Calcio e cronaca

C’è una pericolosissima offerta dell’Inter tra il Napoli e quel rinnovo di Dries Mertens che due mesi fa sembrava praticamente scontato. Un’offerta che più di qualunque altra tentazione estera (Premier League) potrebbe dividere le strade dell’attaccante e del club di De Laurentiis. Alla base di tutto non solo condizioni contrattuali nettamente diverse, ma lo strascico della famosa multa per l’ammutinamento di novembre.

L’AFFONDO – Secondo Sportmediaset, l’Inter è disposta a offrire un biennale da 6 milioni a stagione più un’opzione per un eventuale terzo anno. Praticamente un milione in più rispetto alla cifra proposta dal Napoli, ma senza legare 500.000 euro a stagione al rendimento e soprattutto senza il vincolo dei diritti d’immagine che esiste per gli azzurri. Mertens avrebbe già un ‘alleato’ all’Inter: il suo amico e connazionale Lukaku. La società nerazzurra lo ha individuato da tempo come sostituto di Sanchez.-tuttonapoli.net-

 

Il calcio italiano si interroga: quando e come ripartire? L’ultima ipotesi è la seguente: ricominciare dalle semifinali di Coppa Italia (Napoli-Inter e Juventus-Milan) il 27 e il 28 maggio e poi via alla ripresa del campionato tra fine maggio e inizio giugno. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport fa sapere che in alternativa si potrebbe ripartire dai recuperi delle partite saltate all’inizio dell’emergenza, il 30 e il 31 maggio. Ma è tutto ancora sospeso, bisogna sentire i medici, portare le date in assemblea, confrontarsi ancora. Ci vorrà tempo. -tuttonapoli.net-

 

Scherzando con Cannavaro durante una diretta social, Francesco Totti, che ha intrapreso la carriera da agente, ha detto: “Insigne? L’ho già sentito, tutto fatto” riferendosi alla possibilità di diventare il suo nuovo procuratore dopo l’addio da Raiola. Una battuta, ovviamente, che magari nasconde altro. L’edizione odierna del Corriere dello Sport, infatti, scrive che magari l’idea esiste ed è reale, comunque non si tratta di un’ipotesi così assurda, anche perché una telefonata c’è stata e poi comunque Insigne si affiderà presto a qualcun altro e Totti, ormai, non è più né calciatore né dirigente, ma operatore di mercato a tutti gli effetti. -tuttonapoli.net-

 

Cosa ne sarà del futuro di Dries Mertens? Rinnoverà o andrà via? Domanda ricorrente, tema attuale. Ne parla anche l’edizione odierna del Corriere dello Sport secondo cui il belga non avrebbe ancora deciso. Il Napoli attende una sua risposta, la proposta è quella dello scorso 1 marzo, dopo l’incontro a pranzo con De Laurentiis. Tanti club sono alla finestra. Oltre a Inter, Monaco e Chelsea spunta anche una new entry dall’Inghilterra: si tratta del Newcastle. Il club di Premier League si aggiunge al lungo elenco di società pronte ad approfittarne qualora ‘Ciro’ decidesse di non prolungare col Napoli. -tuttonapoli.net-

 

Gennaro Gattuso ha firmato un contratto col Napoli in scadenza nel 2021, potrebbe rescindere entro il 30 aprile versando penale, difficilmente accadrà. Perché l’allenatore è nel pieno del progetto e non intende abbandonarlo. Anzi, attende una mossa da De Laurentiis, novità in tal senso. Che arriveranno. Intanto l’edizione odierna del Corriere dello Sport parla di indizi: uno su tutti è l’influenza di Gattuso sull’ultimo mercato ma anche su quello futuro. Conferma ulteriore della sua importanza. In attesa degli atti ufficiali. -tuttonapoli.net-

 

Il Napoli segue Sardar Azmoun, 25 anni, attaccante iraniano dello Zenit. Ne parla sui social il giornalista esperto di mercato Nicolò Schira: “Continuano i contatti tra il Napoli e l’entourage di Sardar Azmoun. L’attaccante iraniano dello Zenit piace tanto a Giuntoli, che lo segue da mesi”.-tuttonapoli.net-

 

E’ morto per coronavirus lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Lo scrittore, 70 anni, era ricoverato da fine febbraio in ospedale a Oviedo dopo aver contratto l’infezione durante un festival letterario in Portogallo.

Nato in Cile, Sepulveda lasciò il suo paese dopo essere finito in carcere durante il regime di Pinochet.

