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L’indiscrezione diventa ufficialità: saranno chiuse ai tifosi le porte del Camp Nou per la sfida del prossimo 18 marzo tra Barcellona e Napoli, ritorno degli ottavi di finale di Champions League. L’annuncio arriva sull’account social del club spagnolo che annuncia l’assenza dei tifosi sugli spalti per la partita di mercoledì prossimo. E’ quanto deciso a seguito dell’importante riunione di questa mattina presso la sede del Dipartimento di Salute della Catalogna alla quale hanno partecipato diversi rappresentanti dello sport e della politica spagnola. Proprio il governo ha spinto per questa scelta che il club blaugrana ha accettato. tuttonapoli.net-

 

Nella conferenza con cui ha annunciato nuove restrizioni per tutta Italia, il premier Giuseppe Conte ha annunciato anche lo stop ai campionati: “A questo punto non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, penso al campionato di calcio: dispiace dirlo ma i tifosi ne prendano atto. Non consentiremo che siano utilizzate le palestre per lo svolgimento di attività sportive”-tuttonapoli.net-

 

Cosa succederà al campionato di Serie A che è stato sospeso almeno fino al 3 aprile? Saranno rinviate due giornate, più quella da recuperare saranno tre in totale. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport fa sapere che in caso di mancato rinvio dell’Europeo, non ci sarebbe modo di recuperare le sfide. Dunque: scudetto alla Juve, a scendere l’assegnazione dei posti in Champions e in Europa League (il Napoli è sesto) e Lecce, Spal e Brescia retrocesse. Ma questo scenario – si legge – sarebbe rifiutato dalle squadre penalizzate dal campionato interrotto che hanno già fatto sapere che sarebbero pronte a far causa. Un gran caos da affrontare, eventualmente, solo nei prossimi giorni. -tuttonapoli.net-

 

Qualche minuto dopo l’annuncio delle porte chiuse per la sfida del Camp Nou tra Barcellona e Napoli, inevitabilmente arriva una notizia comunicata sul sito dal club azzurro che riguarda i tifosi che stavano programmando la propria trasferta: “La SSC Napoli informa i propri tifosi, che hanno acquistato il tagliando per la gara Barcellona vs Napoli del 18 Marzo 2020, che la conversione del voucher presso i botteghini dello stadio San Paolo è momentaneamente sospesa. Seguiranno ulteriori aggiornamenti”.

In attesa dell’annuncio ufficiale sulla scelta di chiudere ai tifosi il Camp Nou, dalla Spagna hanno sempre ricordato che i 5mila napoletani che avevano già acquistato il biglietto saranno rimborsati. A breve novità e dettagli precisi. tuttonapoli.net-

 

De Laurentiis non ha bisogno di nuove conferme. Ha già deciso di confermare Gattuso. L’allenatore resterà sulla panchina azzurra anche il prossimo anno. L’edizione odierna de Il Mattino fa sapere che il patron del Napoli ha già chiamato Mendes, domenica pomeriggio, fissando per Barcellona l’appuntamento del possibile rinnovo fino al 2023 con 1,5 milioni di ingaggio. Questo il nuovo stipendio per Gattuso che ha meritato la conferma dopo l’ottimo lavoro svolto in questi mesi. -tuttonapoli.net-

 

Massimo Ugolini, giornalista di Sky Sport, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, soffermandosi sulle ultime riguardanti l’emergenza Coronavirus: “Barça-Napoli a porte chiuse? In Spagna i casi sono raddoppiati in un giorno, il problema non abbraccia solo l’Italia. Bisognerà in qualche modo istituire un’unità di crisi a livello europeo per affrontare tutte queste tematiche. Recupero Koulibaly? C’è anche l’opzione Di Lorenzo con Hysaj che rientra, c’è una situazione di organico che consente anche altre alternative, poi è chiaro che il recupero di Koulibaly sarebbe una grande notizia. Anche in Spagna stanno cominciando a prendere provvedimenti rigidi, cerchiamo di capire da qui ad una settimana cosa succederà. In questo momento una settimana è una vita, un lasso di tempo gigantesco, difficile fare previsioni e parlare di formazione, recuperi”.tuttonapoli.net-

