Cronaca e calcio

“Se Conte vuole pieni poteri come Salvini, io dico no”. Lo afferma il leader di Iv Matteo Renzi in un’intervista al Pais, dicendosi pronto a far cadere il governo se il presidente del Consiglio non farà marcia indietro sulla cabina di regia per la gestione dei fondi europei.Alla domanda “è pronto a far cadere il governo se Conte non farà marcia indietro?”, Renzi risponde: “Sì, perché questo non è un problema di posti, che pure mi hanno offerto. (…) Il meccanismo del dibattito sulle regole istituzionali non può essere compensato con un piccolo accordo”.

Conte, prosegue Renzi, “sta viaggiando in contromano su un’autostrada”, ma “se recupera la lucidità e frena su questa misura assurda, siamo pronti a ragionare sulla questione”. Conte, afferma ancora il leader di Iv intervistato al telefono, è stato confermato presidente del Consiglio “dopo che, un anno e mezzo fa, avevamo fatto un’operazione in Parlamento contro Salvini”. Il primo ministro, aggiunge Renzi, ha lavorato contro la pandemia, “e in alcune cose lo ha fatto meglio che in altre, ma non si può accettare che in nome dell’emergenza, 10 mesi dopo il suo inizio si arroghi tutti i poteri dello Stato per spendere questi 200 miliardi. Abbiamo rimosso Salvini per questo”. Alla domanda se crede di avere in questo l’appoggio almeno di una parte del Pd e dell’opposizione, Renzi risponde: “Molti di quelli che in pubblico prendono le distanze da me, in privato riconoscono che le nostre critiche sono giuste e autentiche. Per questo spero che Conte si fermi”.ANSA

 

Il futuro ha un cuore antico per la ex Ilva di Taranto. Lo Stato imprenditore torna tornare nella gestione del siderurgico più grande d’Europa e di tutti gli impianti siderurgici che il gruppo possiede in Italia.
La firma dell’intesa è arrivata a tarda sera e prevede un deciso investimento pubblico che consentirà di garantire alla fine la piena occupazione dell’impianto e di ridurre l’inquinamento per la produzione di acciaio. La mano pubblica entra nella società italiana Am Investco con un doppio aumento di capitale: un primo aumento da 400 milioni di euro darà a Invitalia, che è controllata dal ministero dell’Economia, il 50% dei diritti di voto della società.

Le condizioni sospensive al closing (dell’ingresso di Invitalia in AM InvestCo, controllata ArcelorMittal) comprendono “la modifica del piano ambientale esistente per tenere conto delle modifiche del nuovo piano industriale; la revoca di tutti i sequestri penali riguardanti lo stabilimento di Taranto; e l’assenza di misure restrittive, nell’ambito dei procedimento penali in cui Ilva è imputata, nei confronti di AM InvestCo. Lo precisa in una nota ArcelorMittal.

A maggio del 2022 è programmato, poi, un secondo aumento di capitale, che sarà sottoscritto fino a 680 milioni da parte di Invitalia e fino a 70 milioni di parte di Arcelor Mittal. Il ministro del tesoro, Roberto Gualtieri e dello Sviluppo, Stefano Patuanelli hanno espresso soddisfazione per l’intesa che avrà un doppio impatto. Si prevede alla fine del processo il completo assorbimento di 10.700 lavoratori.

E partirà da subito un piano di decarbonizzazione attraverso l’avvio della produzione di acciaio con processi meno inquinanti. È prevista la creazione di una nuova linea di produzione esterna al perimetro aziendale (DRI) e di un forno elettrico interno allo stabilimento che a regime potrà realizzare 2,6 milioni di tonnellate annue di prodotto. “Circa un terzo della produzione di acciaio – sostengono Mef e Mise – avverrà con emissioni ridotte, grazie all’utilizzo del forno elettrico e di una tecnologia d’avanguardia, il cosiddetto “preridotto”, in coerenza con le linee guida del Next Generation EU. La riduzione dell’inquinamento realizzabile con questa tecnologia è infatti del 93% a regime per l’ossido di zolfo, del 90% per la diossina, del 78% per le polveri sottili e per la CO2″. Sarà ora necessario vedere se l’intesa raggiunta soddisfa il territorio, con il sindacato di Taranto e di molti comuni limitrofi che avevano ipotizzato altri interventi. Il governo ha annunciato che darà vita a un tavolo con gli enti locali per accompagnare e monitorare la transizione.