Dopo aver viaggiato a lungo in America Latina e dopo aver vissuto ad Amburgo, in Germania e a Parigi, Sepulveda da anni viveva nelle Asturie, in Spagna.

Giornalista, scrittore, regista e sceneggiatura Sepulveda raggiunse la fama mondiale con Il vecchio che leggeva romanzi d’amore e Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.

Sepulveda e la moglie avevano annunciato i primi di marzo di essere positivi al Coronavirus di ritorno da un festival letterario in Portogallo.

Le condizioni dello scrittore sembravano essere migliorate nelle scorse settimane tanto che la moglie polemizzò con alcuni media dicendo che il marito non era in coma e che, anzi, stava migliorando. (Fonte: Agi).

 

ROMA – Ha dell’incredibile, oltre che del tragico, quanto avvenuto in Paraguay, con protagonista una donna data per morta e miracolosamente tratta in salvo.

Poche ore dopo essere giunta in ospedale, Gladys Rodríguez Duarte, 50enne di Coronel Oviedo, in Paraguay, la donna era stata dichiarata morta. Secondo i dottori era stata stroncata dal cancro alle ovaie con cui combatteva da tempo.

In realtà la 50enne era viva e si trovava avvolta in un sacco nero di plastica. Il suo corpo era stato già affidato all’agenzia di onoranze funebre che doveva preparare il cadavere per il funerale.

Gladys era stata portata d’urgenza alla clinica di San Fernando la mattina di sabato 11 aprile dopo un improvviso aumento della pressione arteriosa. Secondo il rapporto della polizia è stata ricoverata alle 9.30 e affidata alle cure del dottor Heriberto Vera, che due ore dopo ha comunicato la notizia della morte della donna al marito e alla figlia.

Mentre i familiari ricevevano la drammatica notizia, la donna si stava già dimenando dentro la sacca nera di plastica consegnata dall’ospedale all’agenzia di onoranze funebri che doveva preparare il cadavere per il funerale.

Mentre uno di loro cercava di assistere quella donna, fortunatamente non ancora del tutto cosciente, i colleghi hanno chiamato i soccorsi. Ora la donna è ricoverata in un altro ospedale. Le sue condizioni sono stabili anche se la lotta contro il cancro resta difficile.

La figlia, intanto, ha lanciato pesanti accuse contro il dottore che l’aveva presa in cura, tacciandolo di non aver nemmeno tentato di salvarla: “L’ha consegnata nuda come un animale insieme al certificato di morte. Non ha nemmeno cercato di rianimarla. Ci siamo fidati ciecamente di lui, ecco perché siamo andati lì. Ma i medici non hanno fatto altro che consegnare mia madre alle onoranze funebri”. (fonte DAILY MAIL)

 

ROMA – Gli era stato ordinato di restare in quarantena per 14 giorni in un hotel di Perth, ma è evaso per ben due volte e questo gli costerà un mese in carcere.

Il protagonista della vicenda, il 35enne Jonathan David potrà così vantare un triste record: sarà, infatti, il primo australiano a finire in carcere per aver violato le misure adottate per contrastare la diffusione del coronavirus.

Gli agenti l’hanno arrestato all’inizio di aprile: come ha spiegato in aula, la prima volta è fuggito a cercare cibo e la seconda per andare a trovare la compagna in un sobborgo della città.

Jonathan ha usato l’uscita di sicurezza per sgattaiolare via dall’albergo indisturbato ma la sua fuga è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza. Arrivato a Perth dallo Stato di Victoria alla fine di marzo, sarebbe dovuto rimanere nella stanza d’albergo fino a lunedì. Ma l’evasione lo costringerà a un mese in prigione e a una multa di oltre 2 mila dollari australiani. (Fonte: Agi).

Coronavirus Pasquetta, record di multe in un solo giorno: oltre 16mila
Record di persone multate in un solo giorno. Si tratta (come era prevedibile) del giorno di Pasquetta: su 252.148 controllate dalle forze di polizia, 16.545 sono risultate non in regola rispetto ai divieti sugli spostamenti, il 20,2% in più rispetto al giorno di Pasqua (13.756).

Secondo i dati diffusi dal Viminale, tra Pasqua e Pasquetta i controlli hanno riguardato complessivamente 465.713 persone, 30.301 delle quali (il 6,5%, contro una media dei giorni feriali che oscilla tra il 3 e il 4%) risultate non in regola.

Sempre a Pasquetta le persone denunciate per aver attestato il falso nell’autodichiarazione sono state 88, quelle denunciate per aver violato la quarantena imposta dalla positività al virus 29. I controlli di esercizi e attività commerciali sono stati 62.391 e hanno portato a sanzionare 146 esercenti e a chiudere 63 attività. (Fonte: Ansa).

