News calcistiche dello 03-12-2019

“Caro Virgil, quando vincerai titoli che contano davvero ne parleremo. Di questi premi Ronaldo ne ha già cinque”. Il Pallone d’oro scatena sui social l’ira della sorella dell’attaccante portoghese, Katia Aveiro. Che attacca il giocatore del Liverpool Van Dijk, a suo parere ‘reo’ di aver chiesto al suo intervistatore, durante la consegna del premio, per quale motivo Ronaldo fosse il lizza per il premio. “Penso che alcune persone vivano nella frustrazione e fuori dalla realtà – sostiene su Instagram la donna – Vedi, mio caro Virgil, Cristiano Ronaldo è stato un campione nel Paese in cui giochi da anni, è stato anche il miglior marcatore della Premier League. Quando vincerai una manciata dei titoli che ha vinto, potrai essere in grado di sederti al tavolo con Cristiano”. In precedenza l’altra sorella dell’attaccante della Juventus, Elma dos Santos, aveva criticato la scelta di dare il premio a Messi. “Non ho nulla contro questo ragazzo – scrive in un post su Instagram poi cancellato – ma non so cosa abbia vinto più di mio fratello. Forse questo premio viene dato alla persona e mai al professionista. Questo dimostra solo che siamo davvero molto piccoli…”.Lionel Messi si è aggiudicato per la sesta volta il Pallone d’Oro. E’ il primo giocatore della storia a vincere 6 volte il trofeo.”Ricordo qualche anno fa, quando venni qui a Parigi a ritirare il mio primo Pallone d’oro. Avevo 22 anni e tutto questo era impensabile. Ma non bisogna mai smettere di sognare”: lo ha detto Messi, ricevendo dalle mani di Didier Drogba il suo 6/o Pallone d’Oro, un record assoluto mai raggiunto da nessun calciatore. Messi ha ringraziato “i compagni, il club, la famiglia”, ed ha aggiunto: “non bisogna mai smettere di sognare, bisogna sempre lavorare, migliorarsi. Ringrazio Dio, sono molto fortunato, sono benedetto perché adoro il calcio. Ho ancora qualche anno, poi dovrò abbandonarlo e sarà difficile, il tempo passa molto velocemente”.Il portiere del Brasile e del Liverpool, Alisson Becker, è il primo vincitore del Trofeo Jascin, il riconoscimento intitolato al grande portiere dell’URSS unico numero 1 vincitore del Pallone d’Oro. Alisson ha vinto davanti a Marc-André Ter Stegen (Barcellona) e Ederson (Manchester City). Per le donne, il trofeo – senza sorprese – è andato all’americana Megan Rapinoe, vincitrice dei mondiali con gli Stati Uniti e capocannoniere del torneo.Il difensore olandese della Juventus, l’anno scorso all’Ajax, Matthijs de Ligt, ha vinto il trofeo “Raymond Kopa” nella serata del Pallone d’Oro a Parigi. Il premio, che de Ligt ha ricevuto dalle mani del vincitore dell’anno scorso, Kylian Mbappé, è un riconoscimento al miglior giovane calciatore dell’anno.Questa la top ten del Pallone d’oro 2019:

1 – Lionel Messi (Argentina/Barcellona).

2 – Virgil van Dijk (Olanda/Liverpool).

3 – Cristiano Ronaldo (Portogallo/Juventus).

4 – Sadio Mané (Senegal/Liverpool).

5 – Mohamed Salah (Egitto/Liverpool).

6 – Kylian Mbappé (Francia/PSG).

7 – Alisson (Brasile/Liverpool).

8 – Robert Lewandowski (Polonia/Bayern).

9 – Bernardo Silva (Portogallo/Manchester City).

10- Riyad Mahrez (Algeria/Manchester City).

Questa la classifica ufficiale dal 30/o posto del Pallone d’oro 2019 annunciata nel pomeriggio a Parigi.

