Ma l´altro ingrediente fondamentale, per non disperdere questa energia speciale, è l´umiltà, il non dimenticarsi mai delle proprie origini. E Lucas Torreira, dopo una stagione che lo ha consacrato e proiettato ad alti livelli, ha dimostrato di essere ancora profondamente legato alla sua città natale, Fray Bentos, capoluogo del dipartimento di Rio Negro.
Appena finito il campionato, il centrocampista è subito tornato a casa, dove attualmente fa anche freddino, senza concedersi vacanze in posti esotici come fanno tanti colleghi. Accompagnato dall´inseparabile fratello, Brahian, Torreira è stato accolto come un eroe dall´accademia calcistica della sua città, l´Institución Atlética 18 de Julio, dove ha iniziato a giocare prima di passare al Montevideo Wanderers. La squadra di Fray Bentos, infatti, ha confezionato uno striscione speciale dedicato al blucerchiato, con il disegno dello stemma del team, i colori dell´Uruguay, un ritratto dello stesso Torreira e la scritta “Del Orlando vengo!!”, con riferimento al Parque “Orlando Torres” , il campetto dell´Institución Atlética 18 de Julio, dove Torreira ha tirato i primi calci.
Fonte: ilsecoloxix.it
Fonte: tuttomercatoweb.com
Il messaggio di LeBron
“Essere afroamericani in America è dura” ha commentato James. “Non importa quanti soldi hai, quanto sei famoso. Ma essere afroamericani è ancora difficile: è un lungo processo per la nostra società. C´è tanto da fare per avere un´America in cui saremo tutti uguali”. La casa da oltre 9.000 metri quadrati, che LeBron acquistò due anni fa per oltre 20 milioni di dollari, è diventata il bersaglio per un episodio di odio. “Ho parlato con mia moglie, è lei a dare energia alla famiglia: è stata lei a tranquillizzarmi”. Concentrarsi sul primo atto della serie, ad Oakland, è diventato più difficile per King James, leader dei Cavs campioni in carica che oggi devono disputare una serie in cui partono ampiamente sfavoriti, pure se negli occhi c´è ancora il ricordo di gara7 dello scorso anno, con le prodezze di Kyrie Irving oltre a quelle di James. Rispetto alla scorsa annata, Golden State ha aggiunto Kevin Durant al nucleo che aveva firmato il record di vittorie nella regular season.
Durant si abbassa lo stipendio
Proprio Durant è stato l´argomento principale nella vigilia di Golden State. KD può uscire dal contratto biennale firmato l´estate scorsa, quando il suo passaggio ai Warriors fu una delle principali operazioni nella storia del mercato NBA. E la sorpresa è che Durant potrebbe accettare di firmare ad uno stipendio più basso, pur di rimanere con i Warriors, e pur di consentire alla franchigia californiana di mantenere l´attuale nucleo. In questo modo, Golden State potrebbe permettersi il ricco rinnovo di Steph Curry, che dopo anni da sottopagato (oggi è 83° nella graduatoria dei giocatori NBA più pagati), sta per siglare un accordo commisurato al proprio valore. In pratica, Steph passerebbe dall´attuale contratto da 12 milioni a stagione a uno stipendio quasi triplicato per un totale superiore ai 200 milioni in cinque anni. Durant, poi, avrebbe scelto la fedeltà ai Warriors anche per i tanti investimenti nelle aziende della vicina Silicon Valley, a cominciare da Youtube ed Apple. Per questo il suo futuro è destinato ad essere ancora a Golden State, ma Durant pensa prima al presente, e alla volontà di vincere il primo titolo.
Fonte: lastampa.it
BILANCIO AZZURRO — Bilancio positivo per Lapadula anche in chiave azzurra: “Ho fatto tre gol contro San Marino e alla fine ho chiesto e ottenuto il pallone della gara – ha raccontato soddisfatto l´attaccante classe ´90 -. Le dediche per le mie tre reti vanno per la mia terza figlia che sta per nascere che si chiamerà Sole e per le altre due mie figlie. È un grande piacere indossare questa maglia che mi emoziona sempre. Balotelli in azzurro? Credo che lui sia, a differenza mia, un talento. Lo ha dimostrato, ha avuto forse qualche mancanza ogni tanto ma come valore è indiscutibile”.
Fonte: gazzetta.it
CAMBIAMENTO – “Più consapevole lo è di sicuro: due anni fa siamo arrivati fino in fondo senza che a inizio stagione ci credessimo troppo. Questa è invece una Juve costruita per vincere. E la consapevolezza ne è una conseguenza. Da metà campo in su la squadra è completamente cambiata e tutti hanno portato qualcosa di diverso, da Alves a Dybala, da Pjanic al lavoro di Mandzukic. Senza contare Higuain. La Juve è una grande squadra”.
NUOVO DNA EUROPEO – “Solo la vittoria cambia davvero le cose: se la Juve non vince sabato si continuerà a dire come sempre che vince il campionato e non in Europa. Adesso serve alzare la coppa”.
