Fra calcio e cronaca

“Su richiesta del commissario Domenico Arcuri abbiamo dovuto pianificare con urgenza la distribuzione del vaccino Pfizer (che in un primo momento avrebbe dovuto distribuirlo in proprio alle singole strutture – ndr) che giungerà in Italia il 24, sarà custodito in una prima fase nell’hub centrale dello Spallanzani e, a cura della Difesa, sarà distribuito e somministrato su 21 siti nazionali”. Lo ha detto il generale Luciano Portolano, rivolgendosi al Presidente della Repubblica durante l’incontro al Coi.
Sarà una donna la prima vaccinata Covid in Italia.
Secondo quanto si è appreso da fonti dello Spallanzani e della Regione, si tratta di un’infermiera. Tutto pronto all’istituto Spallanzani di Roma per l’avvio della vaccinazione in programma il 27 dicembre.

“La Direzione dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani comunica che nella giornata di domenica 27 dicembre, giornata del V-Day, saranno somministrati i primi cinque vaccini anti-COVID a altrettanti dipendenti dell’Istituto e precisamente: una infermiera, un operatore socio sanitario (OSS), una ricercatrice e due medici”. Lo precisa in una nota la Direzione dell’INMI Lazzaro Spallanzani.

Tra i primi 5 ad essere vaccinati il 27 dicembre allo Spallanzani, secondo quanto si apprende ci sono sanitari che verranno coinvolti in prima linea nella somministrazione del vaccino anti Covid. Dunque l’infermiera e i due medici che riceveranno il siero per primi in Italia successivamente faranno parte delle unità impegnate a somministrare i vaccini ai colleghi. Per quanto riguarda la ricercatrice si tratta di una studiosa impegnata nei laboratori di ricerca dell’Istituto. L’operatore sociosanitario lavora nei reparti Covid.

“Un ruolo prezioso e determinante sarà ricoperto dalle articolazioni della Difesa anche nelle attività fondamentali connesse alla gestione della campagna vaccinale, in concorso con il Servizio sanitario nazionale. Gli italiani, oltre ad essere orgogliosi delle forze armate, sono riconoscenti per quanto fanno per la difesa e la sicurezza del nostro Paese”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del videocollegamento dal Comando Operativo di Vertice Interforze, esprimendo “riconoscenza a nome della Repubblica a tutti gli appartenenti alle forze armate, ai corpi militari dello Stato e ai loro familiari”.

“Rivolgo a tutti gi appartenenti alle Forze Armate, ai Corpi militari dello Stato e ai loro familiari gli auguri più grandi per un Natale e un 2021 migliore, che restituisca serenità e assicuri ai nostri concittadini prospettive rassicuranti e positive”, ha aggiunto Mattarella.ANSA

 

Pfizer e Moderna stanno effettuando dei test per verificare se i propri candidati vaccini sono efficaci anche contro la ‘variante inglese’ del Sars-CoV-2. Lo affermano, riporta il sito della Cnn, le due aziende, che si dicono comunque ottimiste sull’esito. “In base ai dati che abbiamo ci aspettiamo che l’immunità dal vaccino sia protettiva contro la variante – afferma Moderna in un comunicato -. Faremo dei test aggiuntivi nelle prossime settimane per confermarlo”. Anche Pfizer, afferma il sito della tv Usa, “sta già generando dei dati su quanto il sangue di persone vaccinate sia capace di neutralizzate il nuovo ceppo”.
La mutazione del Covid comparsa in Gran Bretagna “è un po’ diversa” da quelle prese in considerazione finora, “e non sappiamo ancora precisamente se il nostro vaccino possa proteggere anche contro questa. Dal punto di vista scientifico, però, è altamente probabile”, ha detto il fondatore di Biontech, Ugur Sahin. Serviranno adesso due settimane per raccogliere i dati a riguardo. Il vaccino anti-covid Biontech-Pfizer sarà presente sul mercato col nome commerciale “Cominarty”.

Una riunione straordinaria con gli Stati membri è stata convocata dall’Oms Europa per valutare la strategia da intraprendere di fronte alla nuova variante di Covid esplosa in Gran Bretagna. Lo rende noto il direttore dell’Oms Europa.