E se la piena occupazione promessa alla fine del processo riuscirà a dissipare le preoccupazioni delle ‘tute blu’, anche se nel prossimo quinquennio gli esuberi temporanei sarebbero coperti – ma i comunicati diffuso in serata non ne fanno menzione – dagli ammortizzatori sociali dei quali lo Stato si fa garante. L’annuncio ufficiale dell’accordo è destinato ad alzare il velo anche su altri aspetti della vicenda, a cominciare dalla governance che dovrebbe essere inizialmente paritaria con presidente e amministratore delegato espressi l’uno da Invitalia e l’altro dalla Mittal. Anche su questo punto non ci sono comunicazioni ufficiali. Per l’impianto di Taranto si profila comunque in ritorno al passato. Nata nel 1905 l’Ilva passò all’Iri nel 1929 e venne ceduta ai Riva solo nel 1995, con il piano di privatizzazioni. Il commissariamento è datato 2012. ArcelorMittal arriva nel 2018 e ora arriva una nuova svolta.ANSA

 

Il vaccino della Pfizer BioNtech contro il Covid-19 potrebbe ricevere la piena ‘autorizzazione all’uso di emergenza’ della Food and drug administration (Fda) gia’ sabato o domenica. Lo dice il New York Times, citando fonti vicine all’Agenzia. Il commissario della Fda, Stephen Hahn, si e’ limitato a dire in una intervista che l’ente intende agire ‘rapidamente’. La raccomandazione odierna del comitato di esperti della Fda in favore della approvazione negli Usa della prima immunizzazione contro il Sars-Cov-2 sta facendo scattare il conto alla rovescia: i lavoratori della sanita’ americani sperano di ricevere le prime dosi gia’ la prossima settimana. I dirigenti di ‘Operation Warp Speed’ hanno garantito la spedizione del vaccino entro 24 ore dall’ok della Fda. Il primo lotto conterra’ 6,4 milioni di dosi. Il comitato consultivo della Fda ha votato a favore dell’ok al prodotto con 17 voti a favore, quattro contrari e un astenuto.
Dalla Food and Drug Administration statunitense arriva la raccomandazione della commissione consultiva di esperti per autorizzare la distribuzione del vaccino sviluppato dalle società farmaceutiche Pfizer e BionTech

Pubblicati dati vaccino Pfizer, efficace al 95% – Risulta efficace al 95% (con un intervallo compreso fra il 90,3% e il 97,6%) il vaccino anti Covid-19 della Pfizer, sperimentato su 43.548 persone, metà delle quali hanno ricevuto il vaccino, (indicato con la sigliaBNT162b2) e metà il placebo. I risultati sono pubblicati sul New England Journal of Medicine. Fra gli eventi avversi si sono osservati dolore nel sito dell’infezione, da lieve a moderato e temporaneo, affaticamento e mal di testa. L’incidenza di eventi avversi gravi è stata bassa ed è risultata simile nei gruppi che hanno ricevuto il vaccino e in quelli che hanno ricevuto il placebo.

L’appello di Arcuri a medici pensione e neolaureati: ‘Aiutateci per la campagna di vaccinazione’ – “Faremo una call aperta per personale che dovrà aiutarci nella somministrazione dei vaccini. Ci aspettiamo al picco della campagna di vaccinazione di poter utilizzare fino a tremila medici e fino a dodicimila infermieri. In Italia ci sono neolauretati, specializzandi e medici in pensione ancora nelle piene capacità di esercitare il loro lavoro. Faccio un appello a queste categorie: dateci una mano, servirà al Paese. Dobbiamo dare tutti una mano”. Lo ha detto il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri.Arcuri, ci sarà app con elementi tracciabilità – “Poste Italiane ed Eni ci stanno aiutando nell’implementazione di una app, è un sistema molto complesso nel quale ci saranno molte componenti: un call center elementi di tracciabilità, riconoscibilità e possibilità di alimentare i sistemi informativi delle regioni e del ministero della salute nell’implementazione di una sorta di anagrafe dei vaccini uguale a quella che c’è per tutti i vaccini somministrati per la popolazione italiana”. Lo ha detto il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri.

