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newsportsL´Atletico Madrid attende il Real allo stadio Calderon nel ritorno delle semifinali di Champions League. La squadra di Zidane ha vinto 3-0 il match d´andata grazie ad una straordinaria tripletta di Cristiano Ronaldo. I Blancos hanno dunque più di un piede nella finale del prossimo 3 giugno a Cardiff ma i Colchoneros faranno di tutto per cercare di completare una clamorosa rimonta e strappare il pass per l´ultimo atto contro la Juventus.I precedenti sono tutti a favore del Real Madrid che ha sempre avuto la meglio dell´Atletico nelle quattro sfide europee fin qui disputate. Il primo scontro risale alla Coppa dei Campioni 1958/59 ed è servita addirittura una terza gara per decidere quale delle due squadre dovesse accedere alla finale. Le Merengues, dopo aver vinto 2-1 in casa, persero 1-0 al ritorno ma si imposero 2-1 nello spareggio. Il confronto successivo avvenne 55 anni dopo: nell´ultimo atto della Champions 2014 a Lisbona la squadra allenata da Ancelotti alzò la coppa al cielo imponendosi 4-1 ai supplementari. La stagione successiva l´Atletico si arrese ai quarti perdendo 1-0 nel ritorno del Bernabeu dopo lo 0-0 casalingo. Infine nel 2015-16 il Real trionfò in finale a Milano ai rigori.

A rendere ancora più in salita la strada per gli uomini di Simeone ci pensano le statistiche. Nessuna squadra è mai riuscita a ribaltare uno svantaggio di tre reti dopo una semifinale d´andata in Champions. I Colchoneros scenderanno però in campo con l´obiettivo di onorare al meglio il loro stadio. Al Vicente Calderon, inaugurato nel 1966, l´Atletico giocherà l´ultima sfida di Champions della sua storia prima del trasferimento nella prossima stagione al più moderno Wanda Metropolitano. Per il Real, vincitore fin qui in 11 edizioni, si tratta della settima semifinale di Champions League consecutiva (record per la competizione), la 28esima complessiva considerando anche la Coppa dei Campioni.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Gli scongiuri sono non sono leciti e consentiti, ma anche quasi obbligatori. Da oggi al giorno della finale di Cardiff se ne sentiranno di tutti i colori tra scaramantici, gufi e quant´altro. Ma la Juve, intanto, in finale di Champions ci sarà. E sarà la nona volta per i bianconeri, che negli otto precedenti hanno trionfato solo in due occasioni. Sei finali perse, due vinte e la nona da giocare. Con due convinzioni: da quando c´è la Champions League, nessuna squadra ha vinto la coppa per due anni di fila, quindi se in finale ci sarà davvero il Real Madrid c´è un motivo in più per sperare. Ma soprattutto c´è una statistica – che non è certo legge ma è davvero invitante – che riguarda le squadre italiane. Dal 1989, infatti, ogni sette anni un club tricolore sale sul tetto d´Europa. Il Milan nel 1989, la Juve nel 1996, ancora il Milan nel 2003 e l´Inter nel 2010. Manca il 2017: è l´ora della Juve?LE FINALI DI COPPA CAMPIONI/CHAMPIONS DELLA JUVE
30 maggio 1973 Ajax-Juventus 1-0
25 maggio 1983 Amburgo-Juventus 1-0
29 maggio 1985 Juventus-Liverpool 1-0
22 maggio 1996 Juventus-Ajax 5-3 d.c.r. (1-1 dts)
28 maggio 1997 Borussia Dortmund-Juventus 3-1
20 maggio 1998 Real Madrid-Juventus 1-0
28 maggio 2003 Milan-Juventus 3-2 d.c.r. (0-0 dts)
06 giugno 2015 Barcellona-Juventus 3-1
03 giugno 2017 Juventus-?

