Cronaca e calcio

Scrive il giornalista Enzo Bucchioni nel suo editoriale per Tuttomercatoweb.com a proposito del mercato della Juventus: “Per l’attacco gli occhi sono sempre puntati su Milik, ma De Laurentiis non scende (per ora) dalla richiesta di 15 milioni giudicati eccessivi da tutti visto che il giocatore si libera a giugno. L’accordo con il giocatore c’è già, sembra da un pezzo e il Napoli dovrebbe saperlo. Attenzione anche a Pavoletti, 32 anni, che potrebbe rientrare anche nel discorso-prestito di Raynolds. Nel mirino restano Giroud, Llorente, ma pure Depay in scadenza con il Lione che interessa molte società. Ultimo nome che circola il francese Odsonne Edouard, 22 anni, strutturato goleador del Celtic che a Paratici non dispiacerebbe. Valore quindici milioni trattabili, almeno così pare. E’ da Juve? Vallo a sapere”.-Napolimagazine.com-

 

NAPOLI -Un pareggio col Torino, strappato con i denti e non so con che cos’altro. In sette giorni due sconfitte e un pareggio. Totale: un punto. Chi si aspettasse dal Napoli, ora in discussione, almeno un riassunto degli obiettivi strategici, resterebbe sicuramente deluso. La partita di mercoledì introduce ben poche novità e molti punti oscuri e noti. Già, perché le cose non vanno assolutamente bene. Pesano le assenze, ma manca soprattutto imprevedibilità; una manovra e un gioco molto spesso “monocolori”. E la condanna arriva dai numeri, troppi in negativo. Il Napoli in casa ha già lasciato otto dei ventuno punti disponibili. Ora non resta che rialzarsi. Già, perché la curva della classifica è in discesa e può avere due effetti: o schiacciarsi sulla propria depressione calcistica oppure ricevere la scossa da un imperscrutabile Dio del pallone. Che sia la volta buona? Vedremo presto la catarsi dei risultati? Perché di questo i tifosi napoletani hanno bisogno: concretezza, tempi certi, soluzioni all’altezza dei problemi, soprattutto quelli generati o amplificati dalla delusione di un’ennesima partita sbagliata. Resta, tuttavia il dubbio se questa squadra voglia davvero credere in se stessa. E ciò per una serie di buoni motivi: a) è svanita la voglia di riscatto del Napoli reduce da due sconfitte di fila e tre giorni di ritiro; b) è passato in cavalleria il rientro di Insigne dalla squalifica: è stato, comunque, il trascinatore e l’autore di un magnifico (per il gol, solo per il gol) 1-1; c) la sentenza del Coni, avrebbe dovuto aggiungere motivazioni a quel mare di grinta che Rino Gattuso sa trasmettere e invece… C’è altro però. Il calcio non possiede l’unità di misura per farsi interprete di vicende personali. E non possiamo confondere la passione per le vittorie con il toccasana per tutto e tutti. Da qui Rino Gattuso e la sua malattia. Uomo verticale che non si vergogna di indossare le proprie idee e una parlata sempre chiara, schietta. Il simbolo di quella che oggi chiameremmo una idea liberale del calcio, ma che in Italia, sembra essersi dissolta. E quella di Gattuso, purtroppo, diventa solo una rivoluzione a tiratura limitata, però vuoi mettere la soddisfazione di sparigliare il pallone.
Toni Iavarone
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“Andiamo ad allenarci”, scrive su Instagram il terzino del Napoli Kevin Malcuit pubblicando un selfie.-napolimagazine.com-

 

Così Ciccio Graziani nel Processo di Radio Sportiva: “Milan? È un piccolo miracolo. È una squadra con tanti giovani e pochi elementi di qualità, Pioli, al quale devo fare i complimenti, ha migliorato almeno 5-6 giocatori. Inter? Non avere più le coppe sarà un grande vantaggio nella corsa scudetto, perché non ci sarà dispendio extra di energie fisiche e mentali. Hakimi sulla fascia ti punta dieci volte e nove ti salta. Papu Gomez? Un valore aggiunto per ogni squadra, fossi un direttore sportivo lo prenderei subito. Napoli? È arrivato con le ruote sgonfie, è anche l’analisi di Gattuso, seguiamolo in questo ragionamento. Zona salvezza? Vestendomi da Babbo Natale vorrei regalare qualcosa al Torino”.-napolimagazine.com-