“Speriamo Natale sia ultimo sacrificio” – “Servono pazienza e sacrificio, lo chiedo soprattutto ai più giovani. Sono certo che capirete l’importanza nell’assunzione di comportamenti responsabili. Sarebbe complicato intraprendere la più grande campagna di vaccinazione nel pieno di una non auspicata terza ondata. Speriamo che Natale sia l’ultimo sacrificio. Accettarlo significa contribuire tutti affinché non accada più”. Lo ha detto il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri.

Sono 16.999 i casi positivi al tampone per il coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati della Protezione civile. Le vittime sono 887. Sono 30.099 i guariti e i dimessi nelle ultime 24 ore per il Covid. Dall’inizio della pandemia sono oltre un milione (1.027.994) le persone che hanno superato il coronavirus. Lo si evince dal sito della Protezione Civile. Gli attuali positivi sono diminuiti di 13.988 persone, scendendo sotto quota 700.000. Torna a scendere, secondo l’ultimo bollettino, l’incidenza delle persone risultate positive al Covid rispetto al numero di tamponi effettuati nelle ultime 24 ore, che sono 171.586. Il tasso di positività è calato al 9,9%, in diminuzione di quasi un punto percentuale rispetto a ieri.ANSA

 

Primo in Serie A e primo in Europa League: il Milan di Stefano Pioli, già qualificato, conquista anche la testa del gruppo H vincendo contro lo Sparta Praga e superando il Lille sconfitto dal Celtic. E’ il gol di Hauge a regalare il primato ad un Milan giovane, di seconde linee e con in campo Maldini, Colombo e l’esordiente Kalulu, talenti che non sfigurano in Europa League e che si impongono anche in terra Ceca.
Sorride Pioli che riceve ottime risposte anche da chi viene chiamato meno in causa. Tonali è in crescita, bene anche la difesa e Tatarusanu che salva il risultato in pieno recupero evitando il pari. Impressiona, ancora una volta, Hauge che sblocca la partita con un gran gol confermando le sue qualità tecniche: dribbling, tunnel e tiro preciso rasoterra nell’angolino. Terza rete per il norvegese in Europa League, quarta con la maglia rossonera in poco più di trecento minuti: un adattamento lampo al calcio italiano e al gioco di Pioli. Ma è tutto il Milan a mettersi in mostra, con un bel gioco corale, passaggi di prima e azioni pericolose. Nel primo tempo anche Dalot e Castillejo impegnano Heka che fa buona guardia. Tatarusanu neutralizza un tentativo di Krjeci ad inizio ripresa ma sono pochi i pericoli per il Milan che difende con ordine anche quando Kotal inserisce i titolari nella girandola dei cambi. Le ultime velleità dello Sparta Praga si spengono comunque con l’espulsione diretta di Plechaty per fallo su Leao subentrato a Colombo. Con l’avversario in inferiorità numerica e le notizie positive da Glasgow, il Milan si limita a controllare la partita sciupando qualche contropiede che avrebbe messo in sicurezza il risultato ed è bravissimo Tatarusanu a salvare l’1-0 in pieno recupero deviando il tiro di Moberg-Karlsson.ANSA

 

