Fra cronaca e calcio

L’allenatore dell’Everton nonchè ex Napoli Carlo Ancelotti ha raccontato al sito ufficiale del club inglese come sta passando la quarantena: “Vado in bici, faccio camminate e vado in spiaggia, mantenendo il distanziamento sociale. In Italia non è possibile farlo, siamo fortunati. Durante il giorno amo cucinare, è una delle mie passioni. Alla sera guardo le serie tv”

PASSIONE CUCINA – “Il mio miglior piatto? La pasta. Posso fare la pasta alla bolognese, posso fare la pasta con i funghi, posso fare la pasta alla carbonara. Sono davvero bravo, penso! Non faccio la pasta da me, questo è il passo successivo, la mia pasta fatta in casa”.-tuttonapoli.net-

 

Siamo ormai entrati nel giorno della Santa Pasqua. Il presidente Aurelio De Laurentiis ha prontamente deciso di parlare a tutti i tifosi del Napoli attraverso il suo profilo Twitter: “Cari tifosi del Napoli, cari napoletani e appassionati di calcio. Sono auguri diversi dal solito quelli che mi appresto a farvi. E’ una Pasqua strana quella che stiamo vivendo. Siamo tutti chiusi nelle proprie case per combattere un nemico terribile e subdolo. Quasi tutte le attività sono sospese. Il calcio è fermo da un mese e mezzo e non sappiamo quando potrà riprendere. Tanti ci hanno lasciato e lo hanno fatto senza poter nemmeno riabbracciare per l’ultima volta i loro cari. E tanti sono ancora in difficoltà. Penso a chi è in terapia intensiva, penso al personale medico che sta combattendo una battaglia difficilissima. E penso a tutti quelli che sono stati colpiti economicamente da questa pandemia. Ma penso anche che riusciremo a uscirne, non senza difficoltà, ma ci riusciremo. Non dico che tutto tornerà a essere come prima, perché molte cose, molti nostri atteggiamenti non andavano bene, ma sono sicuro che le nostre vite potranno, un giorno, essere anche migliori. So che il calcio vi manca, ma presto tornerà anche quello. Sto lavorando per una ripresa che sia veloce nella sicurezza della salute di tutti. Dal profondo del cuore vi faccio i più sentiti auguri di Buona Pasqua. Ce la faremo. Aurelio De Laurentiis”.tuttonapoli.net-

 

 

Gabriele Gravina, presidente della FIGC è intervenuto ai microfoni di Sky Sport in merito ad una possibile ripresa della Serie A: “I campionati di calcio ricominceranno nel momento in cui ci sarà la garanzia e la tutela della saluta degli atleti e degli addetti ai lavori. Siamo in contatto continuo con il ministro Spadafora, il 15 abbiamo una riunione importante del nostro comitato scientifico federale. Comunicheremo la procedura a tutte le leghe, inizieremo a fine mese, mi auguro, i controlli e poi partirà la vera e propria proceduta di preparazione e allenamento, l’auspicio è poi ripartire con il calcio giocato”.

Ripartire appena si può: è questo il concetto.
“Esattamente, noi siamo nelle condizioni di dover rispettare le indicazioni del nostro governo: non possiamo rischiare ma abbiamo anche una esigenza, finché non ci sarà impedito, cioè di definire i nostri campionati. La mancata definizione dei nostri organici sarebbe una cosa molto negativa per il nostro calcio”.

Luglio, agosto, settembre: c’è un limite per la ripresa del campionato?
“Non abbiamo scadenza, la FIFA ha stabilito un principio generale, ci adegueremo alle indicazioni internazionali e del nostro comitato tecnico-scientifico. L’idea comunque è completare i campionati”.

L’importanza sociale del calcio è evidente: pensa possa essere un raggio di sole per l’Italia?
“Non lo dico io, è nella storia del calcio italiano: ha sempre rappresentato un momento di aggregazione e passione. Ho sentito tante affermazioni fuori luogo che dobbiamo evitare. Fino a che i nostri esponenti non troveranno un terreno comune sarà tutto più complicato, dobbiamo dare un messaggio di speranza”.-tuttonapoli.net-

 

L’ultimo incontro fisico tra Rino Gattuso e Aurelio De Laurentiis c’è stato il 12 marzo scorso, quando ancora si poteva, al centro sportivo di Castel Volturno. I due parlarono di acquisti, cessioni, squadra da creare ed elementi di cui potersi disfare. Insomma, si parlò di futuro. E quello dell’allenatore calabrese sembrerebbe destinato ad essere ancora tinto d’azzurro, dal momento che con gli ultimi risultati e con il rapporto con la squadra ha convinto di fatto sia il presidente che il direttore sportivo Giuntoli.