 

ROMA – “Credo che ci sia un fraintendimento nel modo in cui gli altri paesi del mondo vedono la situazione delle fosse comuni a New York. So che ha creato molto scalpore, ma bisogna spiegare al mondo che è un’idea molto intelligente”.

L’attrice Carol Alt, intervistata dall’Adnkronos, spiega:

“”In realtà l’isola di Hart Island è sempre stata un grande cimitero. Nessuno può andare a fare un giro nel parco dell’isola, perché è un grande cimitero per persone che non hanno amici o parenti che le reclamano. E’ una situazione temporanea, legata al momento”.

Per la Alt “un tema molto importante è che in questo momento le chiese sono chiuse, non si possono fare funerali. Quindi anzi, penso che sia una idea veramente intelligente. Quando tutto sarà finito, le persone potranno andare a recuperare i loro cari”.

“Ma – continua – credo che si debba spiegare, altrimenti posso capire che la gente degli altri paesi sia spaventata, e pensi che ci siano semplicemente migliaia di morti buttati nelle fosse: non è così”.

“Il momento per la città è molto difficile, ma i newyorkesi hanno un particolare modo di reagire – prosegue l’attrice – E’ gente molto ottimista, guardano alle situazioni come questa come fosse una sfida, un’opportunità, e soprattutto, sembra strano a dirsi ma sono persone che si prendono molta cura l’uno dell’altro nei momenti duri” (Fonte: Adnkronos).

 

 

GOUDA (OLANDA) – Una storia da scriverci un libro. E infatti Verona van de Leur lo ha fatto.

Ha solamente 34 anni ma ne ha già passate di tutti i colori e infatti ha deciso di pubblicare la sua prima autobiografia ‘Simply Verona‘.

La prima parte della sua giovane vita è stata un trionfo visto che Verona van de Leur è stata una delle ginnaste più forti del mondo.

I guai sono iniziati verso la fine della sua carriera sportiva ma hanno radici anche nelle stagioni precedenti.

Verona ha sempre avuto un pessimo rapporto sia con la federazione olandese che con la famiglia.

La van de Leur era costretta a praticare questo sport dalla sua famiglia. I genitori la pretendevano sempre al primo posto.

Quando Verona non riusciva a salire sul podio, i genitori andavano via lasciandola da sola nel centro sportivo.

A quel punto era costretta ad affrontare ore di viaggio per tornare a casa con il treno o con i mezzi pubblici.

Quando Verona ha deciso di ritirarsi dall’attività agonistica, dopo anni di abusi fisici e psicologici, la sua famiglia l’ha ripudiata.

La sua famiglia l’ha sbattuta fuori di casa sottraendole tutti i soldi guadagnati e cambiando la serratura di casa.

Quindi Verona è stata costretta a vivere come clochard. Per due anni ha vissuto di espedienti dormendo in macchina con il fidanzato Robbie.

In questa fase drammatica della sua esistenza, Verona si è avvicinata al mondo della criminalità. Viveva di furti e ricatti.

Inevitabile l’arresto che arrivò puntuale nel 2010. Verona fotografò una donna sposata con il suo amante.

Poi la ricattò chiedendo in cambio dei soldi. La donna le diede 2000 euro ma poi la denunciò e Verona venne arrestata.

Dopo 72 giorni di carcere, Verona era disperata perché non aveva più soldi quindi decise di accettare l’offerta di un sito per attrici a luci rosse.

Questo sito pensò a lei perché comunque era ancora molto popolare in Olanda per il suo passato di alto livello nel mondo dello sport.

Dopo aver lavorato per questo sito web di cam per adulti, decise di mettersi in proprio.

Verona aprì un sito internet per adulti dove caricò diversi video amatoriali con il fidanzato Robbie.

Dopo aver guadagnato molti soldi, decise di porre fine anche alla sua carriera da attrice a luci rosse.

Adesso Verona ha 34 anni e ha una grande voglia di ricominciare una vita normale.

Il primo passo? Lo schierarsi al fianco delle ginnaste dopo lo scandalo che ha coinvolto Larry Nassar, medico della nazionale USA di ginnastica accusato di stupro.-blitzquotidiano.it-

 

“Il no al Mes è definitivo, l’Italia non dovrà mai attivarlo”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervenendo ad Agorà su Rai3, sottolinea che “al momento il Mes è quello che conosciamo e impone delle condizionalità pericolose. Aspettiamo cosa uscirà dal Consiglio Europeo. Se lì si decide di rompere il Mes come un salvadanaio, prendere i soldi e usarli, allora vuol dire che abbiamo rotto il Mes”.

