Fra cronaca e calcio

Per quale motivo Insigne ha scelto di separarsi da Mino Raiola, e viceversa? Tanti le motivazioni alla base di questa notizia, le svela nel dettaglio l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. Sono prevalentemente tre.

La prima: Insigne non ha gradito l’esito della causa intentata contro gli ex procuratori della Doa ai quali dovrà versare diverse decine di migliaia di euro. La seconda: Insigne la scorsa estate aveva chiesto a Raiola di trovargli una grande europea per andarsene dal Napoli, ma alla fine è rimasto. La terza: Raiola non avrebbe voluto l’ammutinamento la famosa notte del 5 novembre, ma il capitano preferì seguire l’orientamento dello spogliatoio. Tante incomprensioni per un divorzio che a quanto pare sembrava annunciato.-tuttonapoli.net-

 

Per quale motivo Insigne ha deciso di ‘divorziare’ da Mino Raiola? Lo spiega nel dettaglio il giornalista Alfredo Pedullà che sul suo sito scrive: “Le motivazioni sono legate a diverse incomprensioni: l’attaccante aveva chiesto a Raiola di provvedere al saldo di quando dovuto ai precedenti agenti. Aggiungendo anche che avrebbe preferito che quel pregresso venisse saldato in un’unica soluzione senza rispettare le rate fino al 2022. Una situazione che ha portato alla conclusione del rapporto, anche perché l’agente aveva chiesto le motivazioni sul fatto che Insigne pretendesse il pagamento in un’unica soluzione, evidentemente un modo per chiudere in modo rapido il rapporto con i vecchi agenti. E lo stesso Raiola ha subito proposto a Insigne la risoluzione dell’intesa senza alcun tipo di contenzioso. Da qui la fine di tutto, senza rimpianti e dopo un’estate (quella scorsa) che era stata affrontata in modo chiaro, dinanzi all’impossibilità di trovare un acquirente alle cifre chieste dal Napoli (almeno 60 milioni). Pertanto arrivò la decisione di restare, senza rimpianti e con chiarezza. Adesso chi sarà il nuovo agente di Insigne? Premessa: l’agente Pisacane è da sempre un grande amico di famiglia, collabora con Federico Pastorello, potrebbe essere una doppia traccia sullo sfondo. Pastorello ha un rapporto importante con Antonio Conte, lo scorso inverno – come già raccontato – Insigne era stato timidamente proposto da Raiola all’Inter per la prossima estate ma sulla valutazione sarà molto complicato trovare un cifra che possa accontentare De Laurentiis. Vedremo. Ricordiamo che Insigne è un ’91, non un ’96, quindi le trenta primavere non sono lontanissime e le ultime evoluzioni non sono state da tramandare. E’ possibile che prolunghi dal 2022 al 2025 (l’ingaggio attuale è di 4,5 milioni a stagione) magari facendo tutto in prima persona e prenotando un nuovo lungo ciclo con il Napoli, tenendo conto dei suddetti discorsi fatti sulla valutazione. Ma sono argomenti tutti da verificare, arriverà il momento. Di sicuro l’idillio con il suo vecchio procuratore non c’è più, mente suo fratello Roberto continua a essere un assistito della scuderia di Mino Raiola”.-tuttonapoli.net-

 

 

Due giocatori della Roma nel mirino del Napoli. Si tratta di Karsdorp e Under, terzino ed esterno d’attacco, due calciatori che piacciono tanto al club azzurro. L’edizione odierna del Corriere dello Sport fa sapere che nell’affare potrebbe rientrare anche Hysaj che invece è nel mirino del club giallorosso.