 

Secondo quanto riportato da TuttoJuve.com a proposito delle voci in base alle quali Fernando Llorente sarebbe un obiettivo di mercato della Juventus per gennaio, come alternativa in attacco nelle rotazioni di Andrea Pirlo, l’attaccante azzurro in realtà non sarebbe una priorità del club bianconero.-napolimagazine.com-

 

E’ arrivato poco fa alla frontiera del Brennero, proveniente dal Belgio, il furgone con le prime 9.750 dosi del vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech destinate all’Italia,secondo quanto si apprende. Scortato dai carabinieri, il mezzo si dirigerà ora all’ospedale Spallanzani di Roma.ANSA

 

Sono partiti dalla sede della Pfizer in Belgio i tir con i primi vaccini contro il Covid-19. Lo si apprende a Bruxelles.
I camion si sono messi in moto in mattinata diretti in vari paesi da Puurs in Belgio. In Italia arriveranno il 26 allo Spallanzani di Roma.

Le dosi saranno poi distribuite ai 21 siti principali di riferimento, in vista del V-Day europeo di domenica. Per questa operazione entrerà in campo la Difesa con Aeronautica, Esercito e Marina per l’Operazione Eos. L’aspettativa della svolta è nelle parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Sarà un Natale diverso – dice -, ma lo sviluppo dei vaccini e il loro lancio a breve sono più di un segnale di speranza per tutti noi”. Per il premier l’obiettivo “è arrivare a 10 o 15 milioni di cittadini sottoposti a vaccinazione per avere un impatto significativo. Dovremmo arrivarci ad aprile”. “Un rifiuto di massa è un’ipotesi residuale, se sorge il problema vedremo…”, aggiunge il premier, che ritiene non serva una vaccinazione obbligatoria.

La prima vaccinazione di operatori sanitari e ospiti e personale delle Rsa avverrà in tutte le regioni domenica (o nei giorni successivi). Delle 9.750 dosi iniziali Pfizer allo Spallanzani una parte sarà trasportata a Pratica di Mare dove 5 aerei (due C27J dell’Aeronautica, due Dornier Do. 228 dell’Esercito e un P-180 della Marina) raggiungeranno le mete più lontane, secondo il piano del ministero della Difesa sulla base di quanto predisposto dal commissario Domenico Arcuri. I restanti vaccini raggiungeranno le destinazioni via terra con un impegno complessivo di 60 autoveicoli e circa 250 militari. “Una risposta corale da parte della Difesa”, la definisce il ministro Lorenzo Guerini nel presentare l’Operazione Eos, “le Forze Armate si sono dimostrate da subito pronte e continuano a fare il loro lavoro con le modalità con cui sono abituate a operare: concretezza, poche parole, ma tanto lavoro”. Nella seconda fase della campagna, non appena disponibili i vaccini delle altre aziende le Forze Armate li trasporteranno in tutta Italia. L’hub principale per lo stoccaggio delle dosi sarà l’aeroporto di Pratica di Mare, da dove partiranno per raggiungere i 21 “Sub Hub”, strutture militari dislocate in tutte le Regioni che garantiscono le necessarie misure di sicurezza. Da qui partiranno per essere consegnati ai siti di somministrazione. Il piano prevede l’utilizzo di 11 aerei, 73 elicotteri e oltre 360 autoveicoli. “Pfizer ha assicurato che nella settimana dal 28 dicembre arriveranno altre 450 mila dosi – dice Arcuri -, portate direttamente dall’azienda nei 300 punti somministrazione scelti con regioni e province autonome”.

IL V-DAY E LA PRIMA VACCINATA – Ha 29 anni è romana e lavora presso il reparto malattie infettive dello Spallanzani, ma in questi mesi di emergernza Covid ha anche curato presso il loro domicilio molti anziani. Si chiama Claudia Alivernini la prima infermiera che sarà vaccinata all’Istituto Nazionale di Malattie Infettiva Lazzaro Spallanzani, in occasione del V-Day il 27 dicembre, quando in tutta Europa partirà la campagna vaccinale.