E’ ancora tensione, infatti, sul Mes nella maggioranza con uno scontro aperto tra Pd ed M5s. E a entrare in campo a questo punto è Giuseppe Conte per invitare a uno stop alle fibrillazioni che si ripercuotono anche sui mercati: “Non ha senso discuterne ora”, è il suo ragionamento. Solo alla fine della trattativa Ue – è il suo messaggio – “potremo valutare se questa nuova linea di credito pone condizioni, quali condizioni pone, e solo allora potremo discutere se quel regolamento è conforme al nostro interesse nazionale. E questa discussione dovrà avvenire in modo pubblico e trasparente, dinanzi al Parlamento, al quale spetterà l’ultima parola. Prima di allora potremo disquisire per giorni e settimane, ma inutilmente”.

“Sul Mes sta lievitando un dibattito che rischia di dividere l’intera Italia secondo opposte tifoserie e rigide contrapposizioni. Il dibattito in Italia è sulle condizionalità (del Mes, ndr). Alcuni sostengono che esiste il rischio che rimangano le tradizionali condizionalità macroeconomiche, altri ritengono che, pur se non previste nella prima fase, alcune condizionalità potrebbero essere inserite in un secondo tempo, altri ancora prevedono che si arriverà a cancellare tutte le condizionalità ad eccezione del vincolo di destinazione per le spese di cura e di prevenzione del contagio. All’ultima riunione dell’Eurogruppo è stato compiuto un deciso passo avanti perché nel paragrafo corrispondente è richiamata espressamente la sola condizione dell’utilizzo del finanziamento per le spese sanitarie e di prevenzione, dirette e indirette. Vorrei chiarire, però, che discutere adesso se vi saranno o meno altre condizioni oltre a quelle delle spese sanitarie e valutare adesso se all’Italia converrà o meno attivare questa nuova linea di credito significa logorarsi in un dibattito meramente astratto e schematico”, prosegue Conte.

“Bisognerà attendere prima di valutare se questa nuova linea di credito sarà collegata a meccanismi e procedure diversi da quelli originari. Se questo nuovo strumento finanziario presenterà caratteristiche effettivamente differenti dal Mes, per come finora utilizzato. Se vi saranno condizionalità o meno lo giudicheremo alla fine, quando saranno concretamente elaborati il term sheet (contenente le principali caratteristiche del nuovo strumento), i terms of reference (che definiranno termini e condizioni della linea di credito) e, infine, il Financial Facility Agreement, le condizioni di contratto che verranno predisposte per erogare i singoli finanziamenti. Solo allora potremo valutare se questa nuova linea di credito pone condizioni, quali condizioni pone, e solo allora potremo discutere se quel regolamento è conforme al nostro interesse nazionale”.

A stretto giro la risposta di Pd e M5s firmata dai due capidelegazione al governo. “Mi paiono ragionevoli e condivisibili le parole del Presidente Conte. Non è il tempo di posizioni pregiudiziali ma occorre sostenere la posizione italiana su mezzi e risorse della Ue per affrontare l’emergenza. Tra questi verificheremo se ci sarà la conferma di uno strumento, Mes o come verrà chiamato, senza condizionalità per affrontare la spesa sanitaria. Ora si può utilmente chiudere questa discussione interna e aspettare le conclusioni del Consiglio Europeo”. Così il ministro per i Beni e le attività Culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

“Nei confronti del Presidente del Consiglio c’è piena fiducia da parte del MoVimento 5 Stelle. Nel prossimo Consiglio europeo la maggioranza dovrà adottare una linea compatta se vorrà riuscire nella difficile trattativa in Europa. Il lavoro di squadra è stato e continuerà ad essere fondamentale nell’affrontare l’emergenza Coronavirus.”, scrive in un post su Fb il capodelegazione del M5S al governo Alfonso Bonafede.

Per tutto il giorno non mancano le fibrillazioni sulla questione. M5s insiste nel no: il capo politico Vito Crimi parla di “fregatura” che da loro non sarà mai votata e il viceministro allo Sviluppo Buffagni di “cappio” per strozzare l’Italia tra un po’ di tempo. Il capogruppo dem al Senato Marcucci assicura che sul Mes il governo non rischia: “è cassa disponibile e bisogna accedervi”, aggiunge.