 

Bisogna “evitare ogni spostamento” ed “è vietata ogni forma di assembramento” anche all’aperto. Con queste due norme l’Italia, dal 10 marzo al 3 aprile 2020, diventa “zona protetta”: lo “stare a casa” è imperativo. Giuseppe Conte firma un nuovo dpcm che estende a tutto il territorio nazionale le forti limitazioni che l’8 marzo erano state introdotte per la Lombardia e 14 province del Nord Italia. Si fermano così ovunque cinema, teatri, palestre, matrimoni, funerali e nel weekend anche i centri commerciali. Garantita l’apertura di negozi di alimentari e farmacie: si può uscire di casa per fare la spesa. I bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18. Chi ha più di 37,5 di febbre deve stare a casa.

LAVORO E NECESSITA’ – I cittadini su tutto il territorio nazionale possono muoversi solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute”. Non si ferma la circolazione delle merci né il trasporto pubblico. E’ possibile andare a fare la spesa. Chi si sposta sul territorio può autocertificare le ragioni per cui lo fa ma per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all’arresto.

STOP ASSEMBRAMENTI – E’ la novità annunciata da Conte, non prevista fino a ieri neanche nelle zone “arancioni”: basta feste e raduni, sono vietati ovunque assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

FEBBRE E QUARANTENA – Chi abbia sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi centigradi, è “fortemente raccomandato” di restare a casa e contattare il proprio medico. Il divieto di muoversi è “assoluto” per chi sia stato messo in quarantena o sia positivo al virus.

FERMO IL CAMPIONATO, NON LE COPPE – Si fermano tutti gli sport, incluso il campionato di calcio, ma possono tenersi a porte chiuse competizioni internazionali. Gli atleti professionisti e olimpici possono allenarsi.

PALESTRE NO, PARCHI SI’ – Sono chiuse le palestre, ma si può fare sport all’aria aperta rispettando la distanza di un metro. Chiuse piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali e ricreativi.

CHIUSI GLI IMPIANTI DA SCI – Piste chiuse in tutta Italia.

FERIE E CONGEDI – Si “raccomanda” ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione di ferie e congedi. Sono invece sospesi i congedi dei medici. E’ applicabile il lavoro agile anche in assenza di accordi aziendali. STOP SVAGHI – Sospese tutte le manifestazioni e gli eventi: fermi i cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Chiusi musei e siti archeologici.

BAR E NEGOZI – Bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18 con obbligo di garantire la distanza di almeno un metro, pena la sospensione dell’attività. La regola della distanza vale per tutti i negozi che possono stare aperti ma se sono all’interno dei centri commerciali chiudono nei weekend. Nessun fermo per alimentari, farmacie e parafarmacie.

FERME SCUOLE E ESAMI PATENTE – Scuole e università restano chiuse fino al 3 aprile. Stop a tutti i concorsi, tranne quelli per titoli o per via telematica, si fermano anche gli esami per la patente. Unica eccezione i concorsi per i medici.

LE CHIESE – I luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di almeno un metro: sospese le cerimonie civili e religiose, inclusi i funeraliSono 463, 97 in più di ieri, i morti legati al coronavirus in Italia. I malati ricoverati in terapia intensiva sono 733 per coronavirus, 83 in più rispetto a ieri. Il dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile. Di questi 440 sono in Lombardia, che ha avuto un incremento in un giorno di 41 casi. Sono invece 4.316 i malati con sintomi ricoverati e 2.936 quelli in isolamento domiciliare.

“Da domani distribuiremo 100 mila mascherine negli istituti penitenziari, dove sono state montate 80 tende di pre-triage” per lo screening del coronavirus nelle carceri.

