Fra calcio e cronaca

Il Milan batte il Napoli 3-1 nel posticipo dell’ottava giornata di serie A, giocato a Napoli. e resta in vetta alla classifica, con 20 punti.
Una doppietta di Ibrahimovic, al 20′ pt e al 9ì st ha aperto la strada ai rossoneri, che nel recupero hanno segnato ancora con Hauge. Il Napoli aveva accorciato le distanze con Mertens al 17′ ma l’espulsione di Bakayoko per doppia ammonizione ha tarpato le sue speranze di rimonta.
GOL e MOMENTI CLOU

Al 44′ il Milan chiude i conti con il gol di Hauge nei minuti di recupero

Al 79′ infortunio per Ibrahimovic, forse un problema all’adduttore alla coscia sinitra. Lo svedese sostituto da Colombo

Al 20′ st espulso Bakayoko del Napoli per doppia ammonizione

Napoli-Milan 1-2: i partenopei accorciano le distanze con Mertens al 18′ st

Napoli-Milan 0-2: al 9′ st i rossoneri raddoppiano ancora con una rete di Ibrahimovic, per lui una doppietta

Napoli-Milan 0-1: al 20′ Ibrahimovic la sblocca. Sul cross di Theo Hernandez si avventa sulla sfera e di testa infila Meret.

Le formazioni iniziali

Napoli (4-3-3): (4-2-3-1): Meret, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz, Bakayoko; Politano, Lozano, Insigne; Mertens. All.: Gattuso.
Squalificati: nessuno.
Diffidati: nessuno.
Indisponibili: Hysaj, Osimhen, Rrhamani.

Milan (4-2-3-1): (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, T. Hernandez; Kessie, Bennacer; Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic. All.: Bonera che sostituire Pioli, in quarantena per il Covid.
Squalificati: nessuno Diffidati: nessuno.
Indisponibili: Leao.

Arbitro: Valeri di Roma 2 ANSA

 

Il Sassuolo coltiva il sogno provvisorio del primo posto in classifica vincendo con mestiere in casa del Verona, che recrimina per i quattro legni colpiti. Il primato degli uomini di De Zerbi dura comunque poco, perché in serata il Milan, trascinato dal solito grande Ibra, autore di due gol, sbanca il San Paolo e vince 3-1 tornando al primo posto, a 20 punti, e continuando a sognare in grande.I rossoneri, oggi privi del tecnico Pioli e del suo vice causa Covid, arrivano quindi al ventesimo risultato utile consecutivo in campionato, dodici nella scorsa stagione e otto in quella in corso. Davvero un ruolino di marcia da scudetto.

Si riscatta l’Inter rimontando due gol al Toro di Giampaolo grazie a una decisiva doppietta di Lukaku, ma Conte può essere soddisfatto del carattere e non della lunga fase di apatia. Gioca e si diverte la Roma falcidiata di assenze: Borja Mayoral e una doppietta del sempre ispirato Mkhitaryan chiudono il conto contro un Parma mai in partita. Alle spalle del Sassuolo la Roma è un punto, la Juve a due, l’Inter a tre. Non basta Prandelli a vitalizzare la Fiorentina che viene bastonata dal Benevento di Inzaghi. Cade in casa anche la Samp e gode il Bologna di Mihajlovic che vince in rimonta. L’Inter all’inferno e ritorno. Conte rischia l’infarto dopo un primo tempo modesto contro un Toro che, senza Belotti, gioca bene, ha tante occasioni sbagliate di poco, poi passa nel recupero con un gran gol di Zaza su tacco Meitè ed errore di Sanchez. Nella ripresa i granata raddoppiano con un rigore dell’ex Ansaldi. A quel punto l’Inter diventa una furia e ribalta la gara. In pochi minuti mischie furibonde, gol di Sanchez e Lukaku. Poi fallo su Hakimi e rigore che il belga si incarica di trasformare per la sua settima doppietta in 21 gare. E alla fine Lautaro chiude i conti. Per il Toro e’ l’ennesima rimonta, per l’Inter una boccata d’ossigeno ma la fatica accumulata potrebbe pesare nella sfida decisiva col Real.