28 – ex aequo: Joao Felix (Portogallo/Atletico Madrid), Marquinhos (Brasile/PSG) e Donny van de Beek (Olanda/Ajax).
26 – ex aequo: Georginio Wijnaldum (Olanda,Liverpool) e Karim Benzema (Francia/Real Madrid).
24 – ex aequo: Kalidou Koulibaly (Senegal/Napoli) e Marc-André Ter Stegen (Germania/Barcellona).
23 – Hugo Lloris (Francia/Tottenham).
22 – Son Heung-min (Corea del Sud/Tottenham).
20 – ex aequo: Pierre-Emerick Aubameyang (Gabon/Arsenal) e Dusan Tadic (Serbia/Ajax).
19 – Trent Alexander-Arnold (Inghilterra/Liverpool).
18 – Antoine Griezmann (Francia/Atletico Madrid poi Barcellona).
17 – Roberto Firmino (Brasile/Liverpool).
16 – Sergio Agüero (Argentina/Manchester City).
15 – Matthijs de Ligt (Olanda/Ajax poi Juventus).
14 – Kevin de Bruyne (Belgio/Manchester City).
13 – Eden Hazard (Belgio/Chelsea poi Real Madrid).
12 – Raheem Sterling (Inghilterra/Manchester City).
11 – Frenkie de Jong (Olanda/Ajax poi Barcellona).

Non sarà il Pallone d’Oro, ma per Cristiano Ronaldo il premio ricevuto ieri come miglior giocatore della Serie A nella scorsa stagione è comunque motivo di “orgoglio”. L’attaccante della Juventus lo ha voluto sottolineare postando, sul proprio profilo Instagram, una foto che lo ritrae con il trofeo consegnatogli al Gran Galà del Calcio, organizzato dall’Aic a Milano. “Per me è un orgoglio essere il miglior giocatore della Serie A – è il messaggio che accompagna l’immagine – Ringrazio i miei compagni della Juve e tutti i giocatori che mi hanno votato. Lo scorso è stato il mio primo anno in Italia, un campionato difficile però sono molto contento. E voglio far sì che quest’anno sia uguale allo scorso”. CR7 è stato il grande assente alla cerimonia per l’attribuzione del Pallone d’Oro, svoltasi sempre ieri ma a Parigi, che ha visto vincere per la sesta volta Lionel Messi.

Paratici ‘premia’ CR7, meritava Pallone d’Oro – Per Cristiano Ronaldo “non è un momento difficile”. Lo sottolinea il Chief Football Officier della Juventus, Fabio Paratici, a margine del Gran Galà del Calcio. “Lo abbiamo sempre detto – ricorda Paratici – che secondo noi meritava di vincere il Pallone d’Oro, le classifiche dei premi sono sempre opinabili. Per lui non è un momento difficile, è stato fuori per un periodo dagli allenamenti a causa di un colpo al ginocchio e lo ringraziamo per quanto fatto in condizioni non ottimali”.-ansa-

 

(ANSA) -Il Torino festeggia sul proprio sito i 113 anni del club, fondato il 3 dicembre 1906, con un video che in trenta secondi riassume la sua storia. Dalla foto sbiadita della prima squadra al volto leggendario di Valentino Mazzola. E ancora Gigi Meroni accanto a Nereo Rocco, capitan Ferrini, i ragazzi dello scudetto del ’76, Emiliano Mondonico, fino ai giorni nostri, col presidente Urbano Cairo nel giorno del salvataggio della società dal fallimento, l’impresa del San Mames e capitan Belotti. (ANSA).

 

“L’indicazione che abbiamo avuto è che comunque c’è un’idea di mantenimento della superficie di San Siro sui diversi scenari. L’obiettivo è quello ora di lavorare su queste varie ipotesi”. Lo ha detto l’ad dell’Inter Alessandro Antonello, al termine dell’incontro con Milan e Comune sul tema San Siro.”È stato un incontro utile”, ha proseguito Antonello. “Ancora una volta i club si sono resi disponibili a proporre idee sul mantenimento di San Siro e a lavorare, come sempre fatto. Il punto di discussione era capire l’ingombro di San Siro come può essere reso compatibile con l’esistenza di un altro stadio a poche centinaia di metri. Oggi c’è una delibera e ci si deve attenere alla delibera che è stata emanata”, ha concluso l’ad dell’Inter.”Innovativa”: cosi’ Paolo Scaroni definisce l’idea di due stadi vicini – il vecchio Meazza e il nuovo impianto al quale lavorano Milan e Inter – emersa nell’incontro tra i due club e il Comune di Milano. Mantenere due stadi è “un’ipotesi un po’, detta in termini positivi, innovativa, perché non si sono mai visti due stadi uno a cento metri dall’altro”. “Quando dico innovativa – ha aggiunto il presidente del Milan – intendo dire, e parlo con beneficio d’inventario, che uno dovrebbe spiegarmi in quale paese al mondo nella stessa area ci sono due stadi, uno vecchio e uno nuovo, uno accanto all’altro. Francamente non mi ricordo di averlo mai visto”, ha concluso.-ansa-
E’ morto in una clinica romana Giovanni Bertini. Lo apprende l’ANSA. Fisico imponente e carattere esuberante, nato nel gennaio ’51, Bertini, detto “Giovannone”, giocò da difensore negli anni ’70 con Roma, Fiorentina, Ascoli, Catania, Benevento. Prima che nel giugno 2016 gli venisse diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica era stato opinionista, tra le altre emittenti, di Tv2000.-ansa-