In conferenza stampa sta lavorando ad una ‘progressiva omogenizzazione delle regole su tutto il territorio nazionale”. Lo ha detto il ministro Francesco Boccia, parlando in conferenza stampa alla Protezione civile. Boccia ha precisato che oltre alle regole si sta lavorando anche con le regioni per “prescrizioni e disciplina” omogenee su tutto il territorio nazionale, operazione che verrà fatta anche attraverso il confronto politico.

“Abbiamo deciso di chiudere tutti gli impianti sciistici del Paese da domani mattina con un’ordinanza di Protezione civile”. “Dobbiamo prendere atto che il buon senso che spesso abbiamo chiesto non solo non c’é stato ma c’è stata anche una operazione di marketing vergognosa. Ci riferiamo alla sollecitazione ad alcuni studenti liberi da impegni scolastici ad andare in montagna”. Lo ha detto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia sottolineando che “operazioni pubblicitarie e di marketing come quella fatta sull’Abetone è un esempio di quello che non va fatto”.

La riunione che si è tenuta oggi in videoconferenza alla Protezione Civile con gli enti locali “sarà una riunione quotidiana per avere un coordinamento automatico con tutte le Regioni, il Presidente dell’Anci, il Presidente dell’Upi, riunito in seduta permanente ogni giorno alle ore 15 attraverso una videoconferenza presso la Protezione Civile con tutti i ministri competenti”. Lo ha detto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia al briefing alla Protezione Civile riferendo che oggi, oltre a lui e al ministro della Salute Roberto Speranza, c’era anche la ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli.ANSA

 

Il campionato di calcio di serie A si ferma, ma non sarà solo in questa ‘resa’ di fronte all’avanzata del coronavirus: lo sport italiano ha deciso di farlo tutto insieme, fino al 3 aprile. Aveva chiesto però che a mettere timbro su questa decisione fosse un nuovo decreto del governo. Erano stati lo stesso Malagò e i presidenti federali, riunitisi al Foro Italico dopo la surreale domenica del pallone a porte chiuse e mascherine sul volto, ad invocarlo e ad attenderlo a breve.

“Ci sto già lavorando, la firma potrebbe arrivare già domani”, aveva annunciato a stretto giro il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. Alle 21.40, la conferenza stampa del premier, Giuseppe Conte, da Palazzo Chigi ha messo lo stop: “Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo”, ha dichiarato Conte. Il consiglio della Federcalcio (in conference call) convocato domani per decidere sullo stop al campionato, chiesto prima da Damiano Tommasi e poi anche dal ministro dello sport, diventa quindi superfluo.

Il messaggio forte del Coni era arrivato all’indomani della domenica più difficile del calcio e di tanti altri sport di squadra, come il basket. L’ultimo decreto ‘blindava’ come zona rossa Lombardia e altre province ma con deroga allo sport. Inevitabile il corto circuito: per dire l’ultima, due giocatori del Cosenza si sono rifiutati di salire sull’aereo per la trasferta in casa Chievo (volo su Bergamo, trasferimento a Verona in bus, ripartenza da Treviso) per timori del coronavirus. Così Malago’ aveva convocato una riunione urgente al Coni, e insieme con i presidenti federali (“all’unanimità”) ha “sospeso tutte le attivita’ sportive a ogni livello”; ha però ribadito che ogni decisione presa finora dallo sport e’ stata corretta e in linea con le disposizioni di legge nell’emergenza e ha cosi’ chiesto “al Governo di emanare un apposito DPCM che possa superare quello attuale in corso di validità”. Malago’ e’ stato poi delegato a informare Conte e Spadafora su quanto emerso nell’incontro. L’orientamento della Federcalcio, di fronte a una situazione sempre più fuori controllo, si era delineato verso un inevitabile stop alla serie A.