Nel derby tra le outsider a fare festa è il Sassuolo che prosegue la sua clamorosa ascesa vincendo con mestiere in casa di un ottimo Verona. Tra Juric e De Zerbi bel gioco e frenetiche sgroppate, ma il Sassuolo è più saggio e in vena: Boga si inventa un pallonetto spettacolare mentre il Verona colpisce due legni con Ilic e Dimarco, poi nella ripresa attacchi continui per cercare il pari, ma viene il raddoppio di Berardi che prosegue la scia virtuosa già osservata in azzurro. Per i veneti tanta rabbia per altri due legni, colpiti da Veloso e Zaccagni. Il Sassuolo è la realta’ migliore del campionato, la nuova Atalanta. Cambiano gli interpreti per lo spartito della Roma, ma l’esecuzione è comunque pregevole.

Se ne accorge il fragile Parma di Liverani che dopo un buon inizio non riesce a opporsi alle giocate sopraffine dei romanisti, condotti da Spinazzola e Veretout, ma i protagonisti sono Borja Mayoral e Mkhitaryan: lo spagnolo si sblocca con un tocco morbido, poi regala un assist per l’armeno che trasforma con un tiro al volo spettacolare. Poi replica su azione veloce Pedro-Karsdorp e tutto diventa facile. Fonseca si gode il frutto di un lungo lavoro. Comincia male l’avventura viola di Prandelli, di ritorno dopo 10 anni. Una Fiorentina scialba, priva di mordente combina poco e si fa infilare dal volitivo Benevento di Inzaghi che passa nella ripresa con Improta su assist di Insigne. I viola si svegliano e premono ma creano solo un’occasione finale con Vlahovic. E’ il secondo ko interno e ora Prandelli deve pensare a fare punti per risalire la classifica. I viola vengono scavalcati dagli ospiti, alterni ma mai domi. Tre punti preziosi per il Bologna che rovescia la gara in casa della Samp, passata in vantaggio con Thorsby. I liguri fanno harakiri con un goffo autogol di Regini e poi Orsolini di testa sigla un vantaggio che la Samp non riesce ad annullare. Il Bologna rende ininfluente il record della 41/a partita consecutiva con almeno un gol subito. Nella sfida già dal sapore di salvezza tra Udinese e Genoa, una rete di De Paul ha dato la vittoria ai friulani, utile per la classifica ma ancora di più per il morale. ANSA

 

“Con l’avvento di Ibra, e di Pioli, che ha creato una compagine forte, il Milan ha fatto vedere un grande calcio: i rossoneri hanno una rabbia incredibile su ogni pallone e poi hanno una rosa adeguata per coltivare certe ambizioni. Se a gennaio c’è da aggiungere qualcosa, il Milan lo farà di certo.

I rossoneri possono andare al di là della qualificazione per la Champions”. Lo ha detto Edy Reja, ct dell’Albania, intervento a Radio Anch’io lo sport, su Radio 1.
“Il Napoli, rispetto agli altri anni, ha mantenuto tutti, a parte Callejon: ieri sera stava pure giocando bene, poi è arrivata l’espulsione di Bakayoko. Mi aspettavo qualcosa di più da Insigne, da Lozano o da Politano. L’assenza di Osimhen ha pesato, ma il Napoli può riprendersi – aggiunge -. Per lo scudetto la lotta è aperta”. (ANSA).

 

Una bella Roma batte in casa il Parma 3-0. Ai giallorossi basta un primo tempo quasi perfetto per portare a casa i tre punti.Ancora in gol Mkhitaryan autore oggi di una doppietta. A San Siro va in scena una ‘pazza Inter’ che riesce a ribaltare il risultato dallo 0-2 a favore del Torino al finale 4-2. Anche qui una doppietta con Lukaku, uno su rigore. Il Sassuolo, intanto, si ritrova da solo in testa alla classifica (in attesa di Napoli-Milan di stasera alle 20:45) andando a vincere 2-0 sul campo del Verona. Altra vittoria esterna quella del Bologna che, a Marassi, batte la Sampdoria 2-1. ANSA

 

Soddisfatto Sinisa Mihajlovic che al Ferraris conquista i primi tre punti in trasferta della stagione. “Quando si semina prima o poi si raccoglie, come ho detto ai ragazzi prima della partita, oggi era arrivato il momento di raccogliere quanto abbiamo seminato.

