Fra calcio e cronaca

In attesa di risolvere le questioni legate a Milik e Mertens, il Napoli incrementa i casting e prova a coprirsi le spalle. Secondo il Corriere dello Sport, infatti, nell’ambito delle discussioni con Ancelotti per Allan e Lozano, è affiorato il nome di Moise Kean, attaccante ex Juve che potrebbe essere una parziale contropartita tecnica. Oltre all’attaccante dell’Everton, il Napoli ha come primo obiettivo Luka Jovic e col Real si continua a parlare molto seriamente. Entrambi sono a caccia di riscatto. Da non trascurare la pista Azmoun, 25enne iraniano dello Zenit che Giuntoli segue molto attentamente.-tuttonapoli.net-

 

 

La rivoluzione in casa Napoli riguarda soprattutto l’attacco: solo Insigne e Politano rappresentano oggi dei punti fermi e poi arriverà Petagna dalla Spal. Secondo quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno, sei attaccanti su otto sono in bilico. A partire da Lozano: per lui potrebbe prendere corpo una trattativa con l’Everton di Ancelotti, in uscita anche Younes, fuori dalla lista Champions e che già a gennaio ha rifiutato tante opportunità. Llorente andrà via, potrebbe chiudere la carriera alla Real Sociedad – si legge – mentre per Callejon non c’è l’accordo sul rinnovo e ci sono le proposte di Valencia e Siviglia. Sul prolungamento del contratto di Milik, in scadenza nel 2021 le parti sono ancora distanti. Il Nizza, infine, non dovrebbe esercitare il diritto di riscatto fissato a 25 milioni per Ounas.-tuttonapoli.net-

 

Il Barcellona sta attraversando una profondissima crisi economica ed è costretto a strategie di mercato impensabili fino a qualche tempo fa, scrive la Gazzetta dello Sport raccontando della necessità di alleggerire la rosa ed il pesante monte stipendi. In uscita c’è Samuel Umtiti, due anni fa campione del mondo con la Francia e titolare indiscutibile, ma negli ultimi mesi sballottato tra infortuni, cali di forma e voci di mercato. L’ultima pretendente – si legge – è il Napoli: il problema è che solo pochi giorni fa il centrale, di fronte all’ennesima sollecitazione da parte della dirigenza, si è messo di traverso dichiarandosi incedibile. Il club spagnolo contava di ricavare una cinquantina di milioni prima del coronavirus, ma ora costa molto meno, considerando anche i problemi alle ginocchia che lo condizionano fortemente. -tuttonapoli.net-

 

L’Italia si appresta ad entrare nella tanto chiacchierata ‘Fase 2’: tra i punti di domanda sul tavolo c’è sicuramente anche quello relativo alla prossima estate, sulle misure precauzionali per andare al mare. Secondo quanto si legge su il ‘Corriere della Sera’, diversi comuni stanno pensando oltre alla prenotazione obbligatoria anche ad avere un numero chiuso sulle spiagge. Non ci saranno campi sportivi e aree gioco per bambini. Molte regioni ipotizzano uno spazio di 10 metri quadrati intorno all’ombrellone, al massimo due lettini e una sdraio.

SANIFICAZIONE – Tre persone dunque, a meno di deroghe per gruppi familiari. I lettini sdraio andranno sanificati ad ogni cambio di persona. Al vaglio ci sono tunnel igienizzanti ed erogatori lungo le padane, per spruzzare disinfettanti a base di ozono-tuttonapoli.net-

 

 

Mentre in Italia c’è ancora la massima incertezza sulla possibile ripresa dei campionati, in Spagna – tra le Nazioni più contagiate dal COVID-19 – hanno le idee più chiare: il presidente della Liga Javier Tebas è intervenuto in un forum organizzato dagli imprenditori di Saragozza in merito al possibile ritorno in campo: “Sono sicuro che torneremo in campo e termineremo la stagione. Chi non gioca verrà penalizzato, non si può congelare così la stagione, la UEFA è stata chiara. Non riusciremo a tornare ad allenarci settimana prossima perchè c’è un piccolo ritardo sull’autorizzazione del protocollo che abbiamo inviato”-tuttonapoli.net-

 

Il giocatore più chiacchierato continua ad essere Dries Mertens. Il sì del belga alla proposta di De Laurentiis di due mesi fa ancora non arriva ed il Chelsea è la sirena che lo incanta di più, scrive quest’oggi il Corriere del Mezzogiorno facendo il punto della situazione. Ci sono anche l’Inter e il Monaco ma i blues sono più avanti con contatti diretti con Lampard. Già a gennaio – si legge – il club del presidente Abramovich offrì 10 milioni al Napoli che rifiutò la proposta per continuare a contare sul belga e strappare il rinnovo.-tuttonapoli.net-

 

ROMA – Dal 4 maggio si potrà andare a trovare amici e parenti, anche se abitano in un altro comune (ancora no se abitano in un’altra regione).