CHI SONO ALTRI VACCINATI – I primi vaccinati saranno alcuni degli italiani simbolo della lotta al Covid. In cima alla lista delle somministrazioni in Italia ci saranno una giovane infermiera, un operatore socio sanitario impegnato nei reparti Covid, una ricercatrice e due medici, tutti dell’Istituto Spallanzani di Roma e tutti da subito in prima linea a fronteggiare l’emergenza della pandemia. In vista di domenica prossima ci sono procedure che si stanno mettendo a punto per avviare ufficialmente anche nel nostro Paese la controffensiva al virus.

LE PRIME VACCINAZIONI – Il 27 dicembre medici e specializzandi vaccineranno il personale sanitario. Quello di domenica sarà solo un gruppo limitato di operatori sanitari che raggiungerà all’incirca il milione di lavoratori della sanità nel mese di gennaio. Poi si passerà alle persone nelle Rsa, nel Lazio già dalla prossima settimana. Successivamente le popolazioni a rischio, anziani o soggetti con specifiche patologie. In Veneto, si apprende, si vaccina il 90% del personale sanitario e delle rsa.

LE BUFALE SUI VACCINI ANTICOVID

LA VOLONTARIETA’ NEL VACCINARSI – Al momento non si parla di obbligo di vaccino. Per l’immunità di gregge è quindi tutto basato sul comportamento individuale. I numeri fanno ben sperare sulla volontà degli italiani di vaccinarsi. I dati di una ricerca coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità rivelano che due persone su tre (il 67%) sono disponibili a vaccinarsi, la percentuale sale tra gli anziani (84%). I più giovani, 18-34enni, sarebbero ben disposti a vaccinarsi (76%) rispetto ai 50-69enni (67%) e ai 35-49enni (59%).

I FALSI MITI SUI VACCINI

I GAZEBO A FORMA DI FIORE – Saranno 1.500 gazebo a forma di fiore, come il simbolo della campagna, i luoghi dove verranno somministrate le dosi nella seconda fase della campagna per i vaccini anticovid. I gazebo – progettati dall’architetto Stefano Boeri in materiali riciclabili – saranno collocati in tutta italia, nelle piazze delle città, davanti agli ospedali e anche nei campi sportivi. La campagna informativa per invitare gli italiani a vaccinarsi – oltre agli spot su radio, tv, siti web e social – prevede anche la realizzazione di totem informativi davanti agli ospedali, nei parchi, negli uffici pubblici e nelle scuole.

 

Sono 18.040 i nuovi contagi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, i morti 505. Lo riportano i dati dell’ultimo bollettino del ministero della Salute, diffuso il 24 dicembre.

Numeri che ci portano a superare la soglia dei due milioni di casi totali registrati da inizio pandemia. Sono ora 2.009.317. Da ieri si registrano altre 505 vittime che portano il totale a 70.900. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 193.777 tamponi. Sale quindi al 9,3% il rapporto tra positivi e numero di tamponi effettuati.

Sono 35 in meno di ieri le persone ricoverate in terapia intensiva con coronavirus, diminuzione che porta il totale dei pazienti nelle rianimazioni a 2.589.

I guariti sono 22.718 in più, incremento che porta il totale delle persone che hanno superato il virus dall’inizio dell’emergenza a 1.344.758. Gli attualmente positivi rispetto al giorno precedente sono 5.184 in meno. In totale le persone in questo momento positive al coronavirus in Italia sono 593.632.

Coronavirus, il bollettino Regione per Regione
Veneto
Sono 3.837 i nuovi positivi in Veneto 24 ultime ore, dato che porta il totale degli attuali contagiati a quota 104.002. I morti nelle ultime 24 ore sono 103, per un totale di 5.850 da inizio epidemia. Il dato positivo viene dal trend dei ricoverati negli ospedali, da ieri sono scesi a 2870 (-18), mentre stabile è il dato dei ricoveri in terapia intensiva: 3828 ( più 1). I guariti sono saliti in totale a 116.872. Lo riferisce il bollettino della Regione Veneto aggiornato alle ore 8 di oggi.