ALLEGRI – “Ha fatto un grande lavoro. Non era facile arrivare dopo Conte e lui è stato bravo a entrare piano piano nella squadra e nella società”.
BUFFON – “Sono felicissimo per lui e per il fatto che abbia ancora una volta la possibilità di raggiungere l´obiettivo che insegue da sempre. Sarei contentissimo se vincesse questa coppa, perché ha dimostrato di essere ancora uno dei migliori. Se può vincere il Pallone d´oro? Credo di sì. Questa volta credo sia l´anno giusto”.
TOTTI – “Un grande addio, è stato commovente e straziante. Se ne va uno dei migliori e il tributo di popolo che ha ricevuto è stato magnifico. La sua paura? È difficile da spiegare, perché noi siamo cresciuti facendo solo questo, avendo mille attenzioni, tanta adrenalina. E quando finisce tutto, penso sia difficile. Ma lui avrà tempo per pensare a cosa fare e cercare qualcosa di eccitante. Se gli consiglio di venire negli Stati Uniti? Dipende solo da lui, è grande abbastanza e può andare dove vuole, se ha ancora voglia”.
Fonte: itasportpress.it
Fonte: corrieredellosport.it
Fonte: ansa.it
LE PROIEZIONI – La Juventus, secondo una proiezione della Banca San Paolo Imi e un sevizio andato on line su “Calcio e Finanza”, oltretutto pubblicherà un bilancio in attivo perché se nonostante insieme al fatturato sono aumentati anche i costi, in particolare il monte ingaggi, il margine rimane e il club prosegue quindi sulla strada dell´autofinanziamento, senza bisogno di aumenti di capitale. E questo al netto della cessione di Pogba che gonfia questa stagione, ma senza alterare l´equilibrio che ci sarebbe anche senza quei soldi. Per intendersi, la plusvalenza del francese vale 96 milioni, senza i quali il bilancio resterebbe in un sostanziale pareggio, considerato che la previsione dei costi si aggira intorno ai 450 milioni.
MARKETING IN CRESCITA – Insomma, il boom non arriva solo dal mercato. Per esempio è notevole l´incremento del settore marketing con un aumento nel settore sponsorizzazioni e un ottimo risultato del primo anno di gestione diretta del merchandising. Fino all´anno scorso, infatti, la vendita delle magliette e dei prodotti griffati con il marchio della Juventus veniva gestito dalla Nike che corrispondeva alla società bianconera 12 milioni di euro a prescindere dagli introiti ottenuti. Con Adidas tutto è cambiato e la Juventus ha iniziato a gestire da sola questo business che ha portato nelle casse circa 18 milioni (ai quali vanno detratti i costi, al momento difficili da definire nel dettaglio). Il gioco, quindi, sembra valere la candela e considerato che si tratta del primo anno, c´è da pensare che sia una voce destinata a salire, con iniziative sempre più mirate e specifiche. A tal proposito vale la pena registrare la sempre più insistente voce che lo Stadium avrebbe trovato uno sponsor. Verrebbe da dire finalmente, perché in teoria avrebbe dovuto averlo fin dall´inaugurazione, ma la società che aveva pagato la Juventus per gestire il “naming rights” finora non lo aveva trovato. Dall´anno prossimo o al massimo da quello dopo, lo Juventus Stadium potrebbe diventare Allianz Stadium, con un accordo con la compagnia assicurativa che già ha battezzato l´impianto del Bayern Monaco.
IL MARCHIO – Interessante poi notare come l´impatto delle partite abbia un effetto benefico per il bilancio. A partire dalle amichevoli: la tournée estive in Australia e in Asia di una Juventus, per altro priva dei suoi campioni più rappresentativi, ha fruttato 6,5 milioni. Anche nella prossima estate la Juventus sarà impegnata in un tour, questa volta in Messico e negli Stati Uniti, con partite di grande prestigio (Barcellona, Psg e Roma): la tendenza sarà destinata a salire e l´impressione è che il club bianconero si sia messo nella scia dei Real e dei Barcellona, che dall´estate riescono a guadagnare sempre di più, innalzando la visibilità e il valore del loro marchio. E la sfida è tutta lì, perché non tutti gli anni si potrà cedere Pogba a più di cento milioni di euro, ma tutti gli anni si può vendere il sogno Juventus in tutto il mondo. E contare i soldi a Torino.
Fonte: tuttosport.com
Man Utd, Ibrahimovic operato negli Usa: non rischia la carriera
Alieno. Non c´è altro aggettivo per descrivere Zlatan Ibrahimovic. 29 giorni dopo l´operazione il numero 9 del Manchester United torna a colpire un pallone. Nel video postato usl suo profilo Instagram lo svedese lancia un messaggio eloquente: “Il tocco non scomparirà mai. I leoni non recuperano come gli essere umani”.