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Il calciatore ex nazionale della Romania Razvan Padurescu, che nel 2009 vinse il campionato con l´Unirea Urziceni delle meraviglie di Dan Petrescu, è stato condannato in via definitiva a 3 anni e due mesi di reclusione per omicidio colposo. I fatti che hanno portato alla condanna del giocatore, ora 35enne, risalgono al settembre 2014 quando Padurescu investì un pedone sulle strisce bianche causandone il decesso. La Corte di appello di Bucarest ha respinto il ricorso presentato dai legali del calciatore, che dovrà anche pagare danni per 875.000 Lei (circa 195 mila euro) alla famiglia della vittima.Fonte: ansa.it

Stefano Pioli non è più l´allenatore dell´Inter e il suo destino sembra già scritto. L´ex tecnico nerazzurro è stato avvistato a Firenze dove avrebbe incontrato Pantaleo Corvino, direttore generale della Fiorentina. Il faccia a faccia sarebbe andato in scena in un noto locale lontano da occhi indiscreti. Il nome di Pioli da tempo è uno dei più caldi per il dopo Paulo Sousa.Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Walter Sabatini torna in campo: è lui il nuovo coordinatore tecnico del Suning Sports Group. La presentazione ufficiale alla stampa è stata organizzata oggi a Nanchino: “È un grande onore, è una cosa che non mi sarei mai aspettato e sento fortissimamente la responsabilità che mi viene attribuita dal gruppo Suning”, esordisce l´ex ds della Roma, “Io sono un uomo molto ambizioso, professionalmente ambizioso e mi rendo conto dell´importanza dell´incarico. Voglio iniziare tutto il lavoro per il gruppo Suning, non solo per il Jiangsu prima squadra ma anche per il settore giovanile. Nella mia mente, l´importanza che ha Suning nel calcio è la stessa di un´altra grande squadra, che è l´Internazionale di Milano. Queste due realtà devono crescere parallelamente insieme. Per me non è un lavoro, è una missione. Vogliamo capire qual è il problema e tentare di risolverlo. Voglio dare il contributo, chiamerò Marcello Lippi che è un amico per capire come si è orientato. Sarà un piacere poterlo fare”.”LAVORO SPECIALE” — Sabatini, questo è quello che si evince, lavorerà in almeno questo periodo soprattutto in Cina. Ma la “testa” sarà inevitabilmente concentrata anche sulla ricostruzione dell´Inter: “Non è un lavoro normale, è un lavoro speciale. La cosa importante è migliorare le performance di Inter e Jiangsu ma dietro c´è tutto un lavoro che mi esalta”.

CALCIO CINESE — L´ex ds giallorosso vuole imparare e studiare attentamente il calcio cinese: “Ho visto un gioco tecnico, credo si possa farlo per 90 minuti. Vorrò sempre una copertura qui in Cina, quando non ci sarò io ci sarà qualcun altro. Voglio tutti i giorni sapere quello che succede. Ci sono ragazzi che hanno lavorato con me, vedremo se farli entrare in questo progetto. Non voglio che ci siano Inter e Jiangsu separati, le due squadre devono essere sinergiche e molto vicine. I problemi dell´Inter saranno quelli del Jiangsu, dovremo essere una grande famiglia e un grande gruppo di lavoro. Se l´Inter vince e il Jiangsu perde non sarà un bel weekend, dobbiamo puntare al grand slam domenicale”.

Fonte: gazzetta.it

La Juventus lotta su tutti i fronti e sogna un mitico “triplete”. Lo scudetto può già arrivare nel prossimo turno di campionato contro la Roma, ma avendo agguantato la finale di Champions League come cambia il calendario dei bianconeri? La finale di Coppa Italia contro la Lazio, precedentemente in programma per il 2 giugno allo Stadio Olimpico, si giocherà mercoledì 17 maggio alle 20.45 per permettere alla squadra di Allegri di volare a Cardiff il 3 giugno e giocarsi la “coppa dalle grandi orecchie”, come a Barcellona due anni fa, ma questa volta con la convinzione di potercela fare qualunque sia l´avversario. La Champions League manca alla Juventus da 21 anni, dal 1996 quando in finale a Roma i bianconeri batterono l´Ajax ai rigori.ECCO IL CALENDARIO FINO ALLA FINE DELLA STAGIONE

– Domenica 14 maggio, ore 20:45 – Roma-Juventus (Serie A, 36ª giornata)
– Mercoledì 17 maggio, ore 21:00 – Juventus-Lazio (Coppa Italia, finale)
– Domenica 21 maggio, ore 15:00 – Juventus-Crotone (Serie A, 37ª giornata)
– Domenica 28 maggio, ore 20:45 – Bologna-Juventus (Serie A, 38ª giornata)
– Sabato 3 giugno, ore 20:45 – Finale di Champions League