A MAGGIO SI DEFINISCE – Nel contratto di Gattuso (scadenza 2021) è presente una clausola che permetterebbe al Napoli di risolverlo a fronte di una penale, entro il 30 giugno. E la stessa via d’uscita era stata riservata anche al tecnico stesso, entro il 30 aprile, sempre a fronte di una penale. Ma l’idea che una delle due parti possa avvalersene non è contemplata. A maggio, quando ci sarà la possibilità di incontrarsi fisicamente, la questione allenatore sarà definita. Ci sarà un faccia a faccia tra Rino e De Laurentiis e si parlerà ancora di piani futuri. Insieme. A riportarlo è il Corriere dello Sport.-tuttonapoli.net-

 

Il capitano dell’Atalanta Alejandro Gomez si è soffermato in merito alla possibile ripresa della stagione della Serie A: “”Quando riprenderemo a lavorare sul campo, dopo più di due mesi senza nemmeno una partitella, sarà dura. Se si torna a giocare, sarà difficile anche allenarsi in estate, con 30 gradi, perché non ci siamo abituati”-tuttonapoli.net-

 

ROMA – 431 morti, 4.092 contagiati e meno 38 pazienti in terapia intensiva nelle ultime 24 ore. Questi i numeri dell’ultimo bollettino della Protezione Civile.

Sono complessivamente 102.253 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 1.984 rispetto a ieri (sabato 11 aprile). Ieri, ricordiamo, l’incremento era stato di 1.996.

Calano ancora per il nono giorno consecutivo i ricoveri in terapia intensiva. Sono 3.343 i pazienti nei reparti, 38 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1176 sono in Lombardia, 2 in meno rispetto a ieri.

Dei 102.253 malati complessivi, 27.847 sono ricoverati con sintomi, 297 in meno rispetto a ieri – e 71.063 sono quelli in isolamento domiciliare.

Sono 34.211 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.677 più di ieri.

Sono 19.899 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 431. E’ l’incremento più basso da una settimana. Sabato l’aumento era stato di 619.

Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 156.363, con un incremento rispetto a ieri di 4.092.

Questi i numeri forniti dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli nella consueta conferenza stampa nella sede della Protezione Civile.

I dati, regione per regione.
Dai dati della Protezione civile emerge che sono 31.265 i malati in Lombardia (1.007 in più rispetto a ieri), 13.672 in Emilia-Romagna (+177), 12.505 in Piemonte (+335), 10.729 in Veneto (-20), , 6.162 in Toscana (+170), 3.333 in Liguria (0), 3.114 nelle Marche (+117), 3.817 nel Lazio (+87), 3.057 in Campania (+55), 2.082 a Trento (+18), 2.452 in Puglia (+50).

E ancora: 1.326 in Friuli Venezia Giulia (+56), 2.030 in Sicilia (+29), 1.742 in Abruzzo (+18), 1.515 nella provincia di Bolzano (+246), 687 in Umbria (-36), 903 in Sardegna (+15), 795 in Calabria (+3), 588 in Valle d’Aosta (-2), 277 in Basilicata (-4), 202 in Molise (+9).

Quanto alle vittime, se ne registrano 10.621 in Lombardia (+110), 2.564 in Emilia-Romagna (+83), 1.729 in Piemonte (+196), 856 in Veneto (+25), 495 in Toscana (+28), 749 in Liguria (+15), 700 nelle Marche (+11), 279 nel Lazio (+6), 242 in Campania (+4), 293 nella provincia di Trento (+9), 260 in Puglia (+7).

E ancora: 195 in Friuli Venezia Giulia (+10), 163 in Sicilia (+9), 212 in Abruzzo (+6), 205 nella provincia di Bolzano (+5), 52 in Umbria (0), 73 in Sardegna (0), 66 in Calabria (0), 112 in Valle d’Aosta (+5), 18 in Basilicata (+1), 15 in Molise (+1). (Fonti: Protezione Civile, Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

ROMA – In Lombardia le persone positive al coronavirus sono 59052 con un aumento nelle ultime 24 ore di 1460 casi.

Ieri, quindi sabato 11 aprile, c’era stato un aumento di 1.544 casi.

I decessi sono 10621, con una crescita di 110 mentre ieri c’erano stati 273 morti in più.

Un dato quindi “molto inferiore a quello di ieri e dopo tanti giorni c’è trend riduzione”, come ha spiegato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera nella consueta conferenza stampa.