Campania
Sono 1.156 i nuovi casi di coronavirus emersi nelle ultime 24 ore in Campania dall’analisi di 20.404 tamponi. La percentuale di tamponi positivi sul totale dei tamponi processati è pari al 5,6%. Nel bollettino odierno dell’Unità di crisi della Regione Campania sono inseriti 20 nuovi decessi, 10 dei quali avvenuti nelle ultime 48 ore e 10 avvenuti in precedenza, ma registrati ieri.

Toscana
“I nuovi casi positivi registrati nelle ultime 24 ore in Toscana sono 563 su 11.680 tamponi molecolari e 6.401 test rapidi effettuati”. Lo annuncia su Facebook il presidente della Toscana, Eugenio Giani, anticipando il dato del bollettino regionale sull’andamento dell’epidemia di coronavirus. Oggi si registrano 35 morti: 17 uomini e 18 donne con un’età media di 80,4 anni.

Lazio
“Oggi su oltre 15 mila tamponi nel Lazio (+2.421) si registrano 1.519 casi positivi (+573), 24 decessi (-20) e +1.706 i guariti. Diminuiscono i decessi e i ricoveri, ma aumentano i casi e le terapie intensive”. Lo afferma l’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato, in relazione al bollettino del 24 dicembre, al termine della videoconferenza della task-force regionale per Covid-19 con i direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere, Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “Il rapporto tra positivi e tamponi e’ a 9%. I casi a Roma città tornano a quota 600”.

Lombardia
Sono 2.656 i contagi da coronavirus in Lombardia resi noti oggi, 24 dicembre, secondo i dati contenuti del bollettino della Protezione Civile diffuso dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 67 morti che portano il totale a 24.677 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia di covid-19.

Emilia Romagna
Sono 1.692 i contagi da coronavirus registrati oggi in Emilia Romagna. Secondo il bollettino della regione, da ieri sono stati segnalati altri 76 morti. Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 161.163 casi di positività.

Puglia
Sono 1.458 i nuovi contagi di coronavirus in Puglia, secondo il bollettino di oggi. Si registrano altri 19 morti.

Valle d’Aosta
Nelle ultime 24 ore c’è stato un decesso e sono stati rilevati 35 nuovi contagiati dal coronavirus in Valle d’Aosta. E’ quanto riportato dal bollettino della Regione Valle d’Aosta. I contagiati attuali sono scesi a 427 (le guarigioni sono state 37). I ricoverati sono 87 (44 all’Ospedale Parini, 33 all’Isav, 6 all’Ospedale da campo) dei quali quattro in terapia intensiva. Infine sono 340 le persone in isolamento domiciliare.

Piemonte
Sono 1.057 i contagi da coronavirus in Piemonte resi noti oggi, 24 dicembre, secondo i dati contenuti del bollettino della Protezione Civile diffuso dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 48 morti che portano il totale a 7.727 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia di covid-19.-blitzquotidiano.it-

 

Vaccino di Oxford, svelato il mistero della sua scarsa efficacia contro il coronavirus. Il vaccino è efficace ma gli inglesi, non fidandosi del laboratorio di Pomezia (Roma) che lo produce, hanno sbagliato le dosi. Questo spiega perché quello Astra Zeneca, concepito a Oxford e prodotto in Italia è uscito dagli schermi della lotta al covid.
La presunzione degli inglesi, il loro disprezzo per gli italiani li hanno perduti. Ecco perché non si parla più delle dosi prenotate dal ministro Roberto Speranza.
Dovevano essere 400 milioni in tutta Europa le dosi del vaccino di Astra Zeneca. Dovevano cominciare a arrivare in settembre. Invece si parla solo di Pfizer. Noto come vaccino di Oxford e in Italia Oxford-Pomezia. Prodotto alla periferia di Roma sulla mussoliniana via Pontina. Invece è all’origine di una gran brutta figura della mitica università inglese.
L’agenzia di stampa Reuters ha rivelato il pasticcio. Ecco cosa è successo. Da Pomezia la ditta produttrice, IRBM/Advent, ha mandato nella primavera scorsa, a Oxford un lotto di fiale di vaccino, il lotto K.0011 ,accompagnate dal risultato delle analisi fatte qui da noi con un test genetico noto come quantitative PCR,genetic test. Gli inglesi non si sono fidati dei calcoli italiani, hanno misurato l’efficacia del vaccino con un loro metodo a base di ultravioletti. Risultava che il vaccino mandato dall’Italia era troppo potente e lo hanno diluito alla metà.

