News sul calcio dello 02-12-2019

NAPOLI – E’ tempo di resa dei conti in casa Napoli. La squadra è in crisi e nell’ultimo turno di campionato ha perso contro il Bologna, uscendo tra i fischi del San Paolo, scivolando a meno otto punti dalla zona Champions League, a meno dieci dalla Lazio, a meno sedici dalla Juventus e a meno diciassette dall’Inter. Insomma, i campani sono già fuori dalla lotta scudetto e rischiano seriamente di non qualificarsi nemmeno per la prossima edizione della Champions League.
Dopo la disfatta interna contro il Bologna, Ancelotti ha annunciato faccia a faccia con i calciatori. Le sue dichiarazioni a Sky Sport sono riportate dal Corriere dello Sport: “Lunedì ci sarà un confronto tra me e i calciatori. La situazione non va bene, ci dobbiamo prendere le nostre responsabilità. Il momento è difficile, fin troppo lungo: dobbiamo trovare il modo di uscirne. Solitamente in questi casi l’allenatore si prende la responsabilità, domani mi confronterò con la squadra per sapere che ne pensano i calciatori.
Sento la fiducia di squadra e società ma le cose non vanno bene, devo trovare io un rimedio. Se i giocatori mi aiutano bene, altrimenti me lo trovo da solo. C’è un problema tecnico e tattico. Questa squadra è troppo discontinua. I calciatori si devono sentire responsabili, io mi prendo gran parte della responsabilità ma in campo ci vanno i calciatori.
La chiarezza gliela devo dare io, i calciatori non ce la stanno mettendo questa chiarezza. Almeno non del tutto. Si è perso qualcosa, un po’ di linearità nel gioco. Costruzione del gioco arruffata e non fluida, ci sono tante cose che possiamo migliorare.
Quando c’è volontà e sacrificio, questa squadra pareggia con il Liverpool anche nei momenti di difficoltà. Ma non si può passare da 100 a 30, 20. Ci confrontiamo tutti i giorni con la società, il presidente ed il direttore sportivo. Stiamo soffrendo tutti insieme, vogliamo risolvere il momento difficile”. -blitzquotidiano.it-

Brescia-Atalanta 0-3.
Cagliari-Sampdoria
Fiorentina-Lecce 0-1.
Genoa-Torino 0-1.
Hellas Verona-Roma 1-3.
Inter-SPAL 2-1.
Juventus-Sassuolo 2-2.
Lazio-Udinese 3-0.
Napoli-Bologna 1-2.
Parma-Milan 0-1

 

BRESCIA – La sconfitta nel derby contro l’Atalanta ha lasciato il segno in casa Brescia. Cellino, letteralmente furioso dopo la pessima prestazione della squadra contro i bergamaschi, ha deciso di cacciare Fabio Grosso, che così termina nel peggiore dei modi la sua prima esperienza su una panchina di Serie A, per richiamare alla base Eugenio Corini.

A volte ritornano e lo fanno sulla scia della volontà popolare. E’ questa la sostanza della richiamata – anche se ancora non è ufficiale, così come non lo è l’esonero di Fabio Grosso – di Eugenio Corini alla guida del Brescia da parte di Massimo Cellino che, dopo appena quattro settimane, è tornato sui propri passi, decidendo di affidare nuovamente la squadra al tecnico che aveva riportato le ‘rondinelle’ in Serie A al termine della passata stagione.

La piazza era in ebollizione: non aveva digerito non tanto l’esonero – arrivato dopo il ko a Verona e con appena un punto fatto in 5 partite – quanto il sostituto. Ovvero: un allenatore senza esperienza. Il brevissimo cammino di Grosso alla guida del Brescia è stato semplicemente disastroso: in tre partite, zero punti, zero gol fatti e 10 subìti. Fatale è stato lo 0-3 patito nel sentito derby contro l’Atalanta.

Già durante la partita di ieri si erano uditi cori contro il campione del mondo 2006 e pro Corini, invocato dai tifosi in ogni occasione (una parte della tifoseria aveva persino scritto una lettera aperta al presidente, pregandolo di richiamarlo subito) e già nel giorno dell’esordio di Grosso, durante la partita contro il Torino.

Ma, oltre alla piazza, anche la squadra ha dato segni eloquenti di non aver digerito il cambio in panchina: i giocatori apparivano sempre più smarriti e spaesati, senza più riferimenti. E così, alla fine, Cellino ha ceduto e, nella serata di ieri, ha cominciato a riflettere sulle possibili soluzioni, ricominciando a prendere in considerazione l’ipotesi Corini.

E questo nonostante il presidente del Brescia fosse stato durissimo nei suoi confronti: “Forse – aveva detto – gli ho fatto persino un favore a esonerarlo: non ce la faceva più. Inoltre aveva perso umiltà e in certe partite ha pensato più a se stesso e a mettere in mostra l’argenteria che la squadra. E’ stato presuntuoso. La mia colpa è stata ripartire da lui in estate”.

Nonostante tutto ciò, Cellino nella notte ha maturato la decisione, dettata probabilmente dalla volontà di voler levare alibi a tutti, di tornare indietro e stamattina ha incaricato i suoi collaboratori di allertare Corini il quale ha dato la disponibilità a tornare pur avendo da chiarire moltissime cose con Cellino.

Inoltre resta da capire come eventualmente presidente e allenatore aggiusteranno un rapporto che per quattro mesi era stato molto precario. Ad ogni modo, oggi Corini inizierà a pianificare la settimana, domani mattina guiderà il primo allenamento. Alle porte un trittico di gare – con Spal, Lecce e Sassuolo da affrontare – già quasi decisivo (fonte Ansa).