Siamo stati bravi, abbiamo preso gol su calcio d’angolo ma abbiamo giocato meglio della Sampdoria e abbiamo vinto meritatamente – ha spiegato il tecnico del Bologna -. Rispetto all’anno scorso abbiamo gli stessi punti, l’anno scorso su otto partite avevamo incontrato Roma e Lazio e due retrocesse, quest’anno abbiamo giocato con Milan, Lazio, Sassuolo e Napoli, sono tutte tra le prime otto perciò abbiamo fatto meglio”.ANSA

 

Roberto De Zerbi è soddisfatto dopo la vittoria del suo Sassuolo a Verona. “Il primato? Non cambia nulla, dobbiamo rimanere noi stessi, cercando di avere solo l’ansia di giocare bene.

Comunque abbiamo vinto una partita sporca, difficile e non siamo stati brillanti. Abbiamo fatto bene perché se non fai bene non vieni qui a vincere contro un’ottima squadra. Sabato abbiamo l’Inter – conclude il tecnico – spero sia una bella partita perché noi dobbiamo cercare di giocare bene contro chiunque”. ANSA

 

Amici di Tuttonapoli, buonasera e benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa del tecnico del Napoli Gennaro Gattuso che ha parlato dal San Paolo dopo la gara col Milan

Milan oggi è stato superiore?
“Assolutamente no. Abbiamo fatto tutto noi oggi, ci siamo fatti del male da soli. Il Milan ha caratteristiche ben precise, quando recuperano palla con Ibrahimovic e Rebic ribaltano subito l’azione. Il Milan per qualità di gioco non è stato superiore. Noi abbiamo costruito tanto”.

Rifaresti la stessa formazione dall’inizio?
“Politano in quella posizione ha fatto molto bene, Lozano ha avuto delle palle interessanti. Rifarei le scelte che ho fatto”.

Cosa ha significato l’assenza di Osimhen?
“Con Osimhen puoi andare a giocare più in verticale, oggi ci è mancato questo. Ma le occasioni le abbiamo avute, siamo stati ingenui. È una sconfitta che ci deve far riflettere, soprattutto a livello mentale. Non è che prendiamo un gol e iniziamo a giudicare i compagni, quando qualcosa non funziona andiamo sempre alla ricerca degli alibi. Questo è un problema che devo risolvere io, sono il primo responsabile perchè sono l’allenatore.

Pensi che questa squadra poteva avere più punti?
“Non credo, abbiamo fatto sul campo quindici punti. Stasera mancava veleno, voglia di soffrire. In tante gare l’abbiamo avuta, quando viene a mancare soffriamo”.

Hai detto qualcosa ad Ibrahimovic?
“No. Vederlo adesso è impressionante, forse è più forte adesso. Non sono uno che ama perdere, mi brucia perdere. Quindi poi lo chiamerò con calma”.

Sul rosso a Bakayoko
“È colpa mia, dovevo cambiarlo e non l’ho fatto. È stato un mio errore non levarlo dal campo. Assenze? Troppo facile parlare di chi manca, ora andiamo a casa e guardiamo avanti”.

23.30 Terminata la conferenza di Rino Gattuso-tuttonapoli.net-

 

Giallo Natale, invece che Bianco Natale quest’anno lo si può cantare così: giallo Natal…
Giallo, tutte le Regioni in giallo sulla carta Covid per Natale, questo l’obiettivo, questa la musica. Ma che vuol dire in concreto Natale in Giallo?

NEGOZI E REGALI
L’idea, l’obiettivo, l’ansia di governo, per non dire della fregola incontinente delle Regioni, è di avere negozi aperti. Aperti per più tempo, aperti fino a sera. Per non affollarli a seguito di un orario ridotto, dicono. Per reggere la pressione delle categorie del commercio. Meglio. Soprattutto pet tenere un po’ in salute, per dare un ricostituente natalizio al Pil declinante. Solo i negozi, solo regalo libero?