Per la prima volta nello stadio Diego Armando Maradona, il Napoli trova la qualificazione ai sedicesimi di finale dell’Europa League e chiude il girone al primo posto in classifica. Quello che era un vero e proprio spareggio con la Real Sociedad si conclude con un pari (1-1) che gli spagnoli agguantano soltanto nei minuti di recupero.
Che la partita non sarebbe stata delle più semplici era chiaro già alla vigilia e d’altronde bastava dare uno sguardo alla posizione in classifica nella Liga occupata dalla squadra di Alguacil. La Real Sociedad è seconda alle spalle dell’Atletico Madrid e mostra anche numeri estremamente significativi che contraddistinguono fino a ora la loro stagione sia in campionato che nella stessa competizione europea. Finisce dunque 1-1 ma la fatica per la squadra di casa non è di poco conto. L’inizio della partita è da brividi per il Napoli. La Real Sociedad si piazza nella metà campo degli azzurri e con la sistematica aggressione sulla ripartenza dell’azione da Ospina, prende possesso della trequarti campo e manda in tilt gli avversari. Nei primi 20′ gli spagnoli creano due o tre occasioni da gol, una delle quali, fallita con un tiro sbilenco davanti alla porta vuota da Portu, è davvero clamorosa. Il Napoli a piano a piano riesce a trovare le contromisure all’avversaria, soprattutto spostando di qualche metro più dietro il raggio d’azione di Zielinski, ma anche di Insigne e Lozano e lasciando il solo Mertens a presidiare stabilmente la metà campo avversaria. Gli azzurri vanno vicini al gol del vantaggio con Bakayoko il cui tiro in mischia sfiora il palo e trovano il gol del vantaggio al 34′ su azione da calcio d’angolo battuto da Mertens. Merino respinge di testa nell’area piccola e la palla finisce ai limiti dell’area di rigore a Zielinski il quale manda il pallone in fondo alla rete con un tiro potentissimo. Nel secondo tempo il dominio della Real Sociedad si fa ancora più evidente. Merino sfiora il gol del pareggio con un tiro a giro che finisce di poco sul fondo mentre il Napoli, sempre più rannicchiato nella propria metà campo, si affida esclusivamente al contropiede. La Real Sociedad ha il merito di crederci fino in fondo e riesce a riprendere il risultato quando ormai tutto sembrava perduto. Ci pensa Willian Josè a scaraventare il pallone in rete, sfruttando un traversone da sinistra che batte sulla schiena di Ghoulam e gli offre un’occasione che il brasiliano non spreca. Negli ultimi minuti di recupero si assiste a una sorta di non gioco delle due squadre, entrambe soddisfatte per la qualificazione ai sedicesimi che prima dell’inizio della partita non erano scontati per nessuno.ANSA

 

Una battuta d’arresto che non conta nulla. La Roma d’Europa League, già qualificata ai sedicesimi, perde l’imbattibilità nel torneo continentale e prende tre gol (a uno) in casa sdel Cska Sofia.
Ma quella proposta nell’occasione da Paulo Fonseca era una squadra rivoluzionata in nome del turn over, e delle esigenze del campionato (quello col Bologna non sarà un impegno facile), e allora oggi è stata l’occasione di lanciare alcuni giovani come Milanese, che è anche andato a segno, l’ivoriano Bamba e il portiere Boer, un lungo che il calcio sembra aver rubato al basket. Il gioiello Calafiori invece non c’è, messo Ko da una gastroenterite. La serata è servita anche a provare Kumbulla, reduce dal Covid, e di rilanciare Smalling, entrato a inizio ripresa al posto del compagno. Insomma, è stata una Roma con la testa altrove, e i bulgari ne hanno approfittato per salvare la faccia. Il Cska segna il primo gol della sua stagione europea dopo appena cinque minuti di gioco, con una ‘botta’ da fuori di Tiago Rodrigues dopo una respinta della difesa giallorossa. Boer, coperto, non poteva fare nulla. Al 22′ il pareggio romanista: Milanese, uno dei migliori dei suoi, è bravo a farsi trovare al posto giusto in area di rigore dopo un’azione con cross di Bruno Peres per Borja Mayoral e assist dello spagnolo per il compagno della Primavera, che segna di controbalzo. Poi però la Roma non si prende più sul serio, si distrae e sale in cattedra il protagonista del match, ovvero l’ex del Chievo Soew, che sfrutta un errore di Diawara e batte Boer. Ancora Soew si ripete nel secondo tempo, sfruttando un’altra incertezza della difesa romanista. E’ 3-1, il risultato non cambia e per la Roma è già tempo di pensare al Bologna del ‘nemico’ Mihajlovic, sperando di evitare Benfica e Real Sociedad nel sorteggio europeo di lunedì prossimo.ANSA

 

Il Napoli ha chiuso primo il proprio raggruppamento e sarà tra le teste di serie nel sorteggio dei sedicesimi di finale che si terrà lunedì 14 dicembre alle ore 13.00, un’ora dopo quello della Champions League. Oltre alle seconde classificate, tra cui ci sono insidie di rilievo come Benfica, Granada e Lille, gli azzurri potranno pescare anche le quattro non teste di serie scese dalla Champions, ovvero Krasnodar, Dinamo Kiev, Salisburgo, Olympiacos.