La serie D aveva già annunciato lo stop fino al 3 aprile; la Pro Vercelli, in serie C, aveva fatto sapere di non essere più disposta a giocare “fino al termine dell’emergenza Coronavirus”. Con un post su facebook e poi con un videomessaggio, il suo presidente, Massimo Secondo, aveva sottolineato che “e’ da irresponsabili totali continuare in questa maniera”. Dalla B, era arrivata la lettera di Maurizio Stirpe, n.1 del Frosinone, al presidente della Lega, Mauro Balata, per fermarsi e far slittare tutto. L’Inter ha rinunciato alla Youth League della sua giovanile, a costo dello 0-3 a tavolino, e la Lega di A ha fermato il campionato Primavera- E due giocatori del Cosenza – Mirko Buccini e Tommaso D’Orazio – si sono rifiutati di salire sull’aereo per la trasferta a Verona, in casa del Chievo, valida per la serie B e in programma questa sera. In un Consiglio Figc tutto da confermare, oltre alle eventuali rimostranze di alcuni club (“Non sarà facile imbrogliare il presidente Claudio Lotito da parte di ministri demagoghi e dirigenti irresponsabili che non capiscono”, ha detto il portavoce Lazio, Diaconale) era in programma una discussione sul danno economico, dal quale il decreto di emergenza auspicato mette al riparo solo per eventuali rivalse. Far saltare il campionato, sottolinea sempre la Lazio, “significherebbe far saltare tutti i diritti tv e condannare al fallimento la gran parte delle società calcistiche italiane”.

La Figc ha una sola via, per ora strettissima: chiedere all’Uefa di posticipare l’Europeo. Perche’ l’ipotesi diventi fattibile, servirebbe lo stop di altri campionati. Per ora la Francia va avanti a porte chiuse, la Premier rinvia la decisione gioca normalmente. Ma in Svizzera il tribunale federale ha impedito lo svolgimento di Basilea-Eintracht di Europa League. E l’unico messaggio possibile l’ha mostrato alle telecamere oggi l’attaccante del Sassuolo, Francesco Caputo, segnando in quella che per lungo tempo sarà l’ultima di A: “Andrà tutto bene, restate a casa”.ANSA

 

Ci sono anche un omicida e tre persone legate alla mafia garganica tra i 23 ricercati evasi ieri dal carcere di Foggia durante la rivolta dei detenuti. L’omicida è Cristoforo Aghilar, il 36enne che il 28 ottobre scorso ha ucciso ad Orta Nova, nel Foggiano, Filomena Bruno, 53 anni, mamma della sua ex fidanzata. Tra i ricercati ci sono che tre detenuti di Mattinata (Foggia) legati al clan della mafia garganica: uno era in carcere per droga, uno per un assalto a un blindato e un altro per un tentato omicidio.ù

A quanto si apprende da fonti investigative, sono 77 i detenuti che sono riusciti a fuggire approfittando dei disordini, 54 quelli già catturati tra cui due che si sono costituti. Al momento per tutti l’accusa è di evasione, e successivamente sarà analizzata la posizione di ogni singolo detenuto. In nottata le forze di polizia hanno effettuato una ventina di perquisizioni nel Foggiano. Non è ancora chiaro se la protesta sia nata al momento dell’ora d’aria oppure se i detenuti siano riusciti ad aprire o a farsi aprire le celle per poi riversarsi davanti all’ingresso. Quattrocento quelli che hanno partecipato ai disordini. Devastate due palazzine ma anche l’infermeria e l’archivio del carcere.

Tensione nella tarda serata di ieri al carcere di Aversa (Caserta), dove sono ospitati 197 detenuti. Molti reclusi, durante il cambio di turno poco prima della mezzanotte, hanno iniziato a rumoreggiare e protestare bruciando pezzi di carta nelle proprie celle, sbattendo oggetti sulle inferriate. Come i detenuti di tutte le carceri italiane, protestavano contro la decisione di sospendere i colloqui con i familiari a causa dell’emergenza Coronavirus. La protesta è comunque rientrata dopo circa un’ora; la situazione è sempre stata sotto controllo.