VIAGGI E VACANZE
No, dalle Regioni con montagne annesse (qualcuno lassù, se c’è, le perdoni, anche se è difficile: sanno quello che fanno) viene la richiesta di piste e impianti di sci aperti. Con la solita ipocrisia del garantire 50 per cento di riempimento delle strutture. Ipocrisia: lo si giura, garantisce. Poi lo si dimentica e ci si giustifica dicendo che era materialmente impossibile. Questa estate hanno fatto così gli stabilimenti balneari, la montagna reclama par condicio.

RISTORANTI E BAR
Sono figli del Giallo Natale anche loro. Anche per bar e ristoranti si parla di restare aperti magari fino a sera. Notte proprio no, ma un…”allunghino” di orario sì. Basta che giurino, giurin giurello, di non far entrare troppa gente…Ricordate quando prima dell’estate la ristorazione tutta si ribellò ai due metri di distanza, ottenne a furor di categoria il metro di distanza e poi…se lo dimenticò per tutta l’estate? Ecco, per Natale si lavora ad una sostanziale ripetizione del medesimo percorso. Esempio tra i più: i centri commerciali riaperti nel fine settimana ma con ingressi “rigorosamente contingentati”. Definire così è confessione neanche tanto implicita che spesso e volentieri gli ingressi sono contingentati non rigorosamente, più chiaro di così…

CENE E FESTE
Qui ci pensano gli italiani da solo, o meglio buona parte di loro. Ovviamente nessuno può imporre cosa fare dei pranzi natalizi e della notte dell’ultimo dell’anno. Basta però mettere l’orecchio a terra per sentire il netto rumore delle meningi e del passaparola sul come e perché il cenone lo si fa più o meno lo stesso più o meno gli stessi tutti insieme. E, anche se nessuno ne parla ancora, Capodanno sarà peggio, molto peggio di Natale. O meglio, molto meglio se visto dal punto di osservazione e convenienza del virus: quanto italiani rivendicheranno il diritto naturale alla festa e lo eserciteranno? Non pochi.

CTS DICE, MA COSA DICE A FARE?
Cts dice l’ovvio, l’incontestabile ovvio. Dice che Giallo Natale se non ci saranno controlli, veri controlli, e sanzioni, vere sanzioni, sarà lo scivolo veloce volontariamente imboccato verso la terza ondata epidemica. Terza ondata subito, a gennaio. Infatti agosto e settembre e poi seconda ondata a ottobre novembre. Controlli reali senza generale auto controllo da parte della popolazione è predica tanto giusta quanto vana.

IERI A ROMA, ZONA GIALLA
Eccola quanto vana: ieri a Roma, Zona Gialla, un po’ di sole e nelle ville comunali migliaia e migliaia a respirarsi addosso, con o senza mascherina. Ovunque, ovvero l’incapacità diffusa di restare distanziati. Se il buon giorno del Giallo Natale è nella penultima domenica di novembre, allora è chiaro: si va verso il bis dell’estate. D’altra parte quelli che a inizio estate dichiararono il virus clinicamente scomparso, cioè sparito dagli ospedali dove mai più sarebbe tornato, diecimila morti in più dopo sono ancora lì ad essere intervistati e consultati. -blitzquotidiano.it-

 

Tutte le attività negli allevamenti di visoni in Italia sono sospese fino a febbraio 2021, quando verrà fatta una nuova valutazione sullo stato epidemiologico delle strutture.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che dispone la sospensione delle attività degli allevamenti di visoni in tutta Italia. Attività sospese fino alla fine del mese di febbraio 2021. Quando verrà effettuata una nuova valutazione sullo stato epidemiologico.

“La misura aggiunge l’infezione da SARS CoV-2 nei visoni d’allevamento all’elenco delle malattie infettive e diffusive degli animali soggette a provvedimenti sanitari secondo il “Regolamento di polizia veterinaria (D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320)”.

Il ministero Speranza sottolinea inoltre che “pur essendo il numero degli allevamenti in Italia molto ridotto rispetto ad altri paesi europei si è valutato di seguire il principio della massima precauzione in osservanza del parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità”.