Karsdorp, olandese, è in prestito al Feyenoord ma a fine anno tornerà a Roma. Il Napoli lo segue come alternativa a Di Lorenzo sulla destra. Under, invece, è ritenuto ideale sostituto di Callejon che difficilmente rinnoverà. Due piste da seguire in vista della ripresa del mercato. -tuttonapoli.net-

 

Tutto fatto, anzi no. Il 1 marzo sembrava ci fossero tutti i presupposti per il rinnovo di Dries Mertens, oggi l’accordo è ancora in sospeso, complice il Coronavirus ma non solo. L’edizione odierna del quotidiano Tuttosport fa sapere che De Laurentiis, probabilmente, è rimasto perplesso dalla richiesta avanzata dal belga, ovvero oltre 10 milioni in due anni coi bonus ma anche la rinuncia da parte del club a portare la squadra in tribunale per il famoso ammutinamento dello scorso 5 marzo. -tuttonapoli.net-

 

Nel suo Graffio su Repubblica, il giornalista Antonio Corbo ha così commentato le parole di Giovanni Rezza, epidemiologo dell’istituto superiore di sanità, secondo cui non deve esserci l’ok per la ripresa del calcio: “Ma ci voleva Rezza per dire quello che i dirigenti del calcio sanno e fingono di non sapere? La sua precisazione è stata quanto mai opportuna. Gli amici del Graffio sono persino annoiati per un tema tante volte proposto: il calcio antepone l’ansia dei soldi al diritto alla salute dei suoi tesserati. In questi giorni, con alcuni presidenti tesi a bruciare i tempi della ripresa, emergono paradossi imperdonabili: come si fa a non pensare che il coronavirus sia ancora un pericolo per la collettività ed il calcio non può illudersi di esserne immune?”.-tuttonapoli.net-

 

Sul canale YouTube “Foot Truck” Wojciech Szczesny ha intervistato Matthijs de Ligt. Nel corso della chiacchierata tra i due giocatori della Juventus sono emersi spunti interessanti. A partire dai rigori provocati dai falli di mano del centrale olandese a inizio stagione. “Nessuno lo dice ma c’è stato un incontro degli arbitri in cui hanno detto che quelli con Lecce e Torino in realtà non erano rigori. Nessun media ne parla, amano farlo solo quando sarebbe dovuto esserci un rigore contro la Juve” le parole del portiere riportate da Sportmediaset.-tuttonapoli.net-

 

Chi sarà il nuovo procuratore di Insigne dopo il divorzio da Raiola? A quanto pare, per ora, Insigne ha deciso di gestirsi (per ora) da solo. Del resto, con De Laurentiis ha un rapporto diretto, non ha necessità imminente di essere rappresentato. Deve ancora risolvere i problemi con i suoi ex agenti, l’idea di ulteriori commissioni a Raiola, procuratore molto in ombra, sono state le considerazioni alla base della decisione. La scelta, dunque, non è stata ancora presa. Lo riporta il Corriere del Mezzogiorno.-tuttonapoli.net-

 

Nei prossimi giorni Cristiano Ronaldo dovrebbe lasciare Madeira per fare rientro a Torino dopo oltre un mese. Il portoghese, nel weekend, salirà su un aereo con direzione Italia dove al suo arrivo dovrà osservare 14 giorni di isolamento (procedura standard prevista per chi entra nel nostro paese ai tempi del Coronavirus). Il tutto con vista sul 4 maggi, data ancora non confermata della probabile, possibile, ripresa degli allenamenti. Lo riporta La Gazzetta dello Sport. tuttonapoli.net-

 

ROMA – Fase 2, quando sarà e sarà a maggio. Oltre non si può, Fase 1 il paese non la tiene e non la regge oltre maggio. C’è bisogno crescente di tornare a lavorare, c’è montante insofferenza per lo stare in casa. Nonostante la retorica ufficiale sugli italiani che rispettano a grandissima maggioranza la quarantena, così non è nei fatti.

La grande responsabilità e consapevolezza degli italiani è una bugia a fin di bene. La quarantena si sfarina, di giorno in giorno. E Fase 1 oltre maggio non può andare.

Fase 2 quindi. Non sarà a zero contagi. Al giorno di Pasquetta, 13 di aprile, i nuovi casi giornalieri appunto sono stati 3.153. A maggio non saranno zero, né il 4 né il 10 o il 15 di maggio. Rezza (Istituto Superiore di Sanità) lo ha detto con chiarezza: “Ve lo dico subito, non arriveremo a zero casi. Dovremo essere bravi e pronti a mettere delle toppe”.