Proteste sono scoppiate in 27 istituti di pena in tutto il Paese dopo lo stop ai colloqui per l’emergenza coronavirus in Italia. Anche a San Vittore e Pavia, mentre roghi sono scoppiati nel carcere di Rebibbia a Roma e fumo è stato segnalato dentro Regina Coeli.

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede terrà nell’Aula del Senato una informativa urgente sulla situazione delle carceri con l’emergenza coronavirus mercoledì alle 17. L’informativa, spiega Laura Garavini, è stata richiesta in conferenza dei capigruppo da Iv.

Il Garante nazionale delle persone private della libertà personale Mauro Palma esprime “forte preoccupazione” per le proteste da giorni in corso in diversi Istituti penitenziari, proteste “sfociate talvolta in violenze inaccettabili, con conseguenze gravissime, prime fra tutte la morte di alcune persone detenute”.ANSA

(ANSA) – Il Chievo batte il Cosenza 2-0 (1-0) nel posticipo della 28/a giornata di serie B, disputato a Verona, grazie alle reti di Djordjevic al 32′ pt e Meggiorini al 41′ st. Quella che probabilmente è l’ultima partita di calcio giocata in Italia almeno fino ad aprile, visto che a gara in corso il premier Conte ha annunciato lo stop a tutte le manifestazioni sportive sull’intero territorio, consente ai veneti di rientrare in zona playoff, all’ottavo posto mentre il Cosenza resta penultimo a -6 dalla zona playout. (ANSA).

 

(ANSA) Il Leicester torna alla vittoria in Premier League dopo due pareggi e due sconfitte, battendo 4-0 in casa l’Aston Villa nel posticipo della 29/a giornata. I tre punti portano le Foxes a quota 53 in classifica, terzo posto rafforzato a +5 sul Chelsea e a +8 sullo United, quinto.
Leicester in vantaggio al 40′ con Barnes grazie anche ad un errore del portiere ospite Reina. Nella ripresa entra in campo Vardy reduce da un infortunio e segna due volte, su rigore al 18′ e quindi al 34′. Anche Barnes fa doppietta, chiudendo il conto al 40′. (ANSA).

 

(ANSA) – Un foglio bianco con la scritta rossa: “andrà tutto bene #restate a casa”. Francesco Caputo, capitano del Sassuolo ha festeggiato così il gol che ha portato in vantaggio gli emiliani, a Reggio Emilia, nell’ultimo dei recuperi della 26/a giornata, giocato a porte chiuse. (ANSA).

 

ROMA – Coronavirus, non carestia. C’è, massiccia, per ora non domata, pericolosa e velocissima nel contagio, l’epidemia. C’è il coronavirus che costringe tutti (si spera) a restare a casa se non per lavoro o, appunto, per comprare ciò che serve. C’è qualcosa, accade qualcosa che nessuno ha mai visto, qualcosa che sembra uscire pari pari dalla sceneggiatura di un film catastrofico, anzi catastrofista. E invece è la realtà, tutto questo c’è davvero. L’inimmaginabile è oggi la nostra vita quotidiana, dobbiamo vivere almeno quattro settimane “cinesi”. E neanche i cinesi avrebbero immaginato di dover vivere le loro settimane cinesi. C’è il coronavirus che ci cambia la vita, ci toglie, in senso stretto ai malati gravi e in senso figurato a tutti noi, l’aria.

Ma non c’è la carestia. Le merci, tutte le merci e ovviamente in particolare i generi alimentari, sono a termine di Decreto non solo libere di circolare ma anche tutelate nella loro circolazione. Insomma i camion e i Tir camminano e nessuno si sogna di fermarli. E i negozi, quelli alimentari in prima fila, sono e restano aperti. Aperti e riforniti. Non mancano le merci, non scarseggiano, non sono bloccate nella loro circolazione. Non sono chiusi e non chiuderanno i negozi.La spesa si può fare. Letteralmente si può fare. Sia perché si può uscire di casa per andare appunto a fare la spesa, sia perché sono e restano disponibili gli oggetti e le merci che la spesa compongono.