Riapriranno diverse aziende, anche private e si potrà gradualmente tornare ad uscire di casa. In città però in auto non bisognerà andare oltre i 30 chilometri orari.

Resta ovviamente l’obbligo di indossare le mascherine, quello ce lo porteremo per un bel po’.

Ma sarà un quasi obbligo, visto che mascherine giornaliere per tutti non ce ne sono e quindi il Governo è più orientato a una “raccomandazione” piuttosto che a un obbligo generale.

E le vacanze? Mentre per le spiagge ancora si sta studiando una soluzione, in montagna c’è l’ipotesi delle notti in tenda come in campeggio: in effetti così non si contagia di sicuro.

Musei e biblioteche riapriranno invece il 18 maggio, così come ristoranti e negozi.

4 maggio, lo spettro del lockdown di ritorno.
Insomma, il 4 maggio qualcosa riaprirà, perlopiù aziende, e ci si potrà spostare dal proprio Comune di residenza.

Ma già si pensa ad un eventuale lockdown di ritorno: quale meccanismo d’emergenza introdurre se, dopo il primo allentamento del lockdown, in alcune zone d’Italia tornassero a salire i contagi da coronavirus?

Sulle attività produttive l’orientamento sarebbe quello di aprire tutto il 4 maggio e non fare eccezioni per le aziende private, nonostante il pressing delle imprese e delle Regioni, ma riavviare l’edilizia pubblica il 27 aprile, come sollecitato dai Comuni.

Quanto più in generale al piano della fase 2, Conte si prende ancora del tempo per definire i diversi aspetti, che dovrebbe illustrare al Paese domenica 26 o lunedì 27. blitzquotidiano.it

 

 

GENOVA – Giulia Stanganini, la donna di 37 anni accusata di aver fatto a pezzi il cadavere della madre Loredana Stupazzoni, è stata arrestata per distruzione di cadavere.

Gli investigatori hanno chiesto la misura al gip che l’ha firmata nella serata di venerdì 24 aprile.

La donna è indagata anche per omicidio volontario: un atto dovuto per consentire alla donna di nominare un avvocato e un consulente per l’autopsia e gli altri rilievi tecnici.

Stanganini ha raccontato alla polizia di aver fatto a pezzi il cadavere della madre, che avrebbe trovato impiccata in casa.

“Puzzava per questo ho tagliato il corpo e l’ho messo nei sacchi e nei secchi”, avrebbe detto.

Per cinque giorni avrebbe dormito nella casa con il corpo della madre morta nascosto sotto il letto, prima di prendere quella decisione.

Una vita andata in frantumi lo scorso novembre, quella di Giulia, dopo la morte del figlio di tre anni e mezzo.

Il piccolo era morto per un arresto cardiocircolatorio in casa e la procura aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo, affidando le indagini ai carabinieri che ancora indagano.

Quella morte ha scosso Giulia che non è più stata la stessa.

La donna si è presentata in questura in piena notte.

Agli agenti delle volanti ha detto di avere trovato la mamma morta e poi di averla fatta a pezzi.

Per sezionare il corpo avrebbe usato un coltello che poi avrebbe buttato.

(Fonte: Ansa)

ROMA – Per il quinto giorno consecutivo continua il calo dei malati di coronavirus in Italia: sono 106.527 gli attualmente positivi, 321 in meno di ieri. Lo ha reso noto la Protezione civile nel bollettino quotidiano.

Le persone guarite dal Covid-19 sono oltre 60mila, 60.498 per l’esattezza, con un incremento rispetto a ieri di 2.992. L’aumento ieri era stato di 3.033.

Le vittime sono salite a 25.969, con un incremento di 420 in un giorno. Ieri l’aumento era stato di 464.

Prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva: ad oggi sono 2.173, 94 in meno rispetto a ieri. Di questi, 756 sono in Lombardia, 34 in meno rispetto a ieri.

Dei 106.527 malati complessivi, 22.068 sono ricoverati con sintomi, 803 in meno rispetto a ieri e 82.286 sono quelli in isolamento domiciliare.

Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia (compresi morti e guariti) è di 192.994, con un incremento rispetto a ieri di 3.021. L’aumento ieri era stato di 2.646.

Coronavirus, i contagi regione per regione
Dai dati della Protezione civile emerge che sono 34.368 i malati in Lombardia (495 in più rispetto a ieri), 12.509 in Emilia-Romagna (-336), 15.391 in Piemonte (+239), 9.679 in Veneto (-246), 6.133 in Toscana (-38), 3.437 in Liguria (-29), 3.273 nelle Marche (+43), 4.492 nel Lazio (+6), 2.943 in Campania (-35), 1.827 nella Provincia di Trento (-44), 2.933 in Puglia (-3), 1.320 in Friuli Venezia Giulia (+185), 2.320 in Sicilia (+19), 2.079 in Abruzzo (-21), 1.093 nella provincia di Bolzano (-401), 322 in Umbria (-33), 804 in Sardegna (-13), 821 in Calabria (-2), 354 in Valle d’Aosta (-109), 229 in Basilicata (+0), 200 in Molise (+2).

