Serie A: Lazio-Monza 1-0, vince la Juve a Verona

Finisce 0-1 la partita del Bentegodi tra Hellas Verona e Juventus. Decide il gol segnato da Kean al 60′.

Primo tempo intenso, ma con poca qualità
L’inizio è tutto del Verona, combattivo e vicinissimo a un vantaggio lampo con Sulemana che però sfiora solo il palo di Perin dalla lunga distanza. La miglior chance (potenziale) scaligera della prima parte di primo tempo viene impedita dal solito, attento Danilo. A metà frazione primi segnali di Juventus, con un tiro piuttosto telefonato di Milik da fuori. La squadra di Allegri sembra crescere nella qualità delle trame, ma sul match cala il torpore e l’intensità crolla. Prova a destare tutti Locatelli, con la chance migliore del primo tempo juventino, ma trova pronto alla risposta Montipò. Fino all’intervallo non succede più nulla, se non un gol mangiato da Sulemana in fuorigioco. Nei 45′ iniziali del Bentegodi c’è tanta intensità ma manca un po’ di qualità: Hellas e Juve tornano negli spogliatoi con il punteggio bloccato sullo 0-0.

Kean e interventi VAR per altri tre punti
Nessun cambio alla ripresa, come nel primo tempo è il Verona a cominciare meglio e produrre le prime iniziative pericolose, pur non arrivando a impegnare Perin. Arrivati all’ora di gioco, l’episodio che smuove gli equilibri dell’incontro: Milik trova aria a centrocampo, facendo correre Rabiot che serve a sua volta un assist vincente a Kean, aiutato dalla deviazione di Dawidowicz nel segnare lo 0-1 Juve. Proteste gialloblu a un quarto d’ora dal novantesimo, quando Danilo tocca con la mano in area di rigore a seguito di un rimpallo. Di Bello non fischia, il VAR non lo corregge. L’arbitro invece indica il dischetto dieci minuti più tardi per un intervento di Bonucci su Verdi: stavolta il VAR interviene e consiglia di rivedere al monitor. Dopo aver riesaminato, Di Bello cancella la sua decisione, in quanto il centrale ospite ha colpito prima il pallone. Finale di sofferenza per la Juve, che rimane in dieci uomini nel recupero per via del rosso diretto ad Alex Sandro, ma riesce a resistere agli assalti avversari e porta a casa altri tre punti. È la quinta vittoria di fila dei bianconeri in Serie A.

Serie A: Lazio batte Monza 1-0.

L’adrenalina data dalla vittoria nel derby mette le ali alla Lazio, che batte 1-0 un ottimo Monza all’Olimpico e sfrutta al meglio la sconfitta a sorpresa dell’Atalanta col Lecce e il pareggio del Milan con la Cremonese.

Autore del gol decisivo, il suo primo in A, il 17enne Romero, argentino ma nato in Messico, che diventa l’eroe della serata. Superando la squadra di Palladino, gli aquilotti agganciano i rossoneri al secondo posto, a 30 punti (Napoli capolista distante 8 lunghezze) e staccano gli orobici, fermi a quota 27.

La Lazio torna a vincere in casa (il successo con la Roma di domenica scorsa è arrivato da ‘ospiti’), dopo il pareggio con l’Udinese e il ko con la Salernitana. Prima del fischio d’inizio lo stadio ricorda commosso Gabriele Sandri, il tifoso biancoceleste ucciso l’11 novembre 2007. Non passano neanche 15 minuti dal fischio di Santoro che il Monza passa in vantaggio con il colpo di tacco di Petagna, su assist di Colpani. Ma la prodezza dell’ex Atalanta e Napoli non regge al controllo VAR e viene annullata per fuorigioco. La Lazio ritrova Milinkovic dopo la tanto contestata squalifica che l’ha privato del derby, ma l’uomo più brillante della Lazio è Pedro, imprendibile sulla sinistra tra dribbling e cross per i compagni. Poco prima della mezz’ora, Sarri deve fare i conti con l’infortunio di Lazzari, che lo costringe a far entrare Marusic a freddo. Nei brianzoli Colpani tenta un paio di volte la conclusione mancina verso Provedel, ma l’occasione più chiara del primo tempo è targata Lazio, quando Felipe Anderson affonda a sinistra e mette in area un pallone che l’accorrente Vecino manda fuori. Dopo l’intervallo, Sarri si gioca la carta Romero al posto di Cancellieri, inserendo qualche minuto dopo anche Basic e Cataldi. All’improvviso, un boato scuote l’Olimpico: Ciro Immobile si è alzato dalla panchina e ha iniziato a scaldarsi. La squadra sente questa vampata di calore e alza i giri: Basic scatta sulla sinistra e serve Pedro, il suo tiro viene parato, ma Romero è lesto a segnare di rapina sulla respinta, per il suo primo gol in maglia biancoceleste. Palladino consuma tutti i suoi cambi, ma è sempre la Lazio a comandare il gioco, sfiorando anche il raddoppio quando Caldirola si fa rubare palla da Felipe Anderson, ma il mancino rasoterra di Cataldi non è forte abbastanza. Al 42′ il pubblico trepidante può finalmente dare il bentornato a Immobile, che rileva Pedro e riassaggia il campo dopo l’infortunio patito il 16 ottobre con l’Udinese. Il forcing brianzolo con Caprari e Gytkjaer nel finale non scalfisce la retroguardia biancoceleste, che può esultare al triplice fischio.

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.