Intanto si apprende che in Italia sarà una donna, un’infermiera, la prima vaccinata Covid. Tutto pronto all’istituto Spallanzani di Roma per l’avvio della vaccinazione in programma il 27 dicembre.

Ieri l’Agenza europea del farmaco (Ema) ha dato l’ok condizionale al vaccino anti-Covid Pfizer-BioNTech. “Al momento non ci sono indicazioni che il vaccino non funzionerà contro la variante del Covid”, ha detto Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Agenzia del farmaco (Ema). “La battaglia contro il virus è ancora molto complessa, come dimostrano anche le ultime notizie provenienti da Londra, ma avere a disposizione un vaccino efficace e sicuro apre una fase nuova e ci da più forza e fiducia”. Lo afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

A proposito della variante inglese e dei timori per i vaccini sviluppati, gli esperti concordano: “Ci sono già state delle varianti nel recente passato e ce ne potranno anche essere altre. Allo stato questo non vuol dire un aggravamento della malattia o della letalità e, soprattutto, il vaccino non e’ messo in discussione”. Così il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma Francesco Vaia intervistato dal Tg2.

Sulla resistenza al vaccino della variante Gb emersa nel Regno Unito “io lo ritengo altamente improbabile”. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli.”I vaccini – ha precisato – determinano la formazione di una risposta immunitaria contro diversi ‘pezzettini’, chiamiamoli così, della proteina spike. Se anche c’è una mutazione in uno, due o tre ‘pezzettini’ della proteina spike, è altamente improbabile che il vaccino possa risultare inefficace”.

La decisione di Ema, l’Authority europea in campo farmacologico, sull’ok al vaccino “dovrebbe arrivare addirittura nella giornata di oggi, perlomeno questa è la previsione, fatto salvo che l’Ema ha tutta la facoltà di valutare compiutamente, con il tempo che le serve, tutta la documentazione ricevuta”, ha aggiunto Locatelli. “Se come ci si aspetta ed è auspicabile – ha aggiunto Locatelli – si avrà l’approvazione da parte di Ema, il vaccino sarà spedito in tutti i Paesi e arriverà probabilmente in Italia nella giornata del 26 dicembre. Il 27 ci sarà questa grande giornata simbolica del vaccine day. Dopo la giornata del 27, intorno al 30 o al massimo ai primi giorni di gennaio partirà la vera e propria campagna vaccinale che interesserà operatori sanitari e lavoratori e ospiti delle Rsa, perché questi ultimi sono tra i più esposti a sviluppare complicanze fatali dell’infezione”.ANSA

 

Sono oltre 100.000 le denunce di contagio sul lavoro da Covid 19 dall’inizio della pandemia al 30 novembre . Lo rileva l’Inail sottolineando che le denunce di casi mortali totali sono state 366, 34 dei quali denunciati a novembre.
I casi di contagio in più rispetto al monitoraggio del mese precedente sono 37.547, di cui 27.788 riferiti a novembre e 9.399 a ottobre.

Nel complesso i contagi da Covid sono 104.328, pari al 20,9% del complesso delle denunce di infortunio sul lavoro pervenute dall’inizio dell’anno e al 13% dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data.