Cagliari batte Sampdoria 4-3 nel posticipo della 14ma giornata di Serie A, disputato alla ‘Sardinia Arena’. – LA CRONACA
Alla ‘Sardinia Arena’ va in scane il fesrtival dello spettacolo e del gol con i blucerchiati due volte avanti (con Quagliarella, autore di una doppietta e e Ramirez) ma raggiunti dal gol di Nainggolan e dallla doppietta di Joao Pedro, prima del sigillo di Cerri al 96′. Grazie a questo successo la squadra di Maran torna al 4/o posto in coabotazione con la Roma, a 28 punti, mentre i liguri restano in zona retrocessione.

4-3: al 51′ del st Cerri devia di testa un cross di Luca Pellegrini
3-3: al 33′ del st, cross morbidissimo di Nainggolan e Joao Pedro, in anticipo su tutti, batte ancora Audero.
2-3: al 32′ del st, cross di Pellegrini per Joao Pedro, il dieci del Cagliari, con un tocco morbidissimo segna.
1-3: al 25′ del st, cross di Gabbiadini e Quagliarella, con una conclusione meravigliosa al volo, buca Rafael.
1-2: al 23′ del st, Nainggolan si accentra dalla sinistra e scarica un bolide che s’infila sul secondo palo.
0-2: al 7′ del st, Ramirez scarica per Quagliarella; il capitano rida’ la sfera all’uruguaiano che insacca.
0-1: al 37′ del pt, Pellegrini, scivolando, travolge Gabbiadini in area, dal dischetto Quagliarella insacca.-ansa-

Carlo Ancelotti ha fatto retromarcia e dopo il ko col Bologna ha deciso di mandare la squadra in ritiro in vista dell’Udinese. L’edizione odierna del Corriere dello Sport svela i motivi che lo hanno spinto a prendere una decisione insolita rispetto alla sua carriera. Ieri mattina il faccia a faccia con i calciatori è durato un’ora, poi l’ufficialità del ritiro. Ancelotti ha sottolineato le proprie colpe ai calciatori ricordando loro che le responsabilità sono di tutti, non solo sue, dato che in campo ci vanno loro, i giocatori. “Ora basta, si fa come dico io” il virgolettato riportato dal quotidiano, la sintesi di un pensiero comune. Non c’è altra via d’uscita, a quanto pare: tutti in ritiro. Per provare ad invertire la rotta.-tuttonapoli.net-

Ancelotti esonerato, Gattuso traghettatore al suo posto: è questa l’ipotesi avanzata da La Gazzetta dello Sport oggi in edicola qualora con Udinese e Genk non dovesse esserci un’inversione di tendenza. Ci sta pensando, De Laurentiis, che non è ovviamente soddisfatto per gli ultimi risultati raggiunti dal Napoli. Ancelotti è a rischio e Gattuso, suo ex calciatore, sarebbe stato individuato dal presidente come profilo ideale fino a giugno. Poi, eventualmente, si discuterebbe con lui di futuro. Su Gattuso c’è anche la Fiorentina, ma ora a quanto pare anche il Napoli. Altri 180′ a disposizione di Ancelotti per far cambiare idea al suo club. -tuttonapoli.net.-