Secondo l’ordinanza, “in caso di sospetto di infezione, le autorità locali competenti dispongono il sequestro dell’allevamento, il blocco della movimentazione di animali, liquami, veicoli, attrezzature e l’avvio di una indagine epidemiologica. In caso di conferma della malattia, i visoni dell’allevamento sono sottoposti ad abbattimento“.

Visoni portatori di mutazioni del Covid
La mutazione del virus trasmessa dal visone non ha effetti gravi sugli uomini ma diminuisce l’efficacia degli anticorpi umani, minacciando la realizzazione di un vaccino contro il Covid-19. Massima attenzione anche dall’Oms secondo cui “nel ceppo riscontrato nei visoni in Danimarca, gli scienziati non hanno ancora notato modifiche che rendono il virus più grave, maggiormente trasmissibile o influenzano la reinfezione umana”.

Tuttavia per avere certezze in merito servono ulteriori studi. E’ in questa direzione che l’Oms sta lavorando con le autorità danesi, portando avanti ricerche congiunte oltre a sforzi per controllare il fenomeno.

Abbattuti circa 17 milioni di visoni in Danimarca
Dopo la preoccupante scoperta le autorità della Danimarca hanno deciso di far abbattere l’intera popolazione di visoni, tra 15 e 17 milioni di esemplari. Un abbattimento di massa definito “necessario” dalla premier danese Mette Frederiksen, in un Paese che è il primo esportatore mondiale della sua pregiata pelliccia.

Per Frederiksen continuare ad allevare visoni implicherebbe un rischio molto più alto per la salute pubblica, sia in Danimarca che all’estero. “Gli occhi del mondo sono puntati su di noi”, ha avvertito la premier, sottolineando il “senso di responsabilità”.

Nel Nord del Paese, il 50% dei 783 pazienti contagiati dal Covid è correlato in qualche modo al visone. L’epicentro della “crisi dei visoni” è la regione del Jutland del Nord, dove le autorità hanno decretato un lockdown. Impedendo ai residenti di uscire dalla zona in cui si sono verificati i casi di contagi dal visone all’uomo.

La decisione dell’abbattimento di massa ha avuto la reazione degli allevatori che hanno bloccato le strade con trattori e veicoli agricoli. Su 5,8 milioni di danesi, 50.530 si sono finora contagiati con il Covid, e i morti sono stati 729. (Fonte Ansa).

 

Chiara Ferragni ha fatto a giornali e tv, al mondo della comunicazione quasi tutto, una domanda impertinente ma del tutto pertinente.
E la domanda è: perché nelle cronache trattate Genovese come un genio? Dove per Genovese si intende quel gentiluomo che, stando alle cronache, organizzava feste esclusive con annessa cocaina nei piatti di portata e, stando alle accuse, spesso e volentieri post festa di violenza. Su questo si indaga ma il più pare già scoperto e perfino confessato.

DOMANDA GIUSTA, RISPOSTA SBAGLIATA
Chiara Ferragni, a lei non si può chiedere proprio tutto. Detto senza alcuna ironia, con sorpresa di molti compreso chi scrive, Chiara Ferragni sta mostrando un senso civico raro nei cosiddetti ceti dirigenti e rarissimo tra la cosiddetta gente. Senso civico, buon senso e anche voglia e capacità di mostrarli e di esporli entrambi al vento, spesso contrario.

Se al posto dei tanti che hanno fatto e continuano a far danno sulla pandemia (ogni riferimento a politici, governatori, sindaci, sindacalisti, rappresentanti di categorie e territori è voluto e pertinente) si fosse seduta una Chiara Ferragni avremo meno guai e follie in giro. Sentite e sincere congratulazioni alla Ferragni. Un po’ meno ad una collettività dove buon senso e senso civico devono essere ricordati e usati da una ragazza imprenditrice intelligente sì, ma non certo per ruolo guida intellettuale.

Eppure Chiara Ferragni l’ha presa in castagna l’informazione più o meno tutta: perché trattate nelle cronache Genovese come un genio? Domanda giusta e acuta. Poi però Chiara Ferragni si è persa per una via parallela, non quella che conduceva alla risposta vera. Chiara Ferragni ha avanzato l’ipotesi che Genovese sia trattato nelle cronache come un genio, sia pure del male, perché maxi feste, perché giovani donne, perché relazioni con Vip vari…E soprattutto perché uomo maschio con vittime donne femmine.