Toppe a cosa nella Fase 2? Ai nuovi contagi, ai nuovi casi che certamente ci saranno. Meno di oggi, ma ci saranno. E allora le toppe sono l’individuazione e l’isolamento precoce del malato, lo spegnimento immediato del potenziale focolaio, il controllo della brace sotto la cenere.

Un lavoro da pompieri, pompieri dell’epidemia. Ma stavolta non concentrati alla disperata in ospedali per certi versi non difendibili dal fuoco del contagio, stavolta disposti sul territorio a vedere e spegnere, isolare la fiammella appena si vede.

Fuor di metafora, nella Fase 2 usciremo di casa ad epidemia in corso. Non saranno tremila o quattromila nuovi casi al giorno ma mille più o meno sì. Quindi fuori di casa ci sarà l’epidemia coronavirus. Da cui guardarsi con sistemi e gesti di protezione.

Protezione, questa la parola giusta. Sbagliato, ingannevole, fuorviante è la parola sicurezza. Sicurezza, altra bugia a fin di bene, ma pur sempre bugia. Sicurezza totale non esiste in natura, neanche in un laboratorio iper protetto. Si può invece e si deve avere molta protezione, sui luoghi di lavoro, nei negozi, sui mezzi di trasporto, ovunque.

Mascherine, guanti, igienizzanti ovunque, mani lavate e igienizzate anche quando si paga con un bancomat, distanze tra l’uno e l’altro ovunque, sui bus, in treno e ancora e ancora in strada.

Fase 2, comincia a maggio e non ci sarà contagio zero, si va fuori ad epidemia in corso. Perché…non se ne può più, il paese la quarantena non la tiene più. E poi? E poi che qualcuno o qualcosa la mandi buona.

Rispetto all’ovvio e conseguente pensiero che sarà, sarebbe dura andare al mare e in spiaggia con mascherina, ombrelloni e umani ben distanziati, i molti che di mare e spiaggia insorgono: ci rovinate! E chiedono al governo un “protocollo”, una serie di regole da rispettare per la gente in spiaggia.

E così ogni altro settore, tutti aspettano il “protocollo”, le rigide norme: stare distanti, sempre, disinfezione sempre, ogni volta, ad ogni contatto ravvicinato, nei negozi uno per volta, al mare quindi e anche al bar e ristorante al mare o rifugio in montagna o ristorante in campagna pochi per volta e vicini e senza mascherina solo se si è la stessa famiglia che sempre insieme convive…

Fase 2, tutti avranno i protocolli, tutti li rispetteranno rigorosamente per…una settimana. Poi le toppe di cui parla Gianni Rezza e su tutto la devozione italiana a qualche personale santo o buona sorte che realizzerà l’andrà bene, se non tutto almeno la propria famiglia, la propria azienda o bottega o giornata. (Fonte Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

 

ROMA – Ventuno anni fa sterminò la famiglia. Ieri, Simone Cantaridi, 46 anni, si è schiantato contro un albero ed è morto. Tutto è avvenuto a Prato, in via Firenze.

Si è tolto la vita? Non si sa. Quel che si sa è che Cantaridi è morto alla alla vigilia del ventunesimo anno dalla strage: il 14 aprile 1999 a Piombino (Livorno), infatti, uccise a coltellate la moglie 24enne, la figlia di 4 anni e la sorella 27enne, poi fece esplodere la loro abitazione.

A riportare la notizia La Nazione e Il Tirreno.

Non risulta, secondo le prime informazioni, che fosse ubriaco o avesse fatto uso di sostanze stupefacenti. Dentro l’auto non c’era alcun documento: si è risaliti all’identità del 46enne dal targa della macchina.

La strage.
Inizialmente creduto come unico superstite di una tragedia dovuta a un’esplosione di gas in abitazione, Cantaridi ammise poi le sue responsabilità dopo due giorni dagli omicidi senza però mai spiegare perché lo avesse fatto.

Fu condannato con rito abbreviato a 20 anni poi ridotti a 16. Dieci quelli scontati venendo poi scarcerato grazie alla buona condotta e all’indulto e trovando lavoro in un supermercato. Durante la reclusione a Prato si era laureato in teologia. (Fonte: Ansa, La Nazione, Il Tirreno).