Bisogna essere prudenti e saggi, anche quando si fa a fare la spesa. Evitare le file, non aver pudore nel chiedere, eventualmente, al prossimo di stare due passi più in là, disertare i negozi che fanno finta di distanziare i clienti l’uno dall’altro o non lo fanno affatto. Entrare ad acquistare uno per volta. Non perché ci sia nulla di razionato ma perché uno per volta senza respirarsi addosso fa bene alla salute, individuale e collettiva.

La spesa si può fare, le merci ci sono, i negozi sono aperti. Questa la realtà, che comunque non ha impedito e non impedirà che ci sia chi si precipita al supermercato per acquistare, prendere, incamerare freneticamente. Spesso così facendo facendo folla e quindi esponendo se stesso a rischio proprio mentre, paradossalmente, si vuol mettere al riparo. Con la corsa (e lo sgomitare inevitabile) a riempire il carrello ci si ammassa mentre il da fare è diradarsi. Anche facendo la spesa. Si può fare, la spesa, magari una volta a settimana è meglio.blitzquotidiano.it

 

ROMA – Supermercati presi d’assalto alla vigilia dell’estensione delle restrizioni per tutta Italia. A Roma e Napoli e in altre città d’Italia, si sono formate lunghe file nei supermercati aperti 24 ore su 24: la gente è in coda fuori con i carrelli attendendo il turno per entrare nonostante le decisioni del governo non prevedano in alcun modo la chiusura dei negozi di alimentari.

Le nuove misure infatti vietano gli spostamenti se non per motivi di lavoro, di salute o per necessità. Tra questi ultimi è espressamente contemplata la necessità di fare spese alimentari. Il decreto del Presidente del Consiglio firmato oggi prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa.Al Todis di via Tuscolana a Roma si entra scaglionati: commessi controllano il flusso, concedono ingressi poco per volta, impongono la distanza di sicurezza alle casse e i guanti al reparto ortofrutta. Stessa cosa al Carrefour h24 a Garbatella. “Le persone fanno incetta anche di saponi e disinfettanti, l’alcol va a ruba ed è praticamente esaurito”, dice un commesso. Nei carrelli provviste da guerra: patate, biscotti, latte, zucchero e chili di farina. Stesse scene a Napoli sempre nei market aperti tutti la notte. Anche qui scorte da calamità naturale, carrelli pieni e code.

Anche a Palermo supermercati presi d’assalto. In particolare quello di una nota catena aperto anche nelle ore notturne nella centralissima via Libertà. Sono intervenuti gli agenti di polizia per evitare tafferugli. Nel supermercato in questo momento non possono entrare tutti e gli ingressi sono stati contingentati.

Sui social si rincorrono le immagini di un moderno assalto ai forni. La condanna è unanime. “C’è il coronavirus non la carestia”, dice più d’uno. E l’invito corale “a restare a casa”. Ma anche chi scrive: “E dopo i giovani che andavano a farsi l’aperitivo, stasera Conte comunica che tutta l’Italia è zona rossa e che bisogna evitare di uscire, l’italiano se ne frega e va a fare la fila al supermercato”. (fonte ANSA e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

 

Il Sassuolo di Roberto De Zerbi ha sconfitto per 3-0 il Brescia di Diego Lopez, nella gara che ha completato il quadro della 26esima giornata di Serie A, grazie alla doppietta di Caputo (13 in Serie A) e al gol di Boga (8 in Serie A). L’attaccante barese, dopo il primo gol, ha esultato col cartello “Andrà tutto bene, #restate a casa”, in riferimento all’emergenza Coronavirus. I neroverdi trovano il successo per lasciarsi definitivamente alla spalle il ko con il Parma dell’ultimo turno di campionato e mettersi al riparo da brutte sorprese in ottica salvezza, il Brescia invece non riesce ad abbandonare l’ultimo posto in classifica e a rilanciarsi nella corsa per non retrocedere. Infortuni nel Sassuolo per Berardi e Romagna, per Boga oltre al gol anche un palo.-calciomercato.com-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.