Chiara Ferragni ha intuito che qualcosa del genere c’é: sepolto ma non occultato nel comune pensare, più comune, molto più comune di quanto non si finge che sia. Chiara Ferragni ha intuito quel che spunta impavido e impudico dal discutere delle notti e feste alla Genovese: che ci facevano lì a 18 anni quelle ragazze? Perché restavano la notte fuori casa? Che ci andavano a fare? Insomma e più o meno: se la sono cercata. Il che equivale ad attenuante, eccome, per tutti i Genovese del mondo.

Ma non è per questo riflesso, depositato al fondo di tante culture, in particolare quelle figlie delle religioni monoteiste, riflesso che vuole le donne come portatrici di impurità congenita e quindi criminogene nella loro sessualità), non è per questo che nelle cronache Genovese viene trattato, anzi ricordato nelle mini biografie come un genio.

IL PERCHE’ SONO I 100 MILIONI
Il perché, il vero perché di questo trattamento delle cronache, il motivo di fondo della collocazione di Genovese tra i “brillanti” da parte sono i 100 milioni di euro. Genovese ha fatto 100 milioni. Il che lo rende geniale e brillante nella sceneggiatura standard dei mass media. Uno che ha fatto 100 milioni deve essere per forza in qualche modo e misura “fico”. Poi si possono raccontare tutte le eventuali malefatte e porcherie. Ma saranno pur sempre malefatte e porcherie di uno “fico”.

No, non è il poco rispetto per le donne il motivo per cui giornali e tv raccontano Genovese come un genio. E’ invece il molto rispetto per i 100 milioni il motivo. Molto rispetto per i 100 milioni e consolidata abitudine all’inconsapevolezza irresponsabile. Ci sarà mai una Chiara Ferragni che chieda a giornali, tv, mass media perché fanno pubblicità e promozione al negazionismo quanti più e tanto più questo si organizza e si manifesta come concreto attentato alla salute pubblica?-blitzquotidiano.it-

 

Licei chiusi, ristoranti aperti: erano le prime quattro parole della cronaca riassuntiva del Corriere della Sera sul Natale che viene.
Quattro parole che dicono tutta la verità, niente altro che la verità, solo la verità sulla più grave e profonda povertà dell’Italia contemporanea.

SCUOLA PER NOI NON VALE NULLA IN TASCA
Povero, poverissimo e senza quasi speranza di uscire dalla povertà, è il paese, la comunità per i quali la formazione scolastica di una generazione vale meno del fatturato delle pizzerie o dell’industria aperitivo e indotto. L’Italia è stata la prima a chiudere le scuole e l’unica sul pianeta a tenerle sempre chiuse. E ora a tenerle chiuse ancora mentre tutti gli altri paesi tentano ad ogni costo di tenerle aperte.

Ma non è questa la povertà che c’è, caso mai questa è quella che verrà. La povertà profonda che già c’è è quella per cui durante i mesi in cui tranquillamente e senza grandi scossoni e problemi l’Italia teneva chiuse le sue scuole, grande era il dibattito, lo scontro, la riflessione, l’angoscia, il cruccio per le sorti e bilanci di bar e ristoranti e centri commerciali e…qualunque cosa che non fosse la scuola.

LA SCUOLA? IN FONDO NON SI MANGIA
La scuola? In fondo non si mangia, un po’ come la cultura e i libri. Questa la cultura, per così dire subliminale, di una intera comunità. Di cui, nel caso in specie, partiti politici di maggioranza e di opposizione e governo più o meno tutto e sindacati e associazioni di categoria e l’intero corpus di “corpi intermedi” (comunicazione compresa) sono risultati in concordanza e connessione con pubblica opinione.

La scuola? Non si mangia. Non ha una lobby di pressione per restare aperta. Non ci sono per la scuola proteste di piazza se è chiusa. Scuola chiusa non alimenta negazionismi o riduzionismi di opportunità/necessità. Scuola chiusa stipendio corre per chi ci lavora e a fine anno arriverà pezzo di carta per gli alunni. Unico problema: i piccoli che se restano a casa tengono a casa almeno un genitore e complicano la vita delle famiglie. Scuola chiusa è il danno minore, siamo più o meno gli unici a pensarlo ed è questa la nostra profonda povertà, la nostra miseria.