Le denunce di casi mortali di contagi da Covid sul lavoro – segnala l’Inail – sono 366, pari a circa un terzo del totale dei decessi denunciati all’Inail dall’inizio dell’anno, con un’incidenza dello 0,7% rispetto ai deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall’Iss alla stessa data.Rispetto ai 332 decessi rilevati dal monitoraggio al 31 ottobre, i casi mortali segnalati all’Istituto sono 34 in più, di cui 20 nel solo mese di novembre. L’analisi territoriale conferma che le denunce di contagio ricadono soprattutto nel Nord del Paese: il 50,3% nel Nord-Ovest (il 30,5% in Lombardia), il 21% nel Nord-Est, il 13,7% al Centro, l’11,1% al Sud e il 3,9% nelle Isole. Le province con il maggior numero di contagi sono Milano (11,9%), Torino (7,6%), Roma (4,2%), e Napoli (3,9%) mentre Bergamo ha il 2,6%. Concentrando l’analisi esclusivamente sui decessi, la percentuale del Nord-Ovest sale al 53,8% (il 39,3% in Lombardia), ma rispetto al totale delle denunce si osserva una quota più elevata al Sud, che con il 16,9% dei casi mortali precede il Centro (13,7%), il Nord-Est (12,8%) e le Isole (2,8%). Rispetto alle attività produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – con il 68,7% delle denunce e il 23,7% dei casi mortali codificati precede l’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), in cui ricadono il 9,2% delle infezioni denunciate e il 10,3% dei decessi. Ripartendo l’intero periodo di osservazione in tre intervalli – fase di “lockdown” (fino a maggio compreso), fase “post lockdown” (da giugno ad agosto) e fase di “seconda ondata” di contagi (settembre-novembre) – per l’insieme dei settori della sanità, assistenza sociale e amministrazione pubblica (Asl) si osserva una progressiva riduzione dell’incidenza delle denunce tra le prime due fasi e una risalita nella terza (si è passati dall’80,5% dei casi codificati nel primo periodo al 49,2% del trimestre giugno-agosto, per poi risalire al 76,3% nel trimestre settembre-novembre). Altri settori, con la graduale ripresa delle attività, in particolare nel periodo estivo, hanno visto aumentare l’incidenza dei casi di contagio tra le prime due fasi e una riduzione nella terza. Questo è accaduto nella ristorazione e nei trasporti. La categoria professionale più colpita continua a essere quella dei tecnici della salute, con il 38,6% delle infezioni denunciate, circa l’82% delle quali relative a infermieri, e il 9,3% dei casi mortali, seguita dagli operatori socio-sanitari (18,6%), dai medici (9,5%), dagli operatori socio-assistenziali (7,6%) e dal personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (4,7%). Le altre categorie più coinvolte sono quelle degli impiegati amministrativi (4,3%), degli addetti ai servizi di pulizia (2,2%), dei conduttori di veicoli (1,2%) e dei dirigenti amministrativi e sanitari (1,0%). La maggioranza dei lavoratori contagiati sono donne (69,4%), con un’età media dall’inizio dell’epidemia di 46 anni per entrambi i sessi. Il 42,5% delle denunce riguarda la classe 50-64 anni, seguita dalle fasce 35-49 anni (36,8%), 18-34 anni (18,8%) e over 64 anni (1,9%). I decessi, invece, sono concentrati soprattutto tra gli uomini (84,2%) e nella fascia 50-64 anni, con il 71,6% del totale dei casi. Seguono le fasce over 64 anni (18,6%) e 35-49 anni (8,7%), con un’età media dei deceduti di 59 anni. L’85,6% dei contagi denunciati riguarda lavoratori italiani. Il restante 14,4% sono stranieri (otto su 10 donne).
La “seconda ondata” dei contagi da Covid 19 ha avuto un impatto più significativo della prima anche in ambito lavorativo. Lo scrive l’Inail nel suo Bollettino sui contagi sul lavoro spiegando che nel bimestre ottobre-novembre si è rilevato il picco dei contagi con quasi 49mila denunce di infortunio (pari al 47% del totale) rispetto alle circa 46.500 registrate nel bimestre marzo-aprile. Il divario, peraltro, si legge, “è destinato ad aumentare nella prossima rilevazione per effetto del consolidamento particolarmente influente sull’ultimo mese della serie”.ANSA

 

Sono 10.872 i nuovi casi di coronavirus individuati in Italia nelle ultime 24 ore, per un totale dall’inizio dell’emergenza di 1.964.054. E’ invece di 415 l’incremento delle vittime in un giorno, che porta il totale a 69.214. Ad oggi in Italia ci sono 613.582 attualmente positivi, con un calo nelle ultime 24 ore di 9.178. L’incremento dei guariti e dei dimessi in un giorno è di 19.632 che porta il totale dall’inizio dell’emergenza a 1.281.258.
Sono 87.889 i tamponi per il Covid effettuati nelle ultime 24 ore, in calo di quasi 50mila rispetto ai 137.420 di sabato. Il rapporto tra tamponi effettuati e positivi individuati è al 12,3%, ancora in aumento, di oltre un punto, rispetto all’11% di domenica. Sono 2.731 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 12 meno di ieri nel saldo tra ingressi e uscite. Secondo il ministero della salute gli ingressi giornalieri in rianimazione sono invece 161. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 25.145 persone, con un calo rispetto a ieri di 13 pazienti. ANSA

 