Era, infatti, dal 14 marzo che non si registrava un numero così basso di decessi in Lombardia: in quel giorno in morti per coronavirus erano stati 76, mentre oggi sono stati 110, meno della metà rispetto a ieri (273), quasi un terzo rispetto al 9 aprile (300). Il giorno che ha fatto registrare il maggior numero di decessi in regione è stato il 21 marzo con 546 morti.

Calano i ricoveri che sono arrivati a 11969, con una riduzione di 57 posti mentre i ricoverati in intensiva sono 1176, con un aumento di 2.

“Non c’è più una crescita sui ricoverati, ci si è stabilizzati – dice Gallera – Il trend non scende perché le persone che vengono ricoverate necessitano di molti giorni in ospedale data la complessità della loro patologia”.

Ancora alti i dati del contagio a Milano e provincia: i casi accertati sono 13.682 con +412 (ieri 520).

“Un dato – ha detto Gallera – che non possiamo ancora considerare sotto controllo”.

A Milano città i nuovi casi sono 193 (ieri 262 ) per un totale di 5.561. (Fonte: Regione Lombardia).

 

ROMA – Ieri, quindi sabato 11 aprile, i carabinieri sono intervenuti in una Chiesa di Scafati, in provincia di Salerno, dove era in corso una veglia pasquale.

Tutto, per la precisione, è avvenuto nella parrocchia Santa Maria delle Vergini di piazza Vittorio Veneto.

Al rito religioso stavano partecipando una quarantina di persone che sono poi state identificate dai militari dell’Arma. Insomma: un vero e proprio assembramento in piena regola.

“Va censurato e condannato categoricamente il comportando di tutti coloro che hanno violato le disposizioni in vigore, creando un assembramento che non può essere giustificato a nessun livello, anche se motivato da esigenze di tipo spirituali e religiose”, ha detto attraverso i social il sindaco Cristoforo Salvati.

Sindaco che ha annunciato che tutte le persone che hanno partecipato “saranno sanzionate e sottoposte a quarantena domiciliare per quattordici giorni”, come prevedono le norme vigenti in Campania.

Per il primo cittadino non è possibile “ammettere comportamenti irresponsabili che rischiano di vanificare tutto quanto è stato fatto fino a questo momento”.

Mariglianella (Napoli), esce di casa su un’auto rubata: arrestato dopo inseguimento
Esce di casa su un’auto rubata. Forse non proprio il massimo di questi tempi.

E infatti il protagonista della vicenda. un 43enne di Mariglianella, provincia di Napoli, è incappato in uno dei controlli della Guardia di finanza.

Il 43enne ha anche tentato la fuga ma è stato bloccato dopo un inseguimento.

L’uomo, di 43 anni, pregiudicato, è stato arrestato, oltre che per essere risultato fuori dalla propria abitazione senza giustificato motivo, anche per furto, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e guida senza patente.

E’ stato condotto ai domiciliari e sarà processato per direttissima con la nuova procedura video collegata.

(Fonte: Ansa).

 

ROMA – “Il trend è ormai affidabile. Mettendo insieme la riduzione dei ricoverati, dei pazienti nelle terapie intensive e del numero dei deceduti, possiamo affermare che le misure adottate e prorogate stanno avendo un impatto su questo virus”.

Queste le parole di Luca Richeldi, primario di pneumologia al Gemelli di Roma e membro del Comitato tecnico-scientifico, durante la consueta conferenza stampa alla Protezione Civile.

“Ci sono tre dati molto affidabili che ci dicono l’impatto di questa pandemia sul nostro sistema sanitario nazionale – aggiunge Richeldi -. I ricoverati: da una settimana abbiamo un dato negativo ogni giorno. Oggi c’è stato il calo numericamente più consistente, con la conseguente riduzione della pressione sui reparti.”

Capitolo terapia intensiva.

“E’ il nono giorno consecutivo di segno negativo di ricoveri nelle terapie intensive, punto chiave del nostro sistema sanitario nazionale. I deceduti: oggi abbiamo il minor numero di vittime delle ultime due settimane, cioè 431”.

Capitolo RSA.

“L’attenzione sulle rsa è massima e c’è un piano per dare il massimo del controllo agli ospiti e al personale di queste strutture. Le persone che sono nelle rsa hanno bisogno di assistenza per definizione, sono fragili e quindi molto più vulnerabili al coronavirus e alle altre infezioni”.

E ancora: “L”Istituto superiore della sanità ha cominciato a monitorare la situazione e ha prodotto due versioni di documenti agli atti della Commissione tecnico-scientifica e per avere un piano di controllo sulla diffusione del virus in queste strutture, perché si prevede che a parte quello che è successo, e che non tocca a noi valutare, quello che verrà, appena i contagi inizieranno a diminuire, sarà molto importante”. (Fonte: Protezione Civile).