QUANTO VALGONO DUE ANNI SCOLASTICI FINTI?
Quanto valgono in soldi, soldoni, due anni scolastici finti, simulati? La nostra profonda miseria sta nella risposta, anzi nel non porsi nemmeno la domanda. Siamo pieni di valutazioni angosciate di quanto fatturato sia stato perduto e sarà perduto da bar, ristoranti, hotel, palestre…E da tutte (anche se non proprio da tutte e non tutte nella stessa entità) le articolazioni del lavoro autonomo. Pieni, colmi di comprensibile ascolto per centinaia di migliaia di aziende dei servizi al pubblico e per milioni di gente che da lì trae il proprio reddito. E impegnati, giustamente, a pensare per loro “ristori” nei limiti del possibile, anche oltre il possibile ad essere sinceri. Tasse rinviate, alcune cancellate. Crediti di imposta. Ristori a fondo perduto. Garanzia pubblica sui debiti contratti. Forse male e tardi, non certo poco. E, soprattutto, sempre ampia e condivisa l’ansia di riaprire. Per bar e ristoranti e simili, non per la scuola.

E’ l’effetto visibile, la risultante logica di quanto la comunità valuti, per così dire prezzi due anni di formazione scolastica. Poco, pochissimo, tendente al nulla è la valutazione se si chiede alla nostra comunità di valutarla in termini economici, socio economici. Si arriva, si osserva il grottesco di una comunità che comincia, per via di mobilitazione categoria psicologi, a discutere un po’ sui danni psicologici delle non scuola. Quelli socio economici? La comunità non li vede, ed è questa la sua profonda povertà. D’altra parte è una povertà non di oggi, non da oggi la comunità tutta chiede alla scuola di pagare stipendi, mandare in cattedra, dare promozioni e diplomi di fatto garantiti e di non farla troppo difficile. Sono decenni che sguazziamo in questa povertà. Il ritenere senza danno reale due anni scolastici finti è figlio di questa miseria culturale.

INCRUDELIRE SU UNA GENERAZIONE
Incrudelire su una generazione, quella dei figli e nipoti. Con scioltezza si dispone di amputare la loro formazione scolastica di due anni. Nello stesso momento in cui si carica sulle loro spalle per i prossimi decenni il peso del debito che si sta contraendo. Quando si dice finanziato a debito cosa si pensa voglia dire? Che non si paga mai e poi mai? No, quello che oggi si spende a debito per ristoranti o Cassa Integrazione o ristori vari o tasse non riscosse dovrà essere pagato da uno sviluppo economico e da una produzione di ricchezza futura nei prossimi decenni. Per aiutare figli e nipoti in questo compito con scioltezza gli si amputano due anni di formazione scolastica. E’ l’errore più grande e più condiviso dell’Italia sotto Covid.

E CONTE E LO SCI
Di questa miseria profonda sono tutti partecipi. Fa pena, la pena che si prova di fronte ad una povertà miserabile, la visione della stampa che oggi annuncia, niente meno, che Conte chiude allo sci. Capito? Allo sci. Conte chiude allo sci, alla vacanza in montagna per Natale…A parte che bisognerebbe aggiungere un prudente: finora. Sorvolando sulla friabilità della notizia, è qui dove batte il cuore del paese e dell’informazione? Si potrà sciare? E’ qui, già in questa domanda, la miseria di una collettività.

SCUOLA? 11 GENNAIO, FORSE E CON COMODO. SE PRIMA RISTORANTI E SCIATE NON L’AVRANNO RISPRANGATA
Scuola, quando riapre? Dopo Natale, Capodanno e la Befana e guardando il calendario lunedì 11 gennaio. Con comodo, che fretta c’è? Prima i bar e i ristiranti e i fregali e magari i viaggi e magari le cene e magari la palestra e magari una sciata a numero fintamente contingentato. Poi, con comodo e forse, la scuola. Forse, solo forse. Perché prima il soddisfacimento di altri primari diritti e bisogni secondo collettività tutta potrebbe aver creato le condizioni pe risprangarla la scuola: terza ondata contagi proprio a gennaio, guarda caso.