 

NAPOLI – Il Napoli cade in casa contro il Bologna ed esce tra i fischi dei suoi tifosi. Il finale di partita è stato caratterizzato da un grande episodio da moviola, il gol annullato a Llorente al 94′. L’attaccante spagnolo si libera di Danilo con una spallata, che comunque sembra regolare, e batte Skorupski con un tocco morbido. E allora perché è stato annullato? Per una posizione di fuorigioco di partenza dell’ex centravanti del Tottenham.

In questa circostanza, l’arbitro è stato assistito nel migliore dei modi dai suoi assistenti che hanno visto, e rivisto, l’episodio controverso nei monitor della stanza del VAR. Dopo essersi assicurati del fuorigioco, gli assistenti hanno comunicato all’arbitro che la rete di Llorente era da annullare. Le proteste dei calciatori del Napoli sono state contenute, forse alcuni di loro si erano già accorti del fuorigioco a velocità normale. O forse credevano che la rete fosse stata annullata per la spallata di Llorente a Danilo.In ogni caso è arrivato l’ennesimo risultato negativo del Napoli in un campionato che è già da dimenticare per la squadra campana. In questo momento il Napoli è fuori da tutto. Sicuramente non può lottare per lo scudetto ma è anche lontano sia dalla zona Champions che da quella per l’Europa League. Inevitabili i fischi finali dei tifosi campani. -blitzquotidiano.it-

Stavolta niente recuperi all’ultimo respiro. La Juve si fa irretire dal Sassuolo all’ora di pranzo, concede un pari che l’Inter sfrutta sapientemente superando la Spal, anche se con qualche affanno finale, completando l’operazione sorpasso. Due gol del solito Lautaro (che se ne mangia altri due) offrono a Conte la testa del torneo all’inizio di dicembre e il +1 infiamma la serie A. Aspettando il Cagliari prosegue la marcia da record della Lazio che blinda il terzo posto travolgendo l’Udinese con un 3-0 frutto di una doppietta del capocannoniere Immobile e sigillo di Luis Alberto.
Conte: “Siamo in testa. Ma non dobbiamo pensare di essere i piu’ forti”
La crisi del Napoli diventa drammatica. Dopo le polemiche, le multe, le riunioni e le promesse arriva la sconfitta in casa con il Bologna che precipita la squadra di Ancelotti sempre più giù in classifica e sempre più lontana dalle posizioni di vertice. Finisce con gli azzurri sommersi dai fischi del San Paolo, dopo che il pubblico per tutta la partita aveva tenuto un atteggiamento encomiabile di sostegno alla squadra. Il Bologna vince perchè nella ripresa il Napoli crolla su tutti i fronti. Il Napoli non sa più vincere: al San Paolo vince il Bologna in rimonta con contestazione finale del pubblico. La formazione di Ancelotti va in vantaggio con Llorente ma si fa raggiungere e poi superare da Olsen e Sansone.
La Roma vince 3-1 in casa del Verona e consolida il quarto posto. Al Bentegodi apre le marcature Kluivert, pareggia Faraoni poi Perotti su rigore e Mkhitaryan nel finale fissano il risultato. Tre punti pesanti per il Milan che alla fine vince a Parma con un rimpallo che favorisce Theo Hernandez, al termine di una gara in cui gli ospiti hanno avuto piu’ occasioni.
La Juve segna il passo con lo scorbutico Sassuolo che De Zerbi conduce con mano sicura. Portieri decisivi per il risultato: il 18/enne Turati esordiente per l’indisponibilita’ di Consigli e Pegolo, fa il fenomeno salvando svariate occasioni e riceve alla fine i complimenti di Buffon (che passava alla Juve quando Tonali nasceva nel 2001), che balbetta su un tiro di Caputo. Ma la responsabilita e’ generale: squadra imballata, Ronaldo segna un rigore e fa poco altro, manca la solita grinta feroce. Non sempre si riesce a recuperare alla fine come con Atalanta, Lok Mosca e Genoa. Sarri tuona la sua insoddisfazione, ma l’operazione sorpasso e’ compiuta grazie alla vena inesauribile di Lautaro Martinez, che si giova di un Lukaku gregario di grande qualita’. Ma i gol sbagliati rivitalizzano la Spal che si tiene in gioco con uno slalom vincente di Valoti, poi Tomovic si mangia il 2-2, ma per l’Inter sarebbe stata una beffa, viste le occasioni sprecate anche per un po’ di stanchezza dopo l’impresa in Champions.
Solita travolgente passerella della Lazio che sfrutta a pieno la vena incontenibile di Ciro Immobile: l’attaccante segna un gol su azione e altro su rigore, poi lascia a Luis Alberto con eleganza un secondo rigore. Segna per l’ottava volta di fila e si porta a 17 reti in 14 gare. In Europa ai suoi livelli c’e’ solo Lewandovski e puo’ puntare il record di serie A con 36 gol di Higuain al Napoli che, a questo punto, aveva siglato 12 gol. Ma Immobile segna perche’ Correa crea i varchi, Milinkovic e Luis Alberto comandano il gioco e tutta la squadra gioca a memoria. L’Udinese non e’ mai in partita e cerca di contenere i danni. Per La Lazio terzo posto messo in cassaforte e la Juve ora e’ a -6 alla vigilia del confronto diretto.
Il Milan ottiene un successo di enorme importante perche’ consente al parmigiano Pioli di ottenere la prima vittoria in trasferta, di scavalcare la Fiorentina e di allontanarsi dalla zona retrocessione. Piccoli progressi per i rossoneri contro un Parma che non demerita ma appare meno arrembante del solito (con Kulusevski in tono minore e Gervinho poco concentrato). I rossoneri hanno varie occasioni, poi il gol arriva su un pasticcio tra Darmian e Alves che Theo Hernandez sfrutta con destrezza.-ansa-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.