Di seguito il quadro completo dopo i gironi:

TESTE DI SERIE: Roma, Arsenal, Bayer Leverkusen, Rangers, PSV, Napoli, Leicester, Milan, Villarreal, Tottenham, Dinamo Zagabria, Hoffenheim

NON TESTE DI SERIE: Young Boys, Molde, Slavia Praga, Benfica, Granada, Real Sociedad, Braga, Lille, Maccabi Tel Aviv, Antwerp, Wolfsberger, Stella Rossa

DALLA CHAMPIONS
Teste di serie:
Man United 9 punti
Brugge 8
Shakhtar 8
Ajax 7
———————
Non teste di serie:
Krasnodar 5
Dinamo Kiev 4
Salisburgo 4
Olympiacos 3-tuttonapoli.net-

 

Come cambiano gli spostamenti tra Comuni il giorno di Natale, il 26 e il primo gennaio. Il Governo ha deciso di fare delle modifiche al Dpcm dopo la mozione della Lega in Parlamento, rendendosi forse conto che ci sono Comuni che hanno poche migliaia di abitanti in cui persone vivono da sole. Quindi vietargli lo spostamento proprio il giorno di Natale potrebbe essere eccessivo.
Ma come cambiano gli spostamenti tra Comuni a Natale?
Al momento non c’è ancora nulla di certo. Ci sono delle ipotesi sul tavolo per porre delle limitazioni a questi divieti. La prima è quella di consentire gli spostamenti tra Comuni per quei paesi che hanno meno di 5mila abitanti. Ipotesi però abbastanza remota per due fattori: a ogni controllo bisogna verificare il numero di abitanti del Comune di residenza. E poi la soglia dei 5mila abitanti potrebbe essere troppo bassa

La seconda ipotesi sarebbe quella di togliere il divieto di spostamenti tra Comuni solo per il giorno di Natale, lasciandolo invece per il 26 e il primo gennaio, a Capodanno. Anche questa ipotesi però sembra la meno attuabile perché questa norma era stata introdotta per tre giorni specifici. Solo e soltanto per quei tre giorni. Quindi toglierne uno, seppur Natale, per lasciare gli altri due, non avrebbe molto senso.

Divieto di spostamento tra Province, forse la soluzione migliore
La terza ipotesi per alleggerire il divieto do di spostamenti tra Comuni è quella di estendere la norma alle Province. Così da consentire a tutti di andare a trovare un parente che abita al paese vicino. Potrebbe essere la soluzione più logica, ricordando però sempre che non si deve tornare a una situazione come quella che abbiamo vissuto questa estate con una sorta di liberi tutti tanto “il virus è andato via”.Il virus c’è, quindi ok togliere il divieto agli spostamenti tra Comuni, ma si raccomanda di fare Natale in casa lo stesso, un saluto veloce ai parenti e poi pranzo e cena a casa con i famigliari conviventi. (Fonte Il Corriere della Sera).

 

A 16 anni stava festeggiando al bar con gli amici il ritorno in zona gialla. Ma evidentemente ha bevuto troppo perché si è sentito male ed è finito in coma etilico: un minorenne di Pordenone se l’è vista davvero brutta.

Alla fine il ragazzo se l’è cavata, ma il bar non si è salvato dalla sanzione. Anzi, dalle sanzioni visto che, oltre alla multa, c’è stata la sospensione della licenza per 25 giorni. E tutto questo perché la Regione Friuli Venezia Giulia era appena tornata in zona gialla. Con conseguente allentamento delle restrizioni anti Covid. Allentamento che per quel bar è durato davvero poco.

Pordenone: in coma etilico a 16 anni per festeggiare la zona gialla
Sono stati serviti superalcolici a minorenni che festeggiavano il ritorno della regione in zona gialla. Ma uno di loro è svenuto in coma etilico ed è rimasto in ospedale per 24 ore in osservazione. Per questa ragione un noto locale del centro di Pordenone è stato chiuso per 25 giorni con una ordinanza emessa dalla Questura.