E’ una scelta che abbiamo già fatto questa estate: posti di fronte all’alternativa tra aperitivo libero (e discoteca pure) e scuole aperte abbiamo d’istinti e cultura scelto aperitivo. La prima volta il tenuissimo alibi del non lo sapevamo, non credevamo…La seconda volta, cioè qui e oggi, sappiamo. E quindi sarà, già è, una scelta consapevole: Natale o scuola, quale dei due chiuso? Scuola è la scelta. E c’è coerenza nel preferire: questa estate abbiamo preferito quelli che dicevano Covid era malattia morta. Diecimila morti umani dopo diamo ancora loro rispettosamente parola. Non si suicidano così anche i popoli? -blitzquotidiano.it-

 

Nel Lazio ci sono dei positivi al Covid senza aver mai fatto il tampone. Questo perché la piattaforma della Regione è andata in tilt.
Positivi al Covid sulla piattaforma della Regione Lazio, senza avere mai fatto il tampone. Accade anche questo nel delirio della pandemia. Accade che tra tutti i dati che arrivano ogni giorno il server che dovrebbe aiutare le Asl di Roma e i medici di famiglia a gestire i positivi riporta dati sbagliati.Talmente sbagliati che alcuni pazienti ancora in attesa del test si sono ritrovati tra i contagiati e altri che si erano già sottoposti all’esame, risultando negativi, sono finiti tra i positivi…

Il sistema in tilt
Come scrive Lorenzo De Cicco per Il Messaggero, qualche bug nell’inserimento dei dati, ora che il Sistema sanitario regionale smista tra i 25mila e i 30mila tamponi al giorno, inizia ad affiorare.

“Quando ho visto sull’app che il semaforo accanto al nome della paziente era diventato rosso, segnale che indica la positività, ero stupita: sapevo che aveva avuto difficoltà a fare il test. Quindi l’ho chiamata e mi ha confermato: non l’ho mai fatto, sto ancora aspettando“, racconta al Messaggero un medico di famiglia. Eppure secondo i dati inseriti dagli esperti del Sistema sanitario era contagiata. E come lei tante altre persone…Il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, spiega di avere riscontrato “diverse anomalie di questo tipo, sempre segnalate alla Regione. Abbiamo anche avuto pazienti negativi che su Doctor Covid risultavano invece positivi. È l’errore umano di chi inserisce i dati. Sappiamo che i tamponi sono migliaia, ma sulla positività di un paziente non possono esserci sviste”. (Fonte Il Messaggero).

 

Parla Wenger “In questo calcio è facile sapere chi vince. L’Arsenal è la mia storia”.
Intervistato da La Repubblica, l’ex allenatore dell’Arsenal Arsene Wenger ha parlato un po’ di sé, del calcio e della sua carriera:

“Addio all’Arsenal? Allora non potevo sapere quanto mi avrebbe fatto male nei mesi successivi. Oggi sono sereno. Ho scoperto la famiglia, gli affetti, il tempo, le città. Tornerò allo stadio a vedere l’Arsenal, ma non sono pronto. È la mia squadra, la mia storia”.

La sfida con Alex Ferguson

“Quando si giocava contro lo United era anche una sfida tra me e lui. Dopo il ritiro lui è rimasto a Manchester, fuori dalle mie traiettorie. Lo stimo e lo rispetto, ma non siamo rimasti in contatto. Quello che dovevamo dirci ce lo siamo detti in campo”.

Nella lunga intervista Wenger ha anche trattato l’argomento Financial Fair Play:

“Va rivisto. I club che dominano in Europa lo fanno grazie a quello che hanno speso prima dei vincoli. Si sono congelate le posizioni acquisite, questo falsa la competizione.

Oggi è facile indovinare chi vincerà, mentre il bello del calcio dovrebbe essere l’imprevedibilità. E per i nuovi investitori è complicato fare profitti. Bisogna aprire le porte, pur con controlli stretti”. (Fonte: La Repubblica)

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.