 

ROMA – Telefona al 113 perché non può acquistare le uova di Pasqua per i suoi tre bambini.

E il Questore di Isernia, Roberto Pellicone, manda una pattuglia a casa della mamma con le uova in dono per i bimbi.

La donna – secondo quanto raccontano dalla Questura – aveva contattato il numero di emergenza rappresentando “il suo stato di indigenza e la difficoltà nell’esaudire il desiderio dei suoi bambini”.

Da qui la decisione del Questore di procurarsi le tre uova di Pasqua e di farle recapitare alla famiglia.

“Sorpresi e meravigliati – riferisce la Questura – i bimbi hanno accettato l’inaspettato regalo da parte dei poliziotti con grande enfasi e gioia tra le lacrime della madre che ha ringraziato la Polizia di Isernia”.

Una storia, almeno questa, a lieto fine.

Coldiretti-Ixè, Pasqua in solitudine per 1 su 10
Pasqua in solitudine per quasi un italiano su dieci (il 9%) costretto a consumare da solo il tradizionale pranzo, magari collegandosi in videochiamata con parenti o amici.

E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia che l’emergenza pandemia ha ristretto le tavole e impoverito i menu della festa ma anche contagiato la solidarietà.

Il distanziamento sociale – evidenzia la Coldiretti – ha ridotto il numero delle persone a tavola per la festa con una media di poco superiore alle 3 per ogni casa al contrario degli anni passati.

Il taglio dei posti a tavola ha portato il 40% degli italiani a organizzare un menù più povero anche per le preoccupazioni e i rischi per l’economia reale che il Paese deve affrontare.

Il costo medio del pranzo di Pasqua è sceso – continua la Coldiretti – a 41 euro con un taglio del 27% rispetto allo scorso anno anche per la chiusura forzata al pubblico di ristoranti, trattorie e agriturismi.

Il 91% degli italiani – precisa la Coldiretti – ha scelto di consumare prodotti Made in Italy perché ritiene che i questa fase sia importante aiutare l’economia e l’occupazione nel Paese.

A preoccupare però è soprattutto il fatto che sono saliti a 3,2 milioni i poveri che hanno bisogno di aiuto per mangiare per effetto delle limitazioni imposte per contenere il contagio.

In una sola settimana sono stati raccolti quasi duecentomila chili di cibo di qualità, e a chilometro zero, consegnati a quasi 30mila tra famiglie e persone più bisognose direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica nell’ambito dell’iniziativa sulla “spesa sospesa”.

“Si tratta di un risultato – sottolinea la Coldiretti – ottenuto grazie alla generosità degli agricoltori e dei frequentatori e sostenitori delle fattorie e dei mercati di Campagna Amica che continuano dove possibile a lavorare, anche con consegne a domicilio”.

Una Pasqua – conclude la Coldiretti – all’insegna della solidarietà con quasi 4 italiani su 10 (39%) che hanno deciso di partecipare a iniziative per sostenere la lotta al virus o per aiutare chi ha più bisogno attraverso donazioni o pacchi alimentari. (Fonti: Coldiretti, Ansa).

Resto allibito, allorquando si pongono domande ai vari giornalisti su come e quando il campionato ricomincerà. Su questo assunto, ho un mio pensiero personale. Il Coronavirus sta producendo migliaia e migliaia di morti in tutto il mondo, e tutti noi, pensiamo solo se e quando ricomincerà il campionato di serie A, come se la vita della gente passasse in secondo piano, come se un pallone valesse più di una vita. E’ vero che a fare queste domande sono giornalisti sportivi, ma mi sembra poco coerente, in questo preciso momento, pensare al campo, e non alla salute della gente. Fortunatamente le risposte che colgo sono di uomini sensati del tipo “la prima cosa è la salute”.

Si bada troppo al lato economico del calcio, e poco all’attuale situazione virulenta, che sta attanagliando tutto il mondo. Dal punto di vista sportivo si parla di Maggio come probabile inizio, delle restanti giornate di campionato. Ma tutto questo mi puzza di soldi. Ossia di non voler perdere da parte delle società e delle varie piattaforme a pagamento, i loro introiti. Ma siamo uomini o caporali diceva il celeberrimo Totò.

E chiudo con un “pensiamo prima alla salute” anche quella dei calciatori , facciamo in modo che questo maledetto virus passi e poi ne parliamo. Anche a costo di azzerrare questa stagione. La salute non ha prezzo.-alugli-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.