Qualcuno ancora si starà confondendo: col Bologna non ha perso il Napoli degli ammutinati ma il Napoli di Ancelotti. Ovvero la stessa squadra di Ferrara con la Spal o del San Paolo col Cagliari. Incapace di brillare, di divertire, di costruire e dunque segnare. Per questo incapace di vincere. I problemi emersi domenica pomeriggio sono estranei al caos post Salisburgo. L’errore c’è stato, i calciatori pagheranno con le multe e hanno già pagato dazio in campionato quando affrontarono il Genoa – nel gelo di Fuorigrotta – col timore anche solo di giocare un semplice pallone in orizzontale tra fischi e contestazioni. Ma poi s’è voltato pagina.
QUANTI PROBLEMI – Già a San Siro col Milan si erano intravisti i problemi di sempre. Limiti tattici, tecnici, strutturali. Di un organico incompleto, di una squadra poco fluida, di un allenatore che, smentite a parte, non è ancora riuscito ad incidere sul gioco. Creando caos, cambiando moduli, uomini e idee. Con le piccole si fa fatica, le azioni da gol scarseggiano, il centrocampo fa poco filtro, l’attacco crea poco e spreca ciò che produce. Così si spiegano i punti persi per strada con Torino, Spal, Cagliari, Genoa, Bologna. Gare fotocopia col Napoli volenteroso e poco altro. L’ammutinamento è già alle spalle ma le difficoltà restano. Ci sono da fine agosto – forse anche prima – e non dal 5 novembre in poi. -tuttonapoli.net.-

La rosa del Napoli è incompleta. Manca un terzino sinistro e un regista. Pedine fondamentali per ogni squadra. In estate Ancelotti aveva dato dieci al mercato ma il campo ha detto altro. La squadra paga l’assenza di giocatori funzionali oltre che degli infortunati.
JORGINHO E IL VUOTO – Il Napoli ha ceduto Jorginho al Chelsea un anno fa e poi Hamsik in Cina. Non li ha sostituiti. In organico ci sono tre centrocampisti simili (Fabian, Zielinski, Elmas) e un solo mediano (Allan). Ognuno è stato provato da regista – a prescindere dalle rispettive interpretazioni – con risultati scadenti. La domanda sorge spontanea: arriverà a gennaio? Non serve il nome, non solo. Occorrono giocatori utili. Veretout era ad un passo, poi il Napoli ha fatto altre scelte. Serve il riferimento della mediana, l’uomo che abbia quelle caratteristiche che oggi mancano.
CASO GHOULAM – Manca anche un terzino sinistro. Numericamente il Napoli è al completo, ma Ghoulam non è tornato e anzi se n’è andato di nuovo, vittima di problemi fisici atavici. Mario Rui, il suo sostituto ma in realtà il vero titolare, ha saltato diverse gare per infortunio. C’è Di Lorenzo, impeccabile anche a sinistra, ma è pur sempre un adattato e a destra – con Malcuit fuori – la sua assenza si sente. Qualche volta, sulla corsia mancina, è stato impiegato anche Luperto. Per questo in estate serviva un altro terzino ma il Napoli, forse per un errore di valutazione, ha deciso di puntare “solo” su Ghoulam e Mario Rui e oggi si ritrova scoperto in un ruolo fondamentale. Come per il regista: si correrà ai ripari a gennaio? -tuttonapoli.net-

Il giornalista Paolo del Genio è intervenuto ai microfoni di Tele A: “Il problema principale è stato l’ottimismo, forse perché da quando ADL è arrivato ha ottenuto grandi risultati. I segnali c’erano, il presidente non è un uomo di calcio per problemi tecnici, ma allenatore e dirigenti dovevano placare l’ottimismo e inquadrare la situazione di una squadra non omogenea. Manca un centrocampista d’interdizione, geometrico, col Bologna c’erano tre mezzali, senza fase difensiva, ci sono volute queste partite per capirlo? Chiesi Elmas che giocatore è ad Ancelotti a Dimaro, mi disse simile a Fabian e Zielinski e quindi mi chiesi ma Allan resta solo, tant’è che quando non c’è è un disastro”. -tuttonapoli.net-

 

Il tempo della rivolta è finito. La squadra ha accettato il ritiro imposto da Ancelotti, nessuno si oppone, non come accadde il 5 novembre. L’edizione odierna de Il Mattino fa sapere che De Laurentiis, aggiornato in tempo reale, sorride alla decisione del suo allenatore. Era stata anche la sua linea di un mese fa, quando accadde di tutto. Ma ora, spiega il quotidiano, non è tempo di capire chi ha torto o ragione. La stagione è ancora lunga. -tuttonapoli.net-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.