I fatti risalgono a domenica 6 dicembre. Gli agenti hanno sentito cinque ragazzini, tutti di 16 anni, alla presenza dei genitori. Questi, per festeggiare il passaggio della Regione Friuli Venezia Giulia dalla zona arancione alla zona gialla, si erano incontrati a Pordenone.

Avevano pranzato e poi erano andati al Bar, in centro. Hanno preso posto a uno stesso tavolo in violazione alle disposizioni in materia di Covid, trattenendosi per un paio d’ore e consumando alcolici e una intera bottiglia di gin. Al ritorno uno di loro è svenuto, in coma etilico, ed è stato soccorso da una dottoressa di passaggio. Il ragazzo è stato portato all’Ospedale Civile dove è stato trattenuto in osservazione fino al giorno successivo.

I ragazzi avevano già bevuto nello stesso bar
Gli agenti hanno accertato che il gruppo di ragazzi aveva consumato in passato alcolici e superalcolici nello stesso locale. Oltre al provvedimento di sospensione della licenza per giorni 25 disposto dal Questore, Marco Odorisio, è stata anche comminata una pena di 400 euro al gestore del bar e una sanzione per aver venduto e somministrato a minorenni bevande alcoliche e superalcolici. (Fonte Ansa)

 

Una donna, poi diventata carabiniera, vittima di revenge porn, costretta a inviare foto e video hard a un uomo che per anni l’ha ricattata. “Mandami tue foto dove sei nuda o dico tutto a tua madre e ai tuoi superiori”. Così una giovane donna è finita sotto ricatto di un uomo conosciuto in rete.La vicenda, che risale ad alcuni anni fa, è finita in questi giorni nelle aule del Tribunale di Torino, dove l’uomo è accusato dalla Procura di stalking, violenza privata e violenza sessuale aggravata, anche se i due non hanno mai avuto contatti fisici.

Gli atti sessuali on line e il ricatto del revenge porn alla carabiniera
Secondo l’accusa l’uomo, che per conquistarsi la fiducia della donna si era finto un carabiniere, l’avrebbe costretta a compiere atti sessuali contro la propria volontà. Foto hard che la donna era costretta ad inviare. Quindi, secondo i magistrati, virtualmente violentata.

I ricatti erano incominciati quando la relazione, che era solo online, si era interrotta. I due si erano conosciuti sul web nel 2005, quando lei non era ancora nell’Arma. Una frequentazione a distanza, senza mai incontrarsi, fatta di messaggi e foto intime. Quando la donna decide di interrompere il rapporto inizia per lei un incubo di oltre dieci anni.L’uomo, che si era presentato sotto falso nome e che per carpire la fiducia della ragazza si era finto carabiniere, quando lei stava progettando di diventarlo, le rivela di avere conservato quelle immagini intime in un cd. E che è pronto a diffonderle. Per non farlo pretende il suo silenzio e altre foto, sempre più esplicite, dove possa vedersi anche in volto, per essere ben riconoscibile. La donna lo implora di smettere ma lui continua a ricattarla.

Solo quando la giovane entra nell’Arma confidandosi con i colleghi, carabinieri veri, trova il coraggio di denunciare il suo aguzzino. Ora per la Procura di Torino non ci sono dubbi: la carabiniera è stata obbligata a compiere atti sessuali contro la sua volontà. E proprio per questo motivo si è trattato di uno stupro. A tutti gli effetti. (Fonte Ansa).

 

I bambini prendono il Covid e lo diffondono la metà degli adulti. Le prove definitive che assolvono i più piccoli sarebbero in un maxi studio islandese, reso noto da National Geographic.

Già nei giorni scorsi un’altra ricerca condotta in Gran Bretagna e pubblicata su Lancet parlava di un basso rischio di focolai per asili, scuole primarie e secondarie, che non sono roccaforti di Covid-19, e non guidano la trasmissione dell’infezione, semmai risentono della circolazione del virus che c’è a livello locale.

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Covid, il dilemma scuole aperte o chiuse
Ancora oggi, e non soltanto in Italia, ci si interroga sulla scelta di chiudere o tenere aperte le scuole. Decisioni pesanti per le quali non si può non tenere conto di quello che dice la scienza.