Sarà beato il giudice Rosario Livatino, assassinato ad Agrigento il 21 settembre 1990, all’età di 37 anni, dai mafiosi della ‘Stidda’. Di Livatino, nato a Canicattì il 3 ottobre 1952, la Santa Sede ha infatti riconosciuto il martirio “in odium fidei” (in odio alla fede).
E’ questo il contenuto di un decreto di cui papa Francesco ha autorizzato la promulgazione, nel corso di un’udienza col cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi.
L”intestazione del decreto recita esattamente che viene riconosciuto “il martirio del Servo di Dio Rosario Angelo Livatino, Fedele laico; nato il 3 ottobre 1952 a Canicattì (Italia) e ucciso, in odio alla Fede, sulla strada che conduce da Canicattì ad Agrigento (Italia), il 21 settembre 1990”.
La prova del martirio “in odium fidei” del giovane giudice siciliano, secondo fonti vicine alla causa, è arrivata anche grazie alle dichiarazioni rese da uno dei quattro mandanti dell’omicidio, che ha testimoniato durante la seconda fase del processo di beatificazione (portata avanti dall’arcivescovo di Catanzaro, monsignor Vincenzo Bertolone, agrigentino e Postulatore della causa) e grazie alle quali è emerso che chi ordinò quel delitto conosceva quanto Livatino fosse retto, giusto e attaccato alla fede e che per questo motivo, non poteva essere un interlocutore della criminalità.
Andava quindi ucciso.
Non è un caso che, come emerge dalle sentenze dei processi sulla morte del giudice, importanti esponenti locali di Cosa Nostra, quando Livatino era ancora in vita, lo etichettassero come “uno scimunito”, un “santocchio” (un bigotto) perché frequentava assiduamente la parrocchia di San Domenico, a pochi passi dalla casa in cui viveva con i genitori.
Una testimonianza quella del mandante, resa a News Mediaset, che è risultata decisiva così come quella di uno dei quattro esecutori materiali del delitto, Gaetano Puzzangaro, che quel 21 settembre era alla guida dell’auto che speronò la vettura del “giudice ragazzino” e che già in passato aveva deciso di rilasciare alcune dichiarazioni per la fase diocesana del processo. Puzzangaro ha trovato anche il coraggio di esporsi pubblicamente e intervistato da Tgcom24 si è detto “assolutamente pentito interiormente per quel gesto compiuto in gioventù; quella mattina speravo con tutto il mio cuore che il dottore Livatino facesse un’altra strada”.
Dopo la sua morte, nel 1993, Giovanni Paolo II, incontrando ad Agrigento i suoi genitori, aveva definito Livatino “un martire della giustizia e indirettamente della fede”. Anche Papa Francesco, che ha molto sostenuto la causa di beatificazione aperta nel 2011, ha lodato la figura del magistrato: incontrando nel novembre del 2019 i membri del “Centro Studi Rosario Livatino”, lo ha definito “un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra sua fede e il suo impegno di lavoro, e per l’attualità delle sue riflessioni”.
La cerimonia di beatificazione di Rosario Livatino potrebbe svolgersi nella primavera del 2021 proprio ad Agrigento. ANSA

 

“Ogni Natale è diverso dagli altri e questo, in particolare, sarà probabilmente il più difficile per molti, se non per tutti. Ma un Natale meno scintillante non è un Natale meno autentico: ricerchiamo nel nostro cuore quello che conta realmente, ciò che ci rende uniti a chi amiamo, ciò che è davvero indispensabile”. Così il Consiglio Cei in un Messaggio per il Natale.
“Guardiamo con preoccupazione alla situazione del nostro Paese, dove le immagini dello shopping natalizio si sovrappongono ai volti delle persone che ingrossano le file davanti alle Caritas diocesane e all’elenco sempre più lungo delle vittime del Covid-19”.

