gran Premio di Montecarlo, ma questa gara è un grandissimo evento per la città: spero lo sia anche per la Juventus”.

NAPOLI E BALOTELLI – “Il futuro di Balotelli? Mario sta facendo un campionato eccezionale. Se ci mette un po´ di testa può ancora essere un grande, ha solo 26 anni. Si è rimesso in forma e credo sia un rinforzo anche per la Nazionale. E´ fortissimo, speriamo anche di rivederlo in Italia, io lo vedrei bene a Napoli. Sia io che Raiola, così come tutti quelli che gli vogliono bene, cerchiamo di proteggerlo”.

Fonte: itasportpress.it

La leggenda di Cristiano Ronaldo sta nelle giocate e nei numeri: con la tripletta che ha steso l´Atletico Madrid nella semifinale di andata al Bernabeu, l´asso portoghese del Real si è portato a quota 103 reti in Champions League. Da solo, CR7 ha segnato più dei Colchoneros, fermi a 100 reti realizzate. Sono 10 le marcature in questa edizione della coppa, di cui 8 segnate nelle ultime tre gare contro Bayern e Atletico.
Le tre sberle rifilate a Simeone equivalgono anche alle reti numero 398, 399 e 400 con la gloriosa maglia del Real Madrid, che indossa dal 2009, e celebrate dal club con un tweet. Quest´anno Cristiano ha giocato 11 gare in Champions, esultando 10 volte. Numeri pazzeschi per un fuoriclasse fuori dal comune se si pensa che in totale Ronaldo ha segnato 13 gol nelle semifinali, superando di Stefano a quota 11. Come a dire: quando le gare contano, lui la sua firma la lascia sempre. E se in questa edizione era partito piano, con sole due realizzazioni nella fase a gironi, poi CR7 ha recuperato con gli interessi diventando, nella gara vinta contro il Bayern Monaco, il primo calciatore a segnare 100 reti nella competizione. E con la tripletta all´Atletico, il record è stato ulteriormente ritoccato. Non male per il 4 volte vincitore del Pallone d´oro che nella massima competizione europea è anche colui che ha segnato più doppiette, 27, e il maggior numero di gol in una singola edizione, 17, nella stagione 2013-2014.
Le reti stagionali, considerando anche Liga, Copa del Re e Mondiale per Club sono 35. E non è ancora finita.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

“Dopo cinque anni, era giunto il momento di cambiare”, dice chiaramente Miralem Pjanic raccontando a l´Equipe il suo passaggio, contestato, dalla Roma alla Juventus. Alla vigilia di Monaco-Juventus, il centrocampista bosniaco ha parlato alla testata francese, confessando di non sentirsi più lo stesso Pjanic che partì nel 2011 dal Lione per approdare nella Capitale: “No, per niente! Sono più maturo, ho più esperienza. Questa è la mia decima stagione: ho ventisette anni, ho iniziato a diciassette. Io sono un altro giocatore. Il mio gioco è più fisico, la mia tecnica è cambiata. Ho lasciato presto per l´Italia e l´esperienza di Roma è stata superlativa. È stata una progressione bella. In questa stagione ho fatto passi da gigante. Questo era il mio obiettivo quando sono venuto qui: diventare più forte per essere tra i migliori. Sono in questo club per giocare le partite più importanti, le sfide più difficili”.

EVOLUZIONE BIANCONERA – Una progressione firmata Juventus: “La Juve è davvero diversa. C´è un´ossessione per la vittoria, sempre, l´ossessione di rimettersi sempre in gioco, non c´è mai tempo per la soddisfazione, per festeggiare perché davanti c´è sempre la prossima sfida da vincere. Al mio arrivo ho visto dei guerrieri, dei giocatori con questa mentalità e ho capito perché è questo il club che vince”.

SFIDA CHAMPIONS – “Il Monaco, tra le squadre che avremmo potuto pescare, è quella con meno esperienza internazionale. Questo può influire, ma allo stesso tempo non significa niente – ha detto Pjanic a l´Equipe -. Se il Monaco è arrivato in semifinale è perché se lo merita. Sono a un passo dal vincere il titolo e non è facile considerando la forza del PSG. Una semifinale di Champions League non può essere mai facile”. Il regista di Allegri conclude: “Giocheremo sulle nostre qualità. Ovviamente in una partita ci sono molti episodi e la chiave è sapere quando è il momento di attaccare e difendere. Vogliamo sviluppare il nostro gioco, anche se sappiamo non sarà facile”.

Fonte: corrieredellosport.it

Un altro striscione contro la Fiorentina, dai toni minacciosi, è apparso stamani sui cancelli dello stadio Franchi. “Due giorni vi sono bastati? Ora correte o verrete bastonati”, è scritto sullo striscione firmato “1926”, sigla che identifica la curva Fiesole. Il riferimento è ai due giorni di riposo che Paulo Sousa, il tecnico viola, ha concesso ai giocatori dopo la sconfitta con il Palermo, che ha fatto infuriare i tifosi viola.
Già ieri, sempre sui cancelli dello stadio, era stato affisso uno striscione di protesta a firma dei club della Fiesole, con scritto: “Società assente, squadra inconcludente, allenatore indolente, curva Fiesole sempre presente… Ci avete rotto il c…”.

Fonte: ansa.it

Riecco il casting Inter per la panchina. La società nerazzurra è al lavoro per trovare il sostituto di Stefano Pioli che certamente non sarà confermato. Corsa a tre tra Spalletti, Conte e Simeone, ma nelle ultime ore è nata anche l´idea Sarri. Ausilio, prima della sfida di domenica, come riporta La Gazzetta dello Sport, ha fatto un sondaggio con il tecnico del Napoli. Strapparlo a De Laurentiis, però, è quasi impossibile: il contratto fino al 2019 e la clausola di 8 milioni di euro pare una montagna troppo alta da scalare, anche per Suning. Cifra troppa alta per un allenatore: solo Abramovich nel 2011 si era spinto a tanto per portare via Villas Boas al Porto con 15 milioni.

Il sogno è sempre quello di Antonio Conte, ma anche questa strada è in salita. Il Chelsea vuole blindare il tecnico che è vicino alla conquista della Premier League e nelle ultime ore anche il Psg si sarebbe fatto avanti per prenderlo al posto di Emery. Difficile competere con queste due potenze europee anche per il fair play finanziario. Poi restano Simeone e Spalletti. Il Cholo, sponsorizzato da Zanetti, è sempre l´alternativa di lusso e ora che l´Atletico ha preso un´altra batosta dal Real potrebbe aver voglia di cambiare.

La pista più facile, però, porta all´attuale tecnico della Roma che nelle settimane scorsa ha già avuto contatti con la dirigenza nerazzurra. L´allenatore toscano, in attesa di parlare con i giallorossi, è pronto a sposare il progetto nerazzurro.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.