 

ROMA – Col trattore ha percorso alcuni chilometri fino al centro di Milano. Lì, in piazza Duomo, si è fermato per una preghiera alla Madunina.

E’ finita, come facilmente prevedibile, con una multa l’avvenuta di un agricoltore pavese che, nel giorno di Pasquetta, ha deciso di prendere il trattore e di arrivare fin in piazza Duomo dove, accompagnato da una statua della Madonna di Fatima, da un cartello con l’immancabile “andrà tutto bene” e da due fotografie di Gesù, ha rivolto la preghiera alla Madunina.

Ma da dov’è partito l’agricoltore? Secondo una prima ricostruzione sembra che l’uomo sia arrivato in macchina ad una cascina nella periferia Sud di Milano e da lì poi abbia iniziato il percorso verso il Duomo.

Pasqua, coronavirus, multe e denunce.
Ecco il punto della situazione. Ecco il punto della situazione sulle per multe e sulle denunce per il mancato rispetto delle norme anti contagio. Insomma: per il mancato rispetto delle restrizioni in atto. Sono quasi 14mila le sanzioni e 100 le denunce nel giorno di Pasqua. Almeno questi sono gli ultimi numeri disponibili.

Tra loro, tra i multati e i denunciati, anche 19 persone positive al virus che non hanno rispettato il divieto di allontanarsi da casa. In tutto il weekend le sanzioni sono state 26.270 su 494.282 controlli. (Fonti: Il Gazzettino, Ansa).

 

ROMA – Ogni giorno che passa appare più probabile che per i circa otto milioni di studenti italiani e il milione di docenti e personale l’anno scolastico è andato, se ne riparlerà a settembre. Come conferma anche il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. A settembre, tuttavia, non si andrà a scuola come nulla fosse successo, nemmeno se sarà raggiunto il livello di contagio zero.

Intanto, sarà recuperato il doppio turno, cioè ingressi scaglionati per consentire il minimo di distanziamento sociale nelle classi: un turno la mattina, uno il pomeriggio. Il problema non sono solo le “classi pollaio”, per le quali si dovranno allestire spazi distanziati ad hoc tra banco e banco: bisognerà ripensare accessi e densità di partecipazione anche per mense e refettori, palestre e laboratori. Il sabato tornerà giorno di scuola per tutti.

Ma doppi turni significa doppie classi: servirà un numero doppio di docenti? E mascherine e gel obbligatori, chi sarà in grado di far rispettare le misure di protezione ai bambini dell’asilo o delle elementari?

Il rappresentante dei presidi italiani Giannelli non può nascondere lo scetticismo e giudica “ridicola” la speranza di poter mantenere a scuola la distanza di sicurezza raccomandata dalle autorità sanitarie. “Come si fa a tenere la distanza nei momenti delle uscite e delle entrate? Si immagini che mediamente in un istituto ci sono 1.000 studenti, se devono rispettare un metro di distanza tra di loro quando escono, si formerebbe una coda di un chilometro”.

Il Ministero ha assicurato che il numero delle cattedre non sarà ridotto e anzi dovrebbe mettere sul piatto tre miliardi di euro di finanziamenti, anche per rimpinguare i magri stipendi dei prof. (fonti La Repubblica, Agi)

 

 

TELECAPRISPORT-Il calcio vuole ripartire e vuole farlo al più presto pur sapendo che l’emergenza è ancora in atto. Per questo motivo l’edizione odierna del Corriere dello Sport ha rivelato alcune importanti novità relative ad una possibile ripartenza. Per tutelare la salute di tutti, ad esempio, i calciatori in panchina dovranno utilizzare le mascherine, mentre si potrebbe pensare a un aumento delle sostituzioni, da 3 a 5, dato che si giocherà spesso e quindi per evitare infortuni o far ruotare maggiormente le varie rose. Il calendario sarà flessibile e ogni decisione verrà presa sempre a maggioranza e senza capricci da parte di qualche club.

 

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.