“Proprio l’attesa di una novità radicale e definitiva in una situazione di oppressione e di affanno era la condizione del popolo d’Israele, descritta dal profeta Isaia tanti secoli fa – affermano i vescovi del Consiglio episcopale permanente -. Ma è anche la condizione di ciascuno di noi, delle nostre comunità, delle nostre famiglie, della nostra società. Una condizione resa ancora più precaria dalla crisi sanitaria e sociale che stiamo attraversando e che ci ha messo di fronte, una volta ancora, alla nostra vulnerabilità di fronte agli eventi”. “Tutti insieme siamo in ascolto delle fatiche, delle speranze, dei bisogni materiali – ma anche spirituali – di un popolo che non smette di guardare alla speranza, alla Stella. L’ascolto si fa preghiera e questa spinge all’impegno concreto”, proseguono, ricordando quanto sottolineato nel recente “Messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia”: “Ci sembra di intravedere, nonostante le immani difficoltà che ci troviamo ad affrontare, la dimostrazione che stiamo vivendo un tempo di possibile rinascita sociale”. “Come Pastori, come sacerdoti, ma prima ancora come membra di uno stesso corpo – aggiungono -, siamo accanto alla sofferenza e alla solitudine di ciascuno per prenderne una parte, per sollevare insieme un pezzo di croce e renderla meno pesante”.ANSA

 

Arrestata una donna nell’indagine sul duplice omicidio della coppia di albanesi scomparsi nel 2015, Sheptim e Teuta Pasho i cui resti sono stati trovati in valigie a Firenze. I carabinieri hanno eseguito un decreto di fermo del pm Ornella Galeotti a carico della fidanzata del figlio, 36 anni, albanese anche lei, la quale all’epoca della sparizione dei due, era la sua convivente.
Secondo il decreto la 36enne è accusata di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri dei due coniugi. La donna è stata arrestata a Firenze. Quando nel novembre 2015 scomparvero Shpetim e Tauta Pasho, 54 e 52 anni, la 36enne era la compagna di Taulant Pasho, il figlio della coppia. ANSA

 

La causa scatenante del crollo del ponte Morandi “è il fenomeno di corrosione a cui è stata soggetta la parte superiore del tirante Sud- lato Genova della pila 9”. Lo scrivono i periti del gip Angela Nutini nella relazione sulle cause del disastro avvenuto il 14 agosto 2013 causando la morte di 43 persone.
Il documento, di circa 500 pagine, è stato redatto nell’ambito del secondo incidente probatorio, quello che dove stabilire le cause del crollo. La procura aveva formulato 40 quesiti a cui i super esperti hanno risposto. “Tale processo di corrosione – proseguono i periti – è cominciato sin dai primi anni di vita del ponte ed è progredito senza arrestarsi fino al momento del crollo determinando una inaccettabile riduzione dell’area della sezione resistente dei trefoli che costituivano l’anima dei tiranti, elementi essenziali per la stabilità dell’opera”.
Oltre alla corrosione, a determinare il crollo sono stati anche “i controlli e le manutenzioni che se fossero stati eseguiti correttamente, con elevata probabilità avrebbero impedito il verificarsi dell’evento”, scrivono i periti. “La mancanza – proseguono – e/o l’inadeguatezza dei controlli e delle conseguenti azioni correttive costituiscono gli anelli deboli del sistema; se essi, laddove mancanti, fossero stati eseguiti e, laddove eseguiti, lo fossero stati correttamente, avrebbero interrotto la catena causale e l’evento non si sarebbe verificato”. Altre cause, secondo i periti del gip sono le “carenze progettuali”, le “mancanze di specifiche tecniche adeguate sulle guaine dei cavi e sulle modalità di iniezione”, “difetti costruttivi in fase di realizzazione”, “carenze di controlli in fase di costruzione da parte della direzione dei lavori e della commissione di collaudo” scrivono i periti. E, ancora, gli esperti hanno riscontrato una “mancata esecuzione di indagini specifiche necessarie per verificare lo stato dei trefoli dei gruppi primari così come raccomandato dal 1985” e “assenza di interventi di restauro e riparazione che avrebbero dovuto essere eseguiti nel tempo per riparare il tirante difettoso”. ANSA

 