I ricercatori islandesi che firmano il lavoro, con la Direzione nazionale della salute e deCODE genetics, una società di genomica umana a Reykjavik, hanno monitorato ogni adulto e bambino nel Paese che è stato messo in quarantena dopo una potenziale esposizione al virus in primavera.

Hanno utilizzato il tracciamento dei contatti e il sequenziamento genetico per seguire i collegamenti tra i vari cluster di focolai. Lo studio, condotto su 40mila persone, ha rilevato che i bambini e i ragazzi sotto i 15 anni avevano circa la metà delle probabilità di essere infettati e di trasmettere il virus ad altri rispetto agli adulti. Non solo: quasi tutte le trasmissioni di coronavirus ai bambini provenivano da adulti.

I più piccoli “possono essere infettati e trasmettono l’infezione ad altri, ma entrambe le cose meno degli adulti”, afferma Kári Stefánsson, amministratore delegato di deCODE. Tutti gli studi su larga scala che si stanno accumulando su questo fronte sono importanti, fanno notare gli esperti, perché potrebbero aiutare i funzionari a prendere decisioni informate e a rendersi conto di quanto queste interruzioni scolastiche sono inutili oltre che dannose per i bambini.

Anche i Cdc, i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie in America, la scorsa settimana hanno raccomandato che le scuole siano “le ultime strutture a chiudere” e “le prime a riaprire”.

Certo, quando il contagio aumenta all’interno di una comunità, i rischi nelle scuole possono aumentare notevolmente. Non essendo riusciti a contenere il virus, negli Stati Uniti le scuole K-12 (cioè fino all’ultimo anno delle superiori) hanno segnalato più di 313mila casi di Covid-19 al 10 dicembre.

Islanda, elementari aperte e licei chiusi
L’Islanda non ha mai chiuso le sue scuole elementari, ma le superiori sì, al culmine della sua prima ondata di Sars-CoV-2. I dati di settembre supportano l’idea che i più piccoli hanno meno probabilità di ammalarsi o di infettare gli altri.

Stefánsson sta pubblicando questi risultati in una rivista peer-reviewed, e avverte: ovviamente se tutto tranne le scuole e gli asili nido venissero chiusi, i bambini diventerebbero a quel punto una delle principali fonti di trasmissione.

Le fasce d’età di bambini e ragazzi non sono comunque tutte uguali di fronte a Covid-19. Uno studio condotto in Cina e pubblicato a fine novembre su Science ha mostrato che i bambini di età inferiore a 12 anni avevano meno probabilità di contrarre la malattia dopo l’esposizione rispetto ai più grandi.

Lo studio ha anche scoperto che il rischio di trasmissione all’interno delle famiglie, specialmente durante il lockdown, era molto più alto rispetto a contatti più casuali, come quelli scolastici. Quando i casi positivi sono stati isolati e i loro contatti messi in quarantena, le catene di trasmissione sono state spezzate. Ciò suggerisce che interventi intelligenti e mirati potrebbero aiutare a fermare epidemie più ampie, anche nelle scuole.

Poiché i paesi hanno adottato approcci diversi alle scuole, il mondo ha inavvertitamente progettato un esperimento naturale sul loro esatto ruolo nella trasmissione di Covid. La ricerca condotta in Gran Bretagna ha per esempio rilevato che le riaperture parziali delle scuole quest’estate (da giugno a luglio) erano associate a un basso rischio di casi; su oltre 57.000 scuole e asili nido, lo studio ha rilevato solo 113 casi singoli, 9 casi co-primari e 55 focolai associati.

Questi casi erano fortemente correlati con i tassi di infezione locale, dimostrando quanto sia importante ridurre la trasmissione nella comunità per mantenere le scuole sicure.

I bambini, assicurano gli autori, “non sono i driver della malattia”. Mentre è più facile per le persone tra i 20 e i 30 anni innescare epidemie che poi si estendono sia agli anziani che ai bambini. I dati della Germania, dove in Baviera sono stati recentemente testati migliaia di bambini, fanno eco a queste conclusioni. (Fonti: National Geographic, Lancet, Adnkronos).

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.