Fonte: tuttosport.com

Rientrato da poco dagli Stati Uniti, Aurelio De Laurentiis carica il Napoli in vista delle ultime tre gare della stagione che potrebbero regalare il secondo posto ai danni della Roma. Intervistato dal quotidiano ´Il Mattino´, il presidente del club azzurro ha affrontato diversi argomenti; dal campionato a Maurizio Sarri, fino ad arrivare al rinnovo di Dries Mertens; ecco quanto dichiarato: “Questo è un campionato in cui le sorprese sono arrivate in ogni giornata, dove sia il Napoli che la Roma hanno perso punti contro le più piccole spesso. E tutto può ancora accadere fino alla fine. Terzo posto? Io non ho paura del preliminare. È diverso da quando abbiamo affrontato l´Athletic Bilbao: perché quest´anno abbiamo una squadra già strutturata e completa, che sta dimostrando la propria forza. Il fatto che avrò la rosa a disposizione a luglio per svolgere la preparazione estiva al completo mi rende tranquillo”.BENITEZ – “Se mi ha suggerito l´acquisto di Higuain? E ci credo,chi non avrebbe voluto prendere Higuain? Lo volevano tutti. Solo che lui insisteva per Leandro Damiao, incontrai pure i suoi agenti proprio qui al Vesuvio. A proposito, dove gioca Damiao adesso? Higuain fu un blitz mio e di Chiavelli”.

SARRI – “E´ stata una mia intuizione. Quando l´ho preso dall´Empoli mi hanno persino messo gli striscioni contro per contestare la scelta. Ma io sono sempre stato convinto di aver fatto la scelta giusta. Resterà a lungo a Napoli? Ma non solo perché ha un contratto pluriennale con una clausola che entrerà in vigore solo il prossimo anno: questa è casa sua, per me lui può rimanere a vita nel Napoli e può decidere anche per un ruolo alla Ferguson”.

MERCATO – “In questo momento lavoriamo su una lista di cinquanta nomi: con tutti gli scout e gli osservatori che abbiamo in giro per il mondo è normale che avvenga questo… ti propongono giocatori esperti, giovani promesse e tanto altro. Io sto pensando di prendere qualcuno magari in Belgio o in Olanda e lasciarlo crescere nella propria squadra per un altro anno ancora”.

RINNOVO MERTENS – “Ci siamo. La firma arriverà a breve,la prossima settimana arriveranno i suoi agenti e definiremo le cose che ci siamo detti”.

GHOULAM – “Lui e Strinic a me piacciono tanto e non è facile trovare dei sostituti del ´92 o del ´93 ai loro livelli. Anche perché arrivano e prima di essere inseriti nei meccanismi di Sarri civuole tempo. Ogni operazione di rinnovo ha bisogno del suo tempo. Vediamo quello che succede”.

MONTE INGAGGI – “Si, è lievitato più del 150 percento. Siamo passati dai 40 milioni di stipendio con Mazzarri ai circa 100 milioni attuali. Un grande salto…mi fa ridere chi chiede sempre ´chi compriamo,chi compriamo?´. Come se fosse facile migliorare questa squadra. Ma in ogni caso, lo faremo. Però ci vuole un po´ di pazienza: qui pare che già il 3 febbraio bisognava avere pronti gli acquisti perl´estate. E poi l´estate scorsa abbiamo investito per 163 milioni di euro. Non abbiamo risparmiato. Anzi, abbiamo costruito un gruppo che per almeno cinque anni ci lascerà tranquilli”.

Fonte: itasportpress.it

Il bicchiere è mezzo pieno. Il Milan sta chiudendo la stagione in netto calo, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Gli ultimi risultati negativi non hanno ancora compromesso la qualificazione in Europa League e stanno evidenziando le lacune della rosa a disposizione di Montella.DERBY CINESE – Non troppo tempo fa Ausilio aveva parlato di “rosa difficilmente migliorabile” all´Inter, invece i rossoneri si trovano nella situazione opposta. Fassone e Mirabelli sono nelle condizioni ideali per lavorare bene: i rinvii del closing hanno dato loro il tempo necessario per valutare la squadra, ora hanno un budget importante (100 milioni di euro più le cessioni) per rinforzarla sul mercato e sanno già dove intervenire. Con almeno due nuovi innesti per reparto: un difensore centrale, un terzino, due centrocampisti centrali, un esterno d´attacco e un centravanti.

FASSONE FA RIMA CON ZALONE – Oltre al fattore economico, per convincere i calciatori che ha messo nel mirino, il Milan può far leva su un altro aspetto importante: garantire una maglia da titolare, un “posto fisso” che fa sempre comodo a tutti. Condizione che può risultare decisiva per battere la concorrenza: basti pensare alle sfide con la Roma per Kessié, con la Juve per Keita e col Chelsea per Morata. Sarebbero tre grandi colpi per iniziare a costruire una “squadra fortissimi”.