Andrea Pirlo sa benissimo quale Juventus si aspetta di vedere contro la Fiorentina nell’ultima gara dell’anno. “Voglio lo stesso spirito di Parma, di Barcellona e del secondo tempo del derby contro il Torino – la richiesta del tecnico ai suoi ragazzi – Lavoriamo su questa strada: serve sempre quella ferocia, non deve mancare mai il desiderio di imporre il nostro gioco dal primo all’ultimo minuto perché rappresenta la nostra forza”.
Al Tardini si è vista la Juve più bella della stagione, almeno per quanto riguarda il campionato. “Eravamo arrabbiati per la mancata vittoria contro l’Atalanta, eravamo obbligati a portare a casa i tre punti – l’analisi di Pirlo sull’ultima uscita della sua squadra, con il rotondo 0-4 rifilato al Parma che ha rappresentato il successo più largo della sua gestione – e siamo in costante crescita: ora è importante dare continuità per andare avanti, abbiamo ancora ampi margini di miglioramento”. Quella di domani è l’ultima partita del 2020. “Vogliamo concludere l’anno nel migliore dei modi, ma dovremo stare molto attenti alla Fiorentina – la presentazione della sfida riservata ai microfoni di Juventus Tv – perché sono una buona squadra con ottime individualità: penso alla fisicità di Vlahovic e alla grande classe di Ribery, sono reduci da un momento difficile con tanto di cambio allenatore e verranno qui per fare una partita difensiva basata sulle ripartenze”. Pirlo conosce benissimo il nuovo tecnico viola. “Mi fa grande piacere il fatto che sia tornato in serie A e che lo possa incontrare nuovamente sul campo – il commento su Cesare Prandelli, il quale dopo sei gare di campionato sulla panchina dei toscani non ha ancora trovato la vittoria – perché è una persona di cuore: abbiamo vissuto parecchi anni insieme in Nazionale, abbiamo disputato un grande Europeo perdendo in finale contro la Spagna e abbiamo condiviso tanti bei momenti, è molto bravo e si merita qualcosa di più sul campo”. L’infermeria è praticamente svuotata, anche Paulo Dybala è a disposizione: “Ha fatto un po’ di lavoro con il gruppo e un po’ in forma individuale ma credo che possa venire con noi. Anche Demiral sta meglio” aggiunge Pirlo a proposito degli acciaccati. Il 2020, invece, è già finito per Arthur: “Ha ancora male dopo la botta subita contro l’Atalanta” svela il tecnico, che per la mediana ha in mente di riproporre la coppia McKennie-Bentancur che tanto bene ha fatto contro il Parma.
Probabili formazioni Juventus-Fiorentina.
Juventus (4-4-2): 1 Szczesny; 16 Cuadrado, 19 Bonucci, 4 De Ligt, 13 Danilo; 44 Kulusevski, 14 McKennie, 30 Bentancur, 22 Chiesa; 7 C.Ronaldo, 9 Morata (77 Buffon, 31 Pinsoglio, 37 Dragusin, 12 Alex Sandro, 39 Portanova, 8 Ramsey, 25 Rabiot, 28 Demiral, 38 Frabotta, 33 Bernardeschi, 34 Da Graca, 10 Dybala) All.: Pirlo. Squalificati: nessuno. Diffidato: Rabiot. Indisponibili: Arthur, Chiellini. Fiorentina (3-5-2): 69 Dragowski; 4 Milenkovic, 2 Pezzella, 98 Igor; 23 Venuti, 34 Amrabat, 78 Pulgar, 10 Castrovilli, 3 Biraghi; 7 Ribéry; 9 Vlahovic. (1 Terracciano, 2 Martinez Quarta, 22 Caceres, 27 Barreca, 8 Duncan, 5 Bonaventura, 6 Borja Valero, 92 Eysseric, 21 Lirola, 77 Callejon, 28 Montiel, 11 Kouamé). All.: Prandelli. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno. Indisponibile: Cutrone. Arbitro: La Penna di Roma 1. Quote Snai: 1,33; 5,25; 9,00.ANSA

 

Nella sfida contro la Lazio, Hirving Lozano ha accusato – secondo quanto rende noto la società – un problema alla caviglia: gli esami strumentali ai quali è stato sottoposto ieri sera nella clinica romana Villa Stuart e questa mattina a Castel Volturno, hanno evidenziato un forte trauma contusivo alla gamba sinistra, con interessamento dei peronieri. Lozano ha già avviato il protocollo riabilitativo e le sue condizioni saranno valutate quotidianamente, sperando in un difficile recupero per il match con il Torino.
Brutte notizie anche per Kalidou Koulibaly, che si è infortunato sempre ieri. Il difensore è uscito dal campo per un risentimento al quadricipite e questa attina è stato sottoposto a esami strumentali che hanno evidenziato una distrazione di I Grado del retto femorale sinistro. Il giocatore ha già avviato il protocollo riabilitativo e verrà rivalutato tra 10 giorni. Lo annuncia il Napoli. ANSA