Quanto alle vittime, se ne registrano 13.106 in Lombardia (+166), 3.303 in Emilia-Romagna (+34), 2.699 in Piemonte (+69), 1.244 in Veneto (+38), 742 in Toscana (+19), 1.076 in Liguria (+29), 865 nelle Marche (+8), 384 nel Lazio (+9), 336 in Campania (+4), 389 nella provincia di Trento (+7), 383 in Puglia (+9), 258 in Friuli Venezia Giulia (+2), 218 in Sicilia (+5), 286 in Abruzzo (+6), 263 nella provincia di Bolzano (+2), 62 in Umbria (+1), 102 in Sardegna (+4), 80 in Calabria (+4), 129 in Valle d’Aosta (+2), 24 in Basilicata (+0), 20 in Molise (+0).

Ad oggi sono stati effettuati 1.642.356 tamponi che hanno riguardato complessivamente 1.147.850 persone. L’incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 62.447. (Fonte: Ansa)

 

 

ROMA – Un metro di distanza tra i tavoli al ristorante e mascherine al personale di sala e cucina, come da indicazioni delle autorità sanitarie.

Accessi differenziati, dove possibile, per i clienti in entrata e quelli in uscita, pagamenti preferibilmente digitali direttamente al tavolo.

E ancora, monitoraggio quotidiano delle condizioni di salute dei dipendenti, pulizia e sanificazione dei locali, gel igienizzante a disposizione di tutti.

Sono solo alcune delle misure che i ristoratori italiani sono pronti a predisporre immediatamente, per favorire una riapertura il più rapida possibile delle loro attività.

Proposte contenute in un protocollo stilato da un gruppo di lavoro organizzato dalla Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, sotto la supervisione scientifica di un qualificato infettivologo.

“Il mondo della ristorazione è pronto a ripartire, impegnandosi a garantire la sicurezza”, spiega il presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani.

Nel protocollo, di trentacinque pagine, si rappresentano le procedure di sicurezza da applicare in bar, ristoranti e servizi di catering.

Come sarà andare al ristorante?
“Per realizzare questo protocollo – prosegue il presidente – abbiamo seguito le indicazioni delle autorità sanitarie e ci siamo avvalsi di una consulenza scientifica di primo livello.

Abbiamo messo a disposizione delle autorità competenti il nostro documento come riferimento operativo, ma è chiaro che abbiamo bisogno anche di molto altro supporto.

Le misure di sostegno all’economia finora approntate non sono state pensate per i pubblici esercizi, con la conseguenza che 50mila imprese rischiano di non riaprire”.

“Serve un segnale forte da parte dell’esecutivo, sui temi degli indennizzi per chi ha subito ingenti perdite di fatturato, della liquidità, della fiscalità, degli strumenti di protezione sociale come la cassa integrazione, oltre che interventi per le locazioni commerciali.

La fase due dovrà essere accompagnata da provvedimenti mirati a tenere in vita la qualificata rete dei pubblici esercizi, con il loro grande valore, anche sociale, evitando l’esplosione dei tassi di mortalità, la dispersione di professionalità faticosamente costruite, l’infiltrazione della criminalità.

Per essere chiari, un locale che vedrà ridimensionato il suo numero di coperti o comunque ridotta la sua attività, ha bisogno di sostegno, anche in tema di tributi locali”, spiega il presidente della Fipe.blitzquotidiano.it

 

CASERTA – Pubblicizzavano la vendita on-line, a prezzi bassi, di dispositivi di protezione contro il coronavirus, come mascherine ed igienizzanti, ma non avevano alcuna disponibilità dei prodotti offerti.

La truffa è stata scoperta dalla Guardia di Finanza che ha individuato e denunciato gli autori, si tratta di due uomini di 53 e 24 anni, che avevano un negozio di mobili.

I due in questi tempi di emergenza sanitaria ed economica, avevano ideato il raggiro on-line, approfittando della paura delle persone per portare avanti un business sicuro e remunerativo.

I prodotti venivano reclamizzati su un sito, che è stato bloccato; a far insospettire i finanzieri della Compagnia di Aversa è stato proprio il basso prezzo praticato dai due truffatori – due euro una mascherina – che ha spinto molte persone ad acquistare i dispositivi.

I finanzieri hanno poi accertato che dalle banche dati risultava l’assenza di acquisti del materiale pubblicizzato e la presenza invece di numerose denunce sporte da privati in varie parti d’Italia per il mancato ricevimento della merce ordinata proprio su quel sito e già pagata.

I militari hanno poi sequestrato le carte di credito sulle quali avvenivano gli accrediti delle transazioni, oltre al computer e ai telefoni cellulari usati per le truffe. (Fonte Ansa).

 

 

 

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.