E dalla Camera il capogruppo Dem Graziano Delrio chiarisce: “Non si mette in discussione nulla, il 99% degli italiani capisce che se non ci sono condizioni capestro il nostro Paese deve usare tutte le risorse necessarie: se ci vengono prestati senza interessi dei miliardi perchè non dobbiamo usarli?”. Ma arriva dura la replica del sottosegretario agli Esteri pentastellato Manlio Di Stefano. “Stamattina – dice – ho sentito il capogruppo del Pd Delrio dire ‘il Mes è una disponibilità, secondo me è un successo averlo ottenuto senza condizionalità, ammesso che sia così’. In pratica Delrio ha ammesso candidamente di non sapere nulla sul tema ma comunque, alla cieca, si è lanciato contro la linea sul Mes del governo e del presidente Conte”. “La verità è che le condizionalità del Mes esistono e il fatto che siano light non cambia la sostanza”, aggiunge.

Intanto anche la Lega va all’attacco: “Dal governo Conte un vero bavaglio al Parlamento – dice il capogruppo del Carroccio alla Camera Riccardo Molinari al termine della capigruppo – e quindi a tutti gli italiani, che non potrà votare, martedì prossimo in Aula, alcun documento per esprimersi sul Mes. Mentre in tutta Europa la discussione è aperta, in Italia maggioranza e governo impediscono discussione e votazione, sostenuta oggi in capigruppo solo dalla Lega e da Fdi, di un documento di indirizzo sul Mes”.

“Il Parlamento ha un ruolo fondamentale, soprattutto nei periodi di emergenza – ha detto il presidente della Camera Roberto Fico in un’intervista al Tg2 -. La prossima settimana ci sarà l’informativa urgente del presidente Conte: le Camere stanno svolgendo una funzione di controllo costante e attiva, tramite interpellanze urgenti, question time e appunto informative”.ANSA

 

(ANSA) – ROMA, 16 APR – “Se il mondo del calcio riduce il suo stile di vita del 50% nessuno si ritrova in povertà”. E’ l’opinione contro corrente di Christian Gourcuff, 65 anni, allenatore del Nantes e padre di Yoann, ex del Milan. Il coronavirus sta sconvolgendo le economie di tutto il mondo e quella che gira intorno al pallone non fa eccezione.
Intervistato da le Monde, il tecnico si è detto certo che dimezzare gli stipendi non creerebbe particolari disagi: “Un giocatore medio della Ligue 1 guadagnerebbe 80.000 euro al mese (94.000 euro lordi, secondo una recente stima de L’Equipe, ndr).
Qualcosa in tasca gli resterebbe. E’ stato raggiunto un accordo tra club e rappresentanti dei calciatori per rinviare il differimento dei salari in base alle diverse fasce di reddito.
Va bene, ma era il minimo che mi si potesse fare”. Gourcuff boccia il ‘salary cap’: “Incoraggerebbe forme subdole di pagamento”.
“Penso che viviamo in un modello economico che non può durare.
Il calcio segue la deriva dell’economia, lavora sulla speculazione – prosegue l’analisi dell’allenatore – Viviamo di prestiti. Il calcio dovrà tornare a un’economia reale. Se spendesse i soldi che ha, direi perché no. Ma non è così. Stiamo andando a sbattere contro un muro, ma ci rifiutiamo di vederlo.
Guardate i trasferimenti: molti club non pagano, posticipano le rate su future rivendite, sui diritti tv futuri. Alcuni presidenti vogliono chiedere un prestito per superare la crisi.
Stiamo quindi parlando di fare altro debito per club già indebitati. Tutto finisce nelle mani di società finanziarie e di fondi pensione che prestano denaro a tassi incredibili”.
I diritti tv sono ormai irrinunciabili per far quadrare i bilanci delle società, ma anche su questo Gourcuff padre la pensa a modo suo: “Trovo che ci sia stato troppo calcio in televisione, per troppo tempo. Quando ami il buon cibo, non lo apprezzi più se esageri. Quando questa crisi sanitaria sarà finita, torneremo ad apprezzare i piccoli piaceri della vita, come una bella partita di calcio. L’astinenza a volte ha effetti positivi”. (ANSA).

 

Daniele Rugani e Blaise Matuidi sono stati dichiarati guariti dal Coronavirus. Il doppio test di controllo con il tampone ha dato esito negativo, informa la Juventus. Il difensore e il centrocampista francese, che erano risultati positivi a marzo, non sono così più sottoposti al regime di isolamento domiciliare. Resta in attesa dell’esito degli esami di controllo il terzo giocatore della Juventus risultato positivo al Coronavirus, Paulo Dybala.ANSA

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.