 

Il Wolfsburg batte 1-0 lo Stoccarda e sale al quarto posto. Goleada del Friburgo all’Hertha Berlino.
Vittoria in rimonta sabato per il Bayern Monaco che vince 2-1 in casa del Bayer Leverkusen e torna in testa alla classifica. Padroni di casa in vantaggio dopo 14 minuti grazie ad un gol di Schick. Il Bayern pareggia nel finale di tempo grazie ad una rete di Robert Lewandowski. Il polacco è l’uomo partita: suo il gol della vittoria arrivato nei minuti di recupero. Grazie ai tre punti conquistati questa sers il Bayern sale a 30 punti mentre il Leverkusen resta a quota 28. Un gol del giovane prodigio Youssoufa Moukoko, che a 16 anni e 28 giorni è diventato il più giovane marcatore nella storia della Bundesliga non salva il Borussia Dortmund da una nuova sconfitta in campionato. I gialloneri, condotti per la seconda volta da Edin Terzic dopo l’esonero di Lucien Favre, hanno perso 2-1 a Berlino in casa dell’Union nell’anticipo della 13/a giornata. Il Borussia resta provvisoriamente in quarta posizione, ma a sei punti dal leader Bayer Leverkusen e cinque dal Bayern Monaco, che si affrontano domani. L’Union sale al quinto posto grazie alle reti di Awoniyi e Friedrich.

 

Il quadro della 13/ma giornata

Union Berlin-Borussia Dortmund 2-1
Schalke-Arminia 0-1
Mönchengladbach-Hoffenheim 1-2
Magonza-Werder Brema 0-1
Augusta-Eintracht Francoforte 0-2
Lipsia-Colonia 0-0
Bayer Leverkusen-Bayern Monaco 1-2
Friburgo-Hertha 4-1
Wolfsburg-Stoccarda 1-0 ANSA

 

Vittoria in trasferta, 1-3 in casa dell’Eibar, per il Real Madrid di Zinedine Zidane, che grazie a questo sucesso raggiunge i ‘cugini’ dell’Atletico in vetta alla classifica della Liga, con 29 punti (ma l’Atletico ha giocato due partite in meno rispetto ai rivali). Le reti delle ‘merengues’ sono state segnate da Benzema, Modric e, nei minuti di recupero, da Lucas Vazquez.
Da parte dell’Eibar tante polemiche per la mancata concessione di un rigore per un mani di Sergio Ramos. Se concesso e realizzato, sostengono in casa basca, ciò avrebbe potuto indirizzare diversamente il match.
L’Atletico Madrid ha vinto in casa sull’Elche per 3-1. Sul terreno del Wanda Metropolitano apre le marcature Suarez dopo 41′; lo stesso centravanti uruguagio raddoppia al 13′ del secondo, prima che Boye al 23′ accorci le distanze. Nel finale, al 35′, arriva il 3-1 finale di Diego Costa su rigore. I ‘Colchoneros’ si portano a quota 29, a+3 dalla Real Sociedad, caduta a sorpresa in casa del Levante, e sul Real Madrid atteso dall’Eibar. Corre il Villarreal che vince in casa dell’Osasuna e sale al quarto posto a quota 25 punti, a+4 dal Barcellona e a+5 dal Siviglia, fermato in casa sull’1-1 dal Real Valladolid.
Frena il Barcellona che, in casa, non riesce ad andare oltre il 2-2 con il Valencia: gli ospiti erano passati in vantaggio dopo 29′ con Diakhaby, ma sono stati raggiunti al 4′ di recupero del primo tempo da Leo Messi che eguaglia il primato di Pelè. L’argentino, dopo essersi fatto respingere un rigore da Domenech, sugli sviluppi della stessa azione, ha firmato l’1-1 di testa. Nella ripresa blaugrana avanti con un gran gol in acrobazione e in semirovesciata di Araujo dopo 7′, ma raggiunti da Maxi Gomez al 24′. Il Barcellona è quinto con 21 punti, il Valencia 12/o con 15 lunghezze
Il quadro della 14/ma giornata

