Il Napoli B può diventare realtà: la soluzione concreta contro le rapine dei talenti napoletani

nCampania Felix. Felice e fertile. Quando si parla di calcio, sicuramente il nostro territorio negli anni ha sfornato talenti di primissimo livello. Molti dei quali, però, sono finiti per fare le fortune di trovare gloria e successo nelle squadre del nord.  Basti pensare, che solo nell’attuale serie A, si potrebbe tirar su una squadra anche di buon livello. Pensiamo a Donnarumma tra i pali, D’Ambrosio, Paolo Cannavaro, Stendardo ed Izzo (perso dal Napoli per 200mila euro), centrocampo con due incontrasti come Vives e Lodi, trequarti con Di Natale, Quagliarella ed Immobile, con Immobile prima punta nello schema tanto caro a Rafa Benitez. Chiaro, una provocazione, ma sono solo alcuni dei nomi che la Campania si è lasciata sfuggire e che avrebbero potuto portare privilegi sul piano economico e tecnico.

La svolta potrebbe arriva da una nuova formula adotatta dalla Lega Pro, la vecchia e cara serie C. L’impulso fondamentale potrebbe arrivare dall’avvento alla presidenza della Lega Pro di Gabriele Gravina, che potrebbe presto proporre una riforma storica, sulle orme di quanto già avviene in altri paesi europei. Si valuterà, nel prossimo consiglio fissato per il 26 aprile, l’introduzione della Squadra B legata ai più grandi club del campionato di massima serie. Di delinea quindi uno scenario che darebbe nuova linfa al movimento calcistico ed una spinta importante per la valorizzazione del settore giovanile.

Fine della diaspora. In un simile contesto, anche i più grandi talenti campani sarebbero incentivati a restare nella propria terra, avendo la possibilità di svilupparsi, crescere e giocare nel club satellite di quello principale. Avere una squadra di sviluppo, dunque, finirebbe con il limitare i i continui saccheggi di cui la Campania è ormai vittima da tempo, troppo tempo. Basta pensare a tutti i giovani che hanno girovagato tra Lega Pro e caletterai negli ultimi anni, senza trovare lo spazio che si aspettavano, limitandone così la crescita. Una gestione diretta eviterebbe di perdere tempo e consentirebbe una programmazione mirata e finalizzata alla creazione di elementi da girare alla prima squadra. Che la rivoluzione abbia inizio. Almeno, si spera, che non sia l’ennesima idea all’italiana, che non si concretizza mai…

 

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Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.