Fonte: calciomercato.com

Ci sono immagini che custodiscono i segreti della felicità. E per i tifosi juventini, stanotte, bastano quelle di Allegri in panchina che s´impossessa della seconda finale di Champions al terzo anno dell´avventura a Torino o quelle di Buffon che rincorre Dani Alves dopo il secondo gol per il piacere di un bacio. Ora non c´è più niente di illusorio, a Cardiff il 3 giugno ci sarà un lavoro da svolgere e con ogni probabilità contro il Real di Cristiano Ronaldo. Il Monaco è battuto 2-1 con Mandzukic che segna da guerriero, come ci ha abituati nel tempo, e con l´ex terzino del Barcellona che festeggia da anima folle scaraventando un destro al volo da fuori area. La firma di Mbappé serve soltanto a stoppare l´imbattibilità bianconera a 690 minuti.Scintille nel finale tra Higuain e Glik: l´ex capitano del Toro ´cammina´ sul ginocchio dell´attaccante argentino che è costretto a ricorrere alle cure dello staff sanitario riuscendo però a terminare la gara. Non va meglio a Khedira, obbligato a lasciare i compagni dopo dieci minuti di gioco per l´ennesimo problema muscolare della carriera.
Juventus-Monaco 2-1: tabellino e statistiche

SEMPRE DANI – Per vedere un po´ di vera Juve bisogna aspettare il quarto d´ora. Il palo di Mbappé, la conclusione di Falcao e il problema muscolare di Khedira (dentro Marchisio) danno al Monaco l´impressione di poter cambiare le sorti della storia dopo il 2-0 dell´andata. Dybala svirgola, Chiellini anticipa Falcao sul cross di Mendy e al 22´ Higuain lascia partire lo scavino che non varca la linea di porta per il salvataggio di Glik.

Il trittico delle occasioni di Mandzukic si conclude con la gioia più bella: prima il miracolo di Subasic, poi un colpo di testa a mo´ di pallonetto e infine il tap-in vincente che al 33´ porta in vantaggio la Juve avvicinandola alla finale di Cardiff. L´inerzia della gara adesso è tutta a favore della squadra di Allegri che sfiora nuovamente il gol con il Pipita e con Dybala: la Joya non riesce a superare il portiere del Monaco, che tiene in vita i suoi giusto per una manciata di secondi. Tanto basta a Dani Alves per mettere in copertina un destro al volo dal limite dell´area che chiude, almeno virtualmente, ogni discorso qualificazione (44´).

NERVI TESI – Nella ripresa Allegri fa respirare Dybala, richiamandolo in panchina al posto di Cuadrado. Jardim, invece, opta per Fabinho, fino all´ultima ora dato per titolare. Jemerson chiude in extremis sullo sfondamento a destra del neoentrato mentre Buffon dice di no a un rasoterra di Mbappé da posizione defilata. La stellina del Monaco però si rifà al 69´ appoggiando facilmente in rete il gol della bandiera.

Nervosismo allo Stadium quando Higuain resta a terra in seguito a un intervento scorretto di Glik: l´ex capitano del Toro plana con i tacchetti sul ginocchio del Pipita, che resta comunque in campo. Gioco spezzettato con Bonucci e Mandzukic che si beccano il giallo per proteste e con il pubblico dello Stadium che tempesta di fischi il polacco quando è in possesso del pallone. Fischi che a fine partita diventano applausi, rinvigoriti dal sorriso che si stampa sul volto di Massimiliano Allegri.

Fonte: corrieredellosport.it

 

Niente Juventus per Edin Dzeko. Il bosniaco nella giornata odierna è stato sottoposto ad accertamenti strumentali che hanno messo in evidenza la presenza di una lesione muscolare di primo grado del gemello mediale del polpaccio sinistro. La prognosi per l´attaccante della Roma, fa sapere lo staff medico giallorosso, è di circa 10 giorni.
Per la sfida di domenica coi bianconeri, poi, Spalletti rischia di dover fare a meno anche di Radja Nainggolan. Gli esami a cui si è sottoposto il belga hanno infatti evidenziato una quota di edema muscolare del muscolo gemello mediale del polpaccio sinistro. Il centrocampista continuerà col trattamento impostato e le sue condizioni verranno valutate giorno dopo giorno.

Fonte: ansa.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.