Athletic-Huesca 2-0
Atlético Madrid-Elche 3-1
Barcellona-València 2-2
Osasuna-Villarreal 1-3
Levante-Real Sociedad 2-1
Siviglia-Real Valladolid 1-1
Celta Vigo-Alaves 2-0
Granada-Real Betis 2-0
Cádice-Getafe 0-2
Eibar-Real Madrid 1-3 ANSA

 

“Juve, assalto finale per Milik a gennaio: con 10 milioni può chiudere”. Titola così l’homepage di Sportmediaset, che annuncia dunque una possibile svolta sul futuro dell’attaccante polacco, ormai fuori rosa al Napoli e pronto a dire addio al club.

“A Napoli è un separato in casa, a giugno si libera a parametro zero e la Juventus lo vuole già da gennaio. De Laurentiis avrebbe tutti i vantaggi a venderlo subito ma non vuole abbassare la valutazione di 18 milioni. Molto probabile che, alla fine, si possa arrivare a un accordo per una cifra vicina ai 10. Un accordo che potrebbe accontentare tutte le parti, Milik compreso, che potrebbe chiudere con i bianconeri per un contratto da 4 milioni l’anno più bonus”.

Bocciata investe la posta Llorente – “Nelle trattative con il Napoli, la Juve si è sentita offrire gratis un altro separato in casa azzurra, Fernando Llorente. Un ritorno che però non interessa ai bianconeri che vorrebbero svecchiare la rosa”.-tuttonapoli.net-

 

Oggi alle 14 il Collegio di Garanzia del Coni avrà il potere di confermare o ribaltare la sentenza di Piero Sandulli, presidente della Corte d’Appello Federale della Figc. Ne parla l’edizione odierna di Tuttosport, che apre ad un clamoroso ribaltamento della questione: “Sembra un reality, non lo è: perché il Napoli gioca serissimo la sua partita presso la “Cassazione dello Sport” dove ha presentato il ricorso contro il 3-0 a tavolino e il punto di penalizzazione inflitto dalla giustizia della Federcalcio. Come può andare a finire? In teoria il Collegio non può entrare nel merito della vicenda e si presenta difficile trovare un difetto formale nella sentenza di Sandulli, molto severa nei toni, ma certamente non poco argomentata.
Tuttavia, da giorni si respira un’aria da tripla rispetto all’udienza di oggi, che vedrà il Collegio a sezioni unite e presieduto da Franco Frattini. Il Napoli, infatti, ha concrete speranze di ottenere qualcosa: almeno il punto di penalità, ma non è da escludere la disputa della partita”.-tuttonapoli.net-

 

“Per il “V-day” arriveranno domenica in Campania 720 vaccini anti-Covid contenuti in 114 fiale”. Si parla del Vaccino Covid sull’edizione odierna di Repubblica, che scrive come il programma vaccinale prenderà il via il 27 dicembre: “Saranno consegnati già scongelati all’Asl Napoli 1 Centro che poi li distribuirà (100 dosi per ognuna) ad altre 6 aziende sanitarie della Regione. I rimanenti 20 verranno somministrati lunedì ad operatori ed ospiti delle Rsa di Napoli.
Le borse, contenenti le cryo-box saranno prelevate dall’esercito all’ospedale Spallanzani di Roma e trasportate nei 20 punti di somministrazione individuati in Italia entro le 7 del mattino del 27 dicembre”.-tuttonapoli.net-

 

Nel corso di A Tutto Napoli su Tele A, il giornalista Paolo Del Genio ha parlato dell’incidenza di Gattuso sulla stagione del Napoli: “L’Inter ci ha aspettato, per questo il Napoli s’è espresso in un certo modo. Gattuso inciderà molto quest’anno, lo dico dall’inizio, perché è uno che lavora sulle strategie delle singole partite che possono venire bene o male. Quando non hai una filosofia di gioco ben definita, e quindi nelle difficoltà ti rifugi nelle tue certezze, rischi di avere degli alti e bassi. Ad esempio sul centrocampo c’è una soluzione per le partite con le big, ovvero Bakayoko e Demme, un’altra per le altre dove anche Fabian può giocare lì perché l’avversario non ti pressa ma ti aspetta nella propria metà campo”. -tuttonapoli.net-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.