Difficile dargli torto, solitamente un´operazione ai legmenti anteriore e posteriore come quella subita da Ibra richiede dagli 8 ai 9 mesi di stop. Zlatan invece sembra bruciare le tappe. Mercoledì scorso a Stoccolma, dopo la vittoria del Manchester United in Europa League, ha lasciato le stampelle per festeggiare meglio con i suoi compagni. Ed ora i primi tocchi al pallone in vista della prossima stagione, con l´obiettivo di rientrare prima della fine del 2017.
Raiola parla del futuro di Ibra
In un´intervista al portale inglese Talksport, Mino Raiola ha parlato della situazione di Ibrahimovic: “Vuole rimanere in Inghilterra, vuole restare al top e se vede che può essere un bene prezioso per il Manchester United, allora perché non rimanere?”.
Ma come sempre l´agente è rimasto enigmatico e non ha chiuso definitivamente le porte ad un approdo in un altro top club: “Abbiamo molte offerte e idee e dobbiamo valutarle. Può essere un bene prezioso anche per altri top club, ma penso sia rispettoso parlare prima con il Manchester United e vedere cosa vogliono tutte le parti”
Fonte: sport.sky.it
4-2-4 — San Marino occupa la poltrona numero 204 del ranking Fifa, blocco di terraferma tra due arcipelaghi (le Cayman e Isole Vergini britanniche). Con tutta la simpatia, è una posizione che la dice lunga sul tasso tecnico della squadra, dunque alle indicazioni fornite dal Castellani occorre fare un po´ di tara. Detto questo, il primo tempo degli azzurri è incoraggiante: gli studenti del 4-2-4 si cercano con rapidità di gesto e di cervello, mandando a memoria le lezioni del professor Ventura. Solo qualche buon intervento di Benedettini evita il tracollo epocale ai sanmarinesi, perché gli azzurri spingono sia sugli esterni (più con Conti a destra che con Chiesa a sinistra) sia coi suggerimenti di Berardi, capitano per l´occasione. Ne nasce un poker in 45´: cross di Conti per la testa di Lapadula, corner di Baselli per quella di Ferrari, pasticcio difensivo per la zampata di Petagna, verticale di Berardi per il bis di Lapadula.
GIOIELLO DI POLITANO — Nella ripresa c´è spazio per altri interpreti, come Cataldi, Politano, Pellegrini, Falcinelli, Caprari e Biraghi. E c´è soprattutto tempo per altri gol: la firma del solito Caldara non può mancare, il tris di Lapadula porta a 6 il bottino azzurro, il centro numero 7 si materializza con uno splendido pallonetto di Politano, che firma la giocata più bella della serata. Non contenti, i sanmarinesi si fanno del male da soli, raccogliendo il pallone in porta per l´ottava volta con l´autorete di Bonini. La prima parata di Scuffet, se così vogliamo chiamarla, arriva al minuto 84, quando ormai si avvicina il suono della campanella. Pardon: il triplice fischio dell´arbitro Schaerer. Finisce 8-0, quattro gol per tempo, e avrebbero potuto essere di più.
Fonte: gazzetta.it
“Ci sono state buone giocate, tutte di prima, con la ricerca sistematica di quelle cose che abbiamo provato nei pochi allenamenti. Lo spirito era quello giusto, come la disponibilità”, ha aggiunto. Poi è ripuntato il nome di Balotelli: “Nessuno mette in discussione Balotelli. E´ stato messo in discussione da altri. Mi ha chiesto cosa deve fare per tornare in Nazionale. Gli ho detto che si deve fare delle domande e una volta chiarito sarà il campo a parlare. Per il Mondiale c´è ancora un anno. Deve darmi dei segnali. Quando l´ho visto mi ha fatto una piacevolissima impressione. Magari ci sarà una svolta…”.
LAPADULA: “CI TENEVO A FARE BENE”
“Per noi era importante perché era l´esordio e ci tenevo a far bene. Sono contento soprattutto per le giocate che abbiamo provato in questi giorni”. Parole di Gianluca Lapadula dopo la tripletta segnata a San Marino. “Quando vengo chiamato cerco di rendermi utile e di dare il massimo, sono molto contento di essere qua – ha proseguito l´attaccante del Milan – . Il mio futuro? Ora ci vogliono un po´ di vacanze, al Milan sto benissimo, l´ho voluto fortemente. Poi si vedrà”.
PETAGNA: “SOGNO IL MONDIALE”
Andrea Petagna spera che la sua avventura in Nazionale sia solo all´inizio. “Avevo già rotto il ghiaccio contro l´Olanda. Questa è stata una buona partita perché abbiamo avuto la possibilità di mettere in campo le cose provate in allenamento. Mi trovo molto bene, perché con questo sistema di gioco ho tante occasioni. Voglio restare in azzurro. L´obiettivo è entrare nei convocati al Mondiale, sarebbe un sogno. Il gol mi mancava da un po´, ma la mia priorità al primo anno in Serie A era quella di giocare con costanza. Sono sicuro che l´anno prossimo segnerò di più”, ha detto l´attaccante.
Fonte: sportmediaset.mediaset.it