The Lancet ha svelato gli errori sul calcolo del vaccino
Essendo gli inglesi peggio degli italiani, le loro autorità sanitarie hanno subito approvato. Vedessi mai che Oxford si può contraddire. Li ha beccati però la rivista scientifica The Lancet. La rivista ha pubblicato una serie di documenti che fornivan i dettagli dell’errore. Oxford aveva sbagliato i calcoli sulla efficacia del vaccino del lotto K.0011 e aveva diluito il vaccino senza ragione. Con la conseguenza che le cavie umane sottoposte ai test ricevetter mezza dose, non la dose intera come sarebbe stato necessario.Dove avevano toppato a Oxford? Un prodotto usato nel vaccino di Oxford che aiuta a miscelarlo con altre soluzioni prima della iniezione nel braccio dei pazienti aveva interferito con il test basato sugli ultraviolenti. Conseguenza: la sua potenza era stata sovrastimata di un bel po’.

Risultato: per farlo funzionare, hanno dovuto somministrare una dose e mezzo. Quando si sono accorti dell’errore era troppo tardi. Così ora gli inglesi sono vaccinati col Pfizer, gli italiani chissà quando e con che.-blitzquotidiano.it-

 

“Soffro di una malattia autoimmune, la miastenia”. Lo ha confessato Rino Gattuso ai microfoni di Sky Sport, nel dopo partita di Napoli-Torino.

Da giorni l’allenatore del Napoli si era mostrato con una vistosa benda all’occhio. Poi ieri sera, con la schiettezza che lo contraddistingue, si è mostrato alle telecamere spiegando cosa aveva.“È da un mese che girano voci che muoio, ma tranquilli, non muoio – ha precisato – Vedere doppio è una grossa difficoltà e da un mese non sono me stesso. Credo che i ragazzi abbiano sofferto anche di questo”.

“Altre volte avevo avuto momenti difficili, ma questo è stato particolarmente difficile: ma l’occhio andrà a posto”, ha aggiunto.

Rino Gattuso, il messaggio ai giovani
“Sono 10 giorni – ha raccontato Gattuso – che non sono me stesso e voglio dirlo a tutti i ragazzini che hanno paura quando hanno un qualcosa di strano e non si vedono bene allo specchio: la vita è bella e bisogna affrontarla senza paura, senza nascondersi”.

“E comunque sono vivo – scherza poi – Ho questa malattia da 10 anni, questa è la terza volta che mi ha colpito e stavolta mi ha colpito forte, ma tranquilli perché l’occhio tornerà al suo posto e sarò più bello, speriamo, il più presto possibile. Adesso non sono bello da vedere, ma passerà pure questa…”.

“I ragazzi mi sono stati tanto vicino, anche se lo nascondevo negli ultimi giorni facevo tanta fatica: vedere doppio 24 ore al giorno non è facile, solo un pazzo come me può stare in piedi. E non mi piace vedere la gente che si emoziona a vedermi in questo modo… Ma va accettato perché nella vita c’è di peggio, e io ho la fortuna di fare quello che mi piace nella vita”.

Miastenia, che cos’è la malattia di Gattuso
La miastenia è una patologia autoimmune in cui i muscoli volontari si indeboliscono e si affaticano rapidamente. Non esiste cura, ma si possono contenere i sintomi quando si manifesta.

Le cause: il problema è una interruzione di comunicazione fra nervi e muscoli, dovuta al fatto che l’organismo inizia a produrre autoanticorpi che inibiscono il meccanismo nervoso che permette la contrazione dei muscoli.

Gattuso soffre di miastenia oculare, cioè limitata ai muscoli degli occhi e delle palpebre. I tipici sintomi possono essere due: diplopia (vista doppia) e ptosi (o palpebra cadente). (